lunedì 17 maggio 2010

A caccia di Aurore Boreali

L'Associazione Thunderstorms ritorna con un nuovo grande viaggio-avventura alla scoperta di un affascinante fenomeno naturale: l'Aurora Boreale. Dopo le fantastiche avventure vissute nel 2007 e 2008 grazie ai Tornado Tour organizzati dalla nostra Associazione, siamo lieti di presentare un nuovo viaggio questa volta nel grande nord dell'Europa e nel buio della notte artica !
Un viaggio alla caccia delle mitiche luci del nord, al confine tra la Terra e lo spazio, arricchito dalla visita alla basa spaziale di Esrange da dove nel 2012 i primi turisti spaziali verranno portati su un volo suborbitale grazie alla navicella VSS Enterprise della Virgin Galactic.
Tutti i dettagli, il programma di viaggio, i costi e le istruzioni su come effettuare il pre-booking sono disponibili nella brochure appositamente realizzata !

martedì 16 giugno 2009

Rientro alla base a Boulder

VORTEX2: 14 giugno 2009 - giorno 35. Operazioni previste sul campo: travel.
Miglia percorse oggi: 471. Miglia percorse in totale: 12339.

Oggi è l'ultimo giorno di questa lunga avventura durata 35 giorni. Ieri sera il progetto VORTEX2 è terminato con un'ultima raccolta dati e il deployment di tutte le strumentazioni. Per oggi non ci sono programmi particolari se non quello di riportare i mezzi del Center for Severe Weather Research alla basa a Boulder in Colorado.
Alle dieci del mattino la piccola carovana del CSWR quindi si mette in marcia: cinque probe e tre radar mobili. Qualcuno stamattina ha lasciato il gruppo per raggiungere Norman e da lì volare a destionazione.
Noi lasciamo Amarillo in direzione nord-ovest scegliendo una rotta attraverso la parte nord-occidentale della Texas panhandle e l'angolo nord-orientale del New Mexico. La scelta si rivela ottima in quanto il paesaggio del New Mexico è molto bello, molto variegato e caratterizzato anche dalla presenza di un paio di vulcani con annessi campi lavici.
Imboccata la Interstate I-25 che ci porta verso nord raggiungiamo presto le propaggini delle Rocky Mountains, le Montagne Rocciose del Colorado con un paesaggio completamente nuovo per i nostri occhi abituati alle grandi distese pianeggianti della pianure centrali e ai dolci saliscendi di quelle settentrionali.
Assieme a dei brevi temporali che ci accompagnano nel viaggio verso nord arriva presto anche il traffico nei pressi di Colorado Springs e di Denver. Per l'arrivo a Boulder però c'è ad aspettarci il sole del tramonto, poi non rimane altro che allestire il barbecue di addio all'hangar. La serata si conclude tra saluti, abbracci e foto di rito.
Far parte del più grande progetto di ricerca sui tornado che sia mai stato concepito è stato per me un grande onore ed una grandissima esperienza professionale che conserverò per sempre non solo nel mio bagaglio culturale ma anche nel mio cuore. In queste sei settimane ho vissuto fianco a fianco ai migliori scienziati e ricercatori sui tornado, ho conosciuto persone speciali, stretto nuove amicizie e vissuto giornate di grande intensità.
Non è stato sicuramente facile per nessuno, tutti abbiamo sacrificato vacanze, affetti, comodità, orari in nome della scienza ma ne è valsa la assolutamente pena. L'immensa mole di dati che è stata raccolta durante la campagna di ricerca sul campo provvederà nuova linfa vitale alla ricerca sui tornado, un campo dove ancora la Natura ha deciso di mantenere dei segreti, segreti che se un giorno verranno scoperti permetteranno di salvare vite umane il cui valore è incommensurabile.

sabato 13 giugno 2009

L'ultimo viaggio della nave spaziale...

VORTEX2: 13 giugno 2009 - giorno 34. Operazioni previste sul campo: intercettamento supercelle left mover.
Miglia percorse oggi: 422. Miglia percorse in totale: 11868.


L'ultimo briefing inizia con una simpatica slide che cosi' dice: "June 13th, the very last travel of the space ship...", ossia "l'ultimo viaggio della nave spaziale" intesa come l'armada del VORTEX2. Il set-up per oggi e' buono, l'umidita' di origine tropicale si e' impossessata della parte meridionale delle Plains tra Oklahoma e Texas. La saccatura presente ad ovest continua a garantire un flusso sud-occidentale alle quote medio-alte con 60-70 nodi a 300hPa. L'instabilita' oggi e' gia' alta con CAPE oltre i 3500 J/kg nella nostra area.
La situazione a mesoscala alle due del pomeriggio vede la presenza di un boundary dalla parte sud-occidentale dell'Oklahoma, passante per Plainview e fino al New Mexico. La dryline e' presente a nord-ovest di Lubbock. Una seconda area di baroclinicita' e' associata ad un campo di stratocumuli presenti da Pampa verso Tucumcari in New Mexico. Nei bassi strati e' presente un flusso di almeno 20 nodi da est con un ottimo shear ed un'eccellente storm relative helicity.


Prima di partire vengono scattate foto di rito con tutti i partecipanti e con lo sfondo di tutti i radar schierati, poi tutta la carovana si dirige verso sud in direzione della Texas panhandle. Dopo l'ultimo pranzo consumato al sacco in un'area di servizio della parte nord della citta' di Pampa arriva l'ordine di spostarsi verso sud-ovest in direzione di Amarillo e poi ancora piu' ad ovest a Vega sulla Interstate I-40.
Alle 15.15 esce una Tornado Watch per la zona ad est di Lubbock mentre noi ci dirigiamo a nord verso Channing dove aspettiamo piu' di un'ora. In questa zona c'e' un asse di massima umidita' disposto da nord-est verso sud-ovest e la maggiore baroclinicita'. Alle 17.00 viene emessa una Tornado Watch anche per l'area in cui ci troviamo noi. Nel frattempo la convezione piu' a sud ha dato origine a diverse celle, alcune delle quali assumono caratteristiche supercellulari ma mai di particolare intensita' tali da giustificare delle Tornado Warning. I temporali sono molto vicini uno all'altro.


Alle 18 dopo una lunga attesa si formano delle belle torri convettive poco a sud della nostra posizione e l'armada finalmente si mette in moto. Attraversiamo il nucleo della prima cella che risale verso nord-est per cercare di portarci sul suo lato meridionale ma dobbiamo attraversare il core della pioggia piu' intensa accompagnata da qualche chicco di grandine; quando ne usciamo ad aspettarci c'e' uno spettacolare doppio arcobaleno dai colori talmente scolpiti che lo spazio tra i due archi assume una tonalita' molto piu' scura.
Cerchiamo di guadagnare terreno sul temporale portandoci ad est di Amarillo ma ben presto le diverse supercelle e multicelle che qualche ora prima avevano preso vita piu' a sud, risalendo in direzione nord iniziano ad interferire con la nostra supercella.
L'armada comunque viene diretta all'intercettamento con il deployment di tutte le strumentazioni ma il problema principale e' dato dal fatto che quasi tutte le supercelle oggi sono left mover e sono molto vicine interagendo profondamente una con l'altra e complicando molto le cose.
Percorrendo la Highway 60 in direzione di Pampa ci ritroviamo in uno stretto corridoio tra due left mover ma ben prestdo veniamo investiti dal potente outflow della supercella meridionale. Cerchiamo di sopravanzarla nel movimento verso est ma la grandine che cade improvvisamente senza pioggia con dimensioni di palline da golf induce il Doppler On Wheels a comandare il dietro front. A questo punto non ci rimane altro che seguire le supercelle posteriormente ed eseguire diversi transect con le mesonet per raccogliere dati nel lobo dual-doppler dei radar mobili.
L'armada viene riposizionata una seconda volta finche' le celle perdono intensita' fondendosi in'unica banda di temporali disposta in direzione nord-sud e in lenta progressione verso l'Oklahoma.


Alle otto e mezza con il sole che fa capolino dietro le nuvole, l'armada ammaina bandiera bianca. Oggi la Natura ha vinto e non ci sono state supercelle tanto isolate da riuscire a produrre dei tornado ma ancora una volta sono stati raccolti dati importanti in un ambiente caratterizzato da supercelle in collisione ed interazione.
La serata si conclude al Big Texan Steak Ranch dove Isaac, il driver del Doppler On Wheels 5, riesce nella mitica impresa di mangiare la super bistecca da 72 once compresiva di contorni in 40 minuti, ossia con 5 minuti di anticipo sulla scadenza temporale imposta dal regolamento. Entra cosi' nella mitica lista di coloro che ce l'hanno fatta... ed ovviamente la cena e' offerta dal Big Texan!

venerdì 12 giugno 2009

Niente da fare

VORTEX2: 12 giugno 2009 - giorno 33. Operazioni previste sul campo: nessuna.

Sembrava dovesse essere una giornata interlocutoria con un po' di riposo dopo la lunghissima cavalcata di 970 km di ieri ed invece si parte in fretta e in furia. Mentre sto facendo un po' di ordine nell'Hummer via radio arriva l'ordine di una "panic departure" le spiegazioni arriveranno piu' tardi.
E così poco dopo le 11 siamo nuovamente in viaggio destinazione Texas! Il software di navigazione dice oltre 450 miglia, sono più di otto ore. Appena partiti arriva la motivazione di questa partenza affrettata.
Nel pomeriggio tra Oklahoma centro-orientale e Texas settentrionale ad est della dryline l'atmosfera diverrà estremamente instabile. I radiosondaggi previsti indicano che per gran parte del pomeriggio la convezione verrà impedita dalla presenza di un'inversione in quota. Il motore principale della convezione odierna è una saccatura presente nei medi livelli con venti forti da sud-ovest all'interno di un flusso occidentale alle alte quote.


Gli ingredienti ci sono tutti, shear e CAPE in abbondanza, occorrerà vedere se la
convezione potrà partire oppure no. Infatti i dubbi non sono pochi e potrebbe trattarsi di quello che in gergo si chiama "bust" ossia una situazione potenzialmente esplosiva ma che nella quale però i temporali non riescono a formasi.
Il viaggio ripercorre la strada fatta il giorno precedente e passiamo attraversiamo nuovamente l'Oklahoma Panhandle fino a fermarci a Stratford in Texas.
Alle due e trenta l'atmosfera si sta instabilizzando e nella parte settentrionale delle Texas e Oklahoma panhandles il CAPE è di circa 1000 J/Kg, lo shear 0-6km oltre i 50 nodi e la Storm Relative Helicity a circa 150 e in concomitanza viene emessa anche una Mesoscale Discussion che spiega la complessa situazione a mesoscala che si è andata a creare nel corso della mattinata. Purtroppo però noi siamo ancora troppo distanti per raggiungere qualsiasi destinazione all'interno dell'area di interesse e così viene imposto l'alt alla carovana che si ferma a Perryton.
Nell'attesa che qualche cumulonembo si sviluppi passano le ore finchè alle cinque viene ammainata bandiera bianca, per oggi nella parte settentrionale della Texas panhandle dove ci troviamo non succederà nulla e non rimane quindi che portarci verso Liberal in Kansas per la notte.

giovedì 11 giugno 2009

Supercelle in coppia

VORTEX2: 11 giugno 2009 - giorno 32. Operazioni previste sul campo: coppia di supercelle.
Miglia percorse oggi: 607. Miglia percorse in totale: 11181.

Per oggi si prospetta un lungo viaggio. Infatti la partenza arriva presto e senza briefing mattutino. Alle nove siamo già in viaggio per lasciare Dodge City in direzione sud-est. Miglia dopo miglia attraversiamo l'estremo sud del Kansas, in un soffio che nemmeno te ne accorgi, attraversiamo la Oklahoma Panhandle e varchiamo il confine con il Texas.
Per pranzo arriviamo a Canadian nella Texas Panhandle. I coordinatori si ritrovano sul veicolo della NOAA-NSSL del Field Coordinator che sembra un'ambulanza ma che dentro e' un vero gioiello di tecnologia e connessioni.
La decisione è quella di riprendere la via del nord, ma guadagnando terreno però verso ovest. Così tagliamo in diagonale la parte nord-orientale del manico della padella del Texas, riattraversiamo la Oklahoma Panhandle passando per Boise City la città più ad ovest di questo remoto angolo di mid-west dove le praterie e gli allevamenti di mucche sono tutto quello che puoi trovare.
Nel primo pomeriggio i primi temporali si sviluppano a ridosso delle montagne tra Pueblo e Denver e il nostro target è Lamar. Alle quattro del pomeriggio lo Storm Prediction Center emette una Tornado Watch per tutta la parte sud-orientale del Colorado, buon segno.


Nelle due ore successive mentre continuiamo il nostro avvicinamento al target, i temporali in direzione di Pueblo esplodono e si forma una prima supercella, seguita dopo meno di un'ora da un'altra supercella qualche decina di miglia a sud della prima; sono il nostro target.
Alle sei superiamo Lamar e ci dirigiamo verso ovest puntando le supercelle verso il paese di La Junta. Josh Wurman, coordinatore di tutti i sistemi radar, inizia a studiare la disposione dei vari radar che oggi lavoreranno in modalità dual-doppler ed impartisce ordini via radio.
Mentre tutti i team raggiungono le postazioni previste le supercelle acquistano rapidamente intensità superando i 72dBZ, segno che la grandine di grande dimensione anche per oggi è garantita.


Alle sette e trenta siamo sotto la supercella più meridionale poco a sud di Manzanola con tutti i probe ed iniziano i transect con le nostre mesonet. Con l'Hummer ed il Probe 13 veniamo diretti davanti all'eco ad uncino della supercella mentre gli altri due probe vengono inviati verso est. Eseguiamo i nostri transect raccogliendo dati sotto la piogga e grandine ma con chicchi di dimensioni normali; ora entrambe le supercelle sono sotto Tornado Warning, i mesocicloni sono ben sviluppati e mostrano evidenti segnali di rotazione in quota.
Quando arriviamo a Las Animas le sirene anti-tornado stanno suonando e mentre attendiamo che il Doppler On Wheels 7 termini il suo turno di acquisizione dei dati radar il core delle precipitazioni della supercella passa poco a nord della nostra posizione. Quando il DOW7 raggiunge la nostra posizione le due supercelle si sono quasi unite in un'unico enorme temporale ed abbiamo il problema di riportarci davanti allo stesso verso est.


Guidati dagli occhi attenti del DOW7 attraversiamo sotto una pioggia torrenziale accompagnata da grandine ed forti raffiche di vento il centro cittadino deserto con le sirene antitornado che suonano all'impazzata e con rami di alberi sparsi sulla strada che in alcuni tratti è completamente ricoperta di foglie strappate dagli dall'azione congiunta di grandine e vento. Il DOppler On Wheels continua a scansionare nei bassi livelli lungo le vie cittadine per garantire alla piccola carovana la sicurezza che non ci sia alcun tornado in procinto di toccare terra. Se non ci fosse stato il DOW7 non avrei per nulla al mondo continuato ad avanzare in questo piccolo inferno di pioggia e vento, ma dietro al Doppler ci siamo sentiti al sicuro, come i pulcini sotto le ali protettrici della madre.
Nel bel mezzo della cittadina, dopo una curva, ci si staglia davanti agli occhi una sinistra enorme nube ad imbuto bianca distante qualche centinaia di metri. Siamo sotto il mesocicone principale e il DOW7 continua ad avanzare verso est aprendoci la via nella tempesta di grandine.
Finalmente riusciamo ad emergere dal nucleo di quella che adesso è un'unica enorma supercella rotante che si mostra spettacolare. Alle 20.45 mentre cerchiamo di guadagnare qualche chilometro sul temporale il radar NOXP segnala alle nostre spalle una couplet nei bassi strati (ristretta area caratterizzata da intensa rotazione nei bassi strati) ma è qualcosa di temporaneo. Superato la cittadina di Lamar pieghiamo verso sud cercando di portarci nella parte sud-orientale della supercella che si trova ora a 15 miglia di distanza e continua la sua avanzata verso est.
Lo spettacolo a cui assistiamo è magnifico. Le fulminazioni nube-nube che illuminano la parte medio-alta della supercella rotante raggiunge una frequenza altissima, mentre il sole che spunta da sotto la base delle nubi a nord della supercella regala una incredibile illuminazione arancio a tutta la scena.


Dalla nostra posizione sicura ed asciutta abbiamo ora il tempo di fotografare e riprendere con le telecamere questa bellissima creatura della Natura. Ormai ho perso il conto di quante supercelle siamo riusciti a studiare con l'armada negli ultimi giorni, ma questa è davvero super.
La rotazione continua ad essere presente negli strati medio-bassi ma non si concretizza mai in un tornado vero e proprio anche se nubi scure che si avvolgono alla base della supercella fin quasi a toccare il suolo nel buio della notte possano spesso indurre in inganno.
Infatti solo l'occhio infallibile di un radar doppler posizionato a pochi chilometri di distanza può confermare o no la presenza di un tornado in questi casi ed anche l'illuminazione indiretta fornita dalla luce dei lampi non è sufficiente. In particolare esistono delle soglie predefinite di 40 m/s di shear che deve essere osservato in una couplet per diverse scansioni successive per attivare l'attenzione del coordinatore radar a bordo del DOW7.
Attendiamo che la supercella, miglia dopo miglia, si avvicini sempre più con un'aspetto che a momenti diviene quasi sinistro nel buio della notte ormai calata, finchè veniamo investiti dal fronte delle raffiche e poche miglia a nord della nostra posizione sicura cade una fitta grandinata.
Il DOW6 posizionato a nord di Lamar riporta la caduta di chicchi di due pollici e mezzo di diametro. Quando la supercella è transitata e la raccolta dati radar viene dichiarata chiusa, riprendiamo la via di Lamar per la notte ed attraversiamo un tratto di un paio di miglia di strade completamente ricoperta da uno strato di due pollici di grandine che dà vita ad una fitta nebbia illuminata sinistramente dai fari delle macchine che procedono nel senso opposto.
Un'altra grande giornata di scienza si conclude per il VORTEX2 con dati ad altissima definizione su una coppia di supercelle.

mercoledì 10 giugno 2009

Sorpresa serale

VORTEX2: 10 giugno 2009 - giorno 31. Operazioni previste sul campo: convezione non organizzata.
Miglia percorse oggi: 467. Miglia percorse in totale: 10574.


Per la giornata di oggi niente grandi attese. Il cielo e' coperto e piovera' per gran parte della mattinata sulla parte centrale del Kansas. Oggi nonostante lo shear si ottimo, il CAPE e' praticamente azzerato. La convezione dovrebbe iniziare nel pomeriggio in concomitanza a delle schiarite che si avranno nella parte occidentale del Kansas ed orientale del Colorado ma non possiamo attenderci un'organizzazione dei temporali in strutture complesse. Il target viene comunque definito in quanto non si puo' lasciare nulla di intentato specie quando mancano solo quattro giorni alla fine del progetto e tutti gli sforzi devono essere portati avanti.


Cosi' l'idea generale e' quella di portarci verso ovest in direzione di Dodge City dove nel pomeriggio, con la pioggia che si spostera' verso est e le successive schiarite, il CAPE potrebbe innalzarsi un po'. Lo spostamento verso ovest avviene sotto la pioggia ma quando pranziamo a Sublette il cielo sta gia' schiarendo e dei cumuli si stanno formando in lontananza in prossimita' del confine con il Colorado. La mossa successiva e' quella di andare incontro alla convezione che si dispone in una lunga linea di cumulonembi. Percorriamo la Highway 56 in direzione sud-ovest fin quasi sull'angolo sud occidentale dello stato, dove i campi di frumento lasciano il posto alla prateria. I coordinatori sul campo scelgono il temporale target ed inizia la disposizione di tutti i radar e delle strumentazioni.
Anche noi facciamo la nostra parte realizzando dei transect con le mesonet per circa 26 miglia in direzione nord-sud raccogliendo dati interessanti sia nell'inflow che nell'outflow posteriore alla cella. Prima di raggiungere il limite settentrionale del nostro transect in Johnson City incappiamo in forti raffiche di vento, pioggia fitta e dei bei chicchi di grandine delle dimensioni di un pollice circa.
Alle sei e trenta terminata la raccolta dati sul primo temporale la carovana si dirige verso sud-est in direzione di una seconda cella. Anche qui facciamo la nostra parte effettuando un altro transect in direzione est ed il temporale, al suo passaggio, coi regala delle bellissime nuvole mammatus nei pressi di Hugoton.Sulla via del ritorno quando ormai la missione e' dichiarata finita arrivano le emozioni piu' forti.


Mentre proseguiamo sulla Highway 51 in direzione est per portarci verso Dodge City, citta' prescelta per la notte, il temporale acquista intensita' ed i nuclei di riflettivita' superano i 65dBZ. Purtroppo la strada verso la citta' piega verso nord e il breve vantaggio che abbiamo sul temporale che continua nel suo avanzamento verso est viene presto consumato e nel giro di qualche minuto alla pioggia si mescola la grandine che si fa via via piu' fitta e grossa.
Noi siamo in tre probe, il quarto ha scelto una strada alternativa e non sappiamo la
sua posizione; proviamo a continuare per qualche minuto nella speranza di riuscire a
sopravanzare il core ossia il nucleo grandinigeno piu' intenso del temporale, ma quando dal cielo piombano a terra radi chicchi di grandine di almeno due pollici di diametro, pensiamo bene di fare immediatamente dietro-front, non tanto per le macchine quanto per i costosi anemometri e strumentazioni che sono montate all'esterno dell'auto.
Riportandoci verso sud la grandine cade ancora fitta ed i tonfi secchi sullporte laterali e cul cofano ci regalano finalmente un po' di emozione in questa giornata non particolarmente eccitante. Pochi secondi ancora e compare una tornado warning proprio sulla nostra cella ma ad una decina di miglia a nord della nostra posizione.


Quando usciamo dalle precipitazioni aspettiamo qualche minuto finche' le immagini radar ci mostrano che la strada e' ormai libera dalla grandine e poi riportiamo i musi delle auto verso nord. Basta qualche miglio per vedere le conseguenze della grandinata. La strada e' coperta da grandine, sembra quasi che sia stata una spruzzata di neve e dall'asfalto si solleva una stupenda nebbia da grandine che illuminata dai fari ai led del nostro Hummer assume un sinistro aspetto.
Quando raggiungiamo il luogo della segnalazione vediamo un segnale stradale abbattuto e un autoarticolato con il rimorchio di traverso sul fosso, molto probabilmente potrebbe aver incontrato nel suo percorso breve e debole tornado.
Dopo queste ultime emozioni non ci rimane altro che portarci verso l'hotel e porre termine a questa altra intensa giornata che ci ha riservato tutte le sorprese per la fine.