martedì 16 giugno 2009

Rientro alla base a Boulder

VORTEX2: 14 giugno 2009 - giorno 35. Operazioni previste sul campo: travel.
Miglia percorse oggi: 471. Miglia percorse in totale: 12339.

Oggi è l'ultimo giorno di questa lunga avventura durata 35 giorni. Ieri sera il progetto VORTEX2 è terminato con un'ultima raccolta dati e il deployment di tutte le strumentazioni. Per oggi non ci sono programmi particolari se non quello di riportare i mezzi del Center for Severe Weather Research alla basa a Boulder in Colorado.
Alle dieci del mattino la piccola carovana del CSWR quindi si mette in marcia: cinque probe e tre radar mobili. Qualcuno stamattina ha lasciato il gruppo per raggiungere Norman e da lì volare a destionazione.
Noi lasciamo Amarillo in direzione nord-ovest scegliendo una rotta attraverso la parte nord-occidentale della Texas panhandle e l'angolo nord-orientale del New Mexico. La scelta si rivela ottima in quanto il paesaggio del New Mexico è molto bello, molto variegato e caratterizzato anche dalla presenza di un paio di vulcani con annessi campi lavici.
Imboccata la Interstate I-25 che ci porta verso nord raggiungiamo presto le propaggini delle Rocky Mountains, le Montagne Rocciose del Colorado con un paesaggio completamente nuovo per i nostri occhi abituati alle grandi distese pianeggianti della pianure centrali e ai dolci saliscendi di quelle settentrionali.
Assieme a dei brevi temporali che ci accompagnano nel viaggio verso nord arriva presto anche il traffico nei pressi di Colorado Springs e di Denver. Per l'arrivo a Boulder però c'è ad aspettarci il sole del tramonto, poi non rimane altro che allestire il barbecue di addio all'hangar. La serata si conclude tra saluti, abbracci e foto di rito.
Far parte del più grande progetto di ricerca sui tornado che sia mai stato concepito è stato per me un grande onore ed una grandissima esperienza professionale che conserverò per sempre non solo nel mio bagaglio culturale ma anche nel mio cuore. In queste sei settimane ho vissuto fianco a fianco ai migliori scienziati e ricercatori sui tornado, ho conosciuto persone speciali, stretto nuove amicizie e vissuto giornate di grande intensità.
Non è stato sicuramente facile per nessuno, tutti abbiamo sacrificato vacanze, affetti, comodità, orari in nome della scienza ma ne è valsa la assolutamente pena. L'immensa mole di dati che è stata raccolta durante la campagna di ricerca sul campo provvederà nuova linfa vitale alla ricerca sui tornado, un campo dove ancora la Natura ha deciso di mantenere dei segreti, segreti che se un giorno verranno scoperti permetteranno di salvare vite umane il cui valore è incommensurabile.

sabato 13 giugno 2009

L'ultimo viaggio della nave spaziale...

VORTEX2: 13 giugno 2009 - giorno 34. Operazioni previste sul campo: intercettamento supercelle left mover.
Miglia percorse oggi: 422. Miglia percorse in totale: 11868.


L'ultimo briefing inizia con una simpatica slide che cosi' dice: "June 13th, the very last travel of the space ship...", ossia "l'ultimo viaggio della nave spaziale" intesa come l'armada del VORTEX2. Il set-up per oggi e' buono, l'umidita' di origine tropicale si e' impossessata della parte meridionale delle Plains tra Oklahoma e Texas. La saccatura presente ad ovest continua a garantire un flusso sud-occidentale alle quote medio-alte con 60-70 nodi a 300hPa. L'instabilita' oggi e' gia' alta con CAPE oltre i 3500 J/kg nella nostra area.
La situazione a mesoscala alle due del pomeriggio vede la presenza di un boundary dalla parte sud-occidentale dell'Oklahoma, passante per Plainview e fino al New Mexico. La dryline e' presente a nord-ovest di Lubbock. Una seconda area di baroclinicita' e' associata ad un campo di stratocumuli presenti da Pampa verso Tucumcari in New Mexico. Nei bassi strati e' presente un flusso di almeno 20 nodi da est con un ottimo shear ed un'eccellente storm relative helicity.


Prima di partire vengono scattate foto di rito con tutti i partecipanti e con lo sfondo di tutti i radar schierati, poi tutta la carovana si dirige verso sud in direzione della Texas panhandle. Dopo l'ultimo pranzo consumato al sacco in un'area di servizio della parte nord della citta' di Pampa arriva l'ordine di spostarsi verso sud-ovest in direzione di Amarillo e poi ancora piu' ad ovest a Vega sulla Interstate I-40.
Alle 15.15 esce una Tornado Watch per la zona ad est di Lubbock mentre noi ci dirigiamo a nord verso Channing dove aspettiamo piu' di un'ora. In questa zona c'e' un asse di massima umidita' disposto da nord-est verso sud-ovest e la maggiore baroclinicita'. Alle 17.00 viene emessa una Tornado Watch anche per l'area in cui ci troviamo noi. Nel frattempo la convezione piu' a sud ha dato origine a diverse celle, alcune delle quali assumono caratteristiche supercellulari ma mai di particolare intensita' tali da giustificare delle Tornado Warning. I temporali sono molto vicini uno all'altro.


Alle 18 dopo una lunga attesa si formano delle belle torri convettive poco a sud della nostra posizione e l'armada finalmente si mette in moto. Attraversiamo il nucleo della prima cella che risale verso nord-est per cercare di portarci sul suo lato meridionale ma dobbiamo attraversare il core della pioggia piu' intensa accompagnata da qualche chicco di grandine; quando ne usciamo ad aspettarci c'e' uno spettacolare doppio arcobaleno dai colori talmente scolpiti che lo spazio tra i due archi assume una tonalita' molto piu' scura.
Cerchiamo di guadagnare terreno sul temporale portandoci ad est di Amarillo ma ben presto le diverse supercelle e multicelle che qualche ora prima avevano preso vita piu' a sud, risalendo in direzione nord iniziano ad interferire con la nostra supercella.
L'armada comunque viene diretta all'intercettamento con il deployment di tutte le strumentazioni ma il problema principale e' dato dal fatto che quasi tutte le supercelle oggi sono left mover e sono molto vicine interagendo profondamente una con l'altra e complicando molto le cose.
Percorrendo la Highway 60 in direzione di Pampa ci ritroviamo in uno stretto corridoio tra due left mover ma ben prestdo veniamo investiti dal potente outflow della supercella meridionale. Cerchiamo di sopravanzarla nel movimento verso est ma la grandine che cade improvvisamente senza pioggia con dimensioni di palline da golf induce il Doppler On Wheels a comandare il dietro front. A questo punto non ci rimane altro che seguire le supercelle posteriormente ed eseguire diversi transect con le mesonet per raccogliere dati nel lobo dual-doppler dei radar mobili.
L'armada viene riposizionata una seconda volta finche' le celle perdono intensita' fondendosi in'unica banda di temporali disposta in direzione nord-sud e in lenta progressione verso l'Oklahoma.


Alle otto e mezza con il sole che fa capolino dietro le nuvole, l'armada ammaina bandiera bianca. Oggi la Natura ha vinto e non ci sono state supercelle tanto isolate da riuscire a produrre dei tornado ma ancora una volta sono stati raccolti dati importanti in un ambiente caratterizzato da supercelle in collisione ed interazione.
La serata si conclude al Big Texan Steak Ranch dove Isaac, il driver del Doppler On Wheels 5, riesce nella mitica impresa di mangiare la super bistecca da 72 once compresiva di contorni in 40 minuti, ossia con 5 minuti di anticipo sulla scadenza temporale imposta dal regolamento. Entra cosi' nella mitica lista di coloro che ce l'hanno fatta... ed ovviamente la cena e' offerta dal Big Texan!

venerdì 12 giugno 2009

Niente da fare

VORTEX2: 12 giugno 2009 - giorno 33. Operazioni previste sul campo: nessuna.

Sembrava dovesse essere una giornata interlocutoria con un po' di riposo dopo la lunghissima cavalcata di 970 km di ieri ed invece si parte in fretta e in furia. Mentre sto facendo un po' di ordine nell'Hummer via radio arriva l'ordine di una "panic departure" le spiegazioni arriveranno piu' tardi.
E così poco dopo le 11 siamo nuovamente in viaggio destinazione Texas! Il software di navigazione dice oltre 450 miglia, sono più di otto ore. Appena partiti arriva la motivazione di questa partenza affrettata.
Nel pomeriggio tra Oklahoma centro-orientale e Texas settentrionale ad est della dryline l'atmosfera diverrà estremamente instabile. I radiosondaggi previsti indicano che per gran parte del pomeriggio la convezione verrà impedita dalla presenza di un'inversione in quota. Il motore principale della convezione odierna è una saccatura presente nei medi livelli con venti forti da sud-ovest all'interno di un flusso occidentale alle alte quote.


Gli ingredienti ci sono tutti, shear e CAPE in abbondanza, occorrerà vedere se la
convezione potrà partire oppure no. Infatti i dubbi non sono pochi e potrebbe trattarsi di quello che in gergo si chiama "bust" ossia una situazione potenzialmente esplosiva ma che nella quale però i temporali non riescono a formasi.
Il viaggio ripercorre la strada fatta il giorno precedente e passiamo attraversiamo nuovamente l'Oklahoma Panhandle fino a fermarci a Stratford in Texas.
Alle due e trenta l'atmosfera si sta instabilizzando e nella parte settentrionale delle Texas e Oklahoma panhandles il CAPE è di circa 1000 J/Kg, lo shear 0-6km oltre i 50 nodi e la Storm Relative Helicity a circa 150 e in concomitanza viene emessa anche una Mesoscale Discussion che spiega la complessa situazione a mesoscala che si è andata a creare nel corso della mattinata. Purtroppo però noi siamo ancora troppo distanti per raggiungere qualsiasi destinazione all'interno dell'area di interesse e così viene imposto l'alt alla carovana che si ferma a Perryton.
Nell'attesa che qualche cumulonembo si sviluppi passano le ore finchè alle cinque viene ammainata bandiera bianca, per oggi nella parte settentrionale della Texas panhandle dove ci troviamo non succederà nulla e non rimane quindi che portarci verso Liberal in Kansas per la notte.

giovedì 11 giugno 2009

Supercelle in coppia

VORTEX2: 11 giugno 2009 - giorno 32. Operazioni previste sul campo: coppia di supercelle.
Miglia percorse oggi: 607. Miglia percorse in totale: 11181.

Per oggi si prospetta un lungo viaggio. Infatti la partenza arriva presto e senza briefing mattutino. Alle nove siamo già in viaggio per lasciare Dodge City in direzione sud-est. Miglia dopo miglia attraversiamo l'estremo sud del Kansas, in un soffio che nemmeno te ne accorgi, attraversiamo la Oklahoma Panhandle e varchiamo il confine con il Texas.
Per pranzo arriviamo a Canadian nella Texas Panhandle. I coordinatori si ritrovano sul veicolo della NOAA-NSSL del Field Coordinator che sembra un'ambulanza ma che dentro e' un vero gioiello di tecnologia e connessioni.
La decisione è quella di riprendere la via del nord, ma guadagnando terreno però verso ovest. Così tagliamo in diagonale la parte nord-orientale del manico della padella del Texas, riattraversiamo la Oklahoma Panhandle passando per Boise City la città più ad ovest di questo remoto angolo di mid-west dove le praterie e gli allevamenti di mucche sono tutto quello che puoi trovare.
Nel primo pomeriggio i primi temporali si sviluppano a ridosso delle montagne tra Pueblo e Denver e il nostro target è Lamar. Alle quattro del pomeriggio lo Storm Prediction Center emette una Tornado Watch per tutta la parte sud-orientale del Colorado, buon segno.


Nelle due ore successive mentre continuiamo il nostro avvicinamento al target, i temporali in direzione di Pueblo esplodono e si forma una prima supercella, seguita dopo meno di un'ora da un'altra supercella qualche decina di miglia a sud della prima; sono il nostro target.
Alle sei superiamo Lamar e ci dirigiamo verso ovest puntando le supercelle verso il paese di La Junta. Josh Wurman, coordinatore di tutti i sistemi radar, inizia a studiare la disposione dei vari radar che oggi lavoreranno in modalità dual-doppler ed impartisce ordini via radio.
Mentre tutti i team raggiungono le postazioni previste le supercelle acquistano rapidamente intensità superando i 72dBZ, segno che la grandine di grande dimensione anche per oggi è garantita.


Alle sette e trenta siamo sotto la supercella più meridionale poco a sud di Manzanola con tutti i probe ed iniziano i transect con le nostre mesonet. Con l'Hummer ed il Probe 13 veniamo diretti davanti all'eco ad uncino della supercella mentre gli altri due probe vengono inviati verso est. Eseguiamo i nostri transect raccogliendo dati sotto la piogga e grandine ma con chicchi di dimensioni normali; ora entrambe le supercelle sono sotto Tornado Warning, i mesocicloni sono ben sviluppati e mostrano evidenti segnali di rotazione in quota.
Quando arriviamo a Las Animas le sirene anti-tornado stanno suonando e mentre attendiamo che il Doppler On Wheels 7 termini il suo turno di acquisizione dei dati radar il core delle precipitazioni della supercella passa poco a nord della nostra posizione. Quando il DOW7 raggiunge la nostra posizione le due supercelle si sono quasi unite in un'unico enorme temporale ed abbiamo il problema di riportarci davanti allo stesso verso est.


Guidati dagli occhi attenti del DOW7 attraversiamo sotto una pioggia torrenziale accompagnata da grandine ed forti raffiche di vento il centro cittadino deserto con le sirene antitornado che suonano all'impazzata e con rami di alberi sparsi sulla strada che in alcuni tratti è completamente ricoperta di foglie strappate dagli dall'azione congiunta di grandine e vento. Il DOppler On Wheels continua a scansionare nei bassi livelli lungo le vie cittadine per garantire alla piccola carovana la sicurezza che non ci sia alcun tornado in procinto di toccare terra. Se non ci fosse stato il DOW7 non avrei per nulla al mondo continuato ad avanzare in questo piccolo inferno di pioggia e vento, ma dietro al Doppler ci siamo sentiti al sicuro, come i pulcini sotto le ali protettrici della madre.
Nel bel mezzo della cittadina, dopo una curva, ci si staglia davanti agli occhi una sinistra enorme nube ad imbuto bianca distante qualche centinaia di metri. Siamo sotto il mesocicone principale e il DOW7 continua ad avanzare verso est aprendoci la via nella tempesta di grandine.
Finalmente riusciamo ad emergere dal nucleo di quella che adesso è un'unica enorma supercella rotante che si mostra spettacolare. Alle 20.45 mentre cerchiamo di guadagnare qualche chilometro sul temporale il radar NOXP segnala alle nostre spalle una couplet nei bassi strati (ristretta area caratterizzata da intensa rotazione nei bassi strati) ma è qualcosa di temporaneo. Superato la cittadina di Lamar pieghiamo verso sud cercando di portarci nella parte sud-orientale della supercella che si trova ora a 15 miglia di distanza e continua la sua avanzata verso est.
Lo spettacolo a cui assistiamo è magnifico. Le fulminazioni nube-nube che illuminano la parte medio-alta della supercella rotante raggiunge una frequenza altissima, mentre il sole che spunta da sotto la base delle nubi a nord della supercella regala una incredibile illuminazione arancio a tutta la scena.


Dalla nostra posizione sicura ed asciutta abbiamo ora il tempo di fotografare e riprendere con le telecamere questa bellissima creatura della Natura. Ormai ho perso il conto di quante supercelle siamo riusciti a studiare con l'armada negli ultimi giorni, ma questa è davvero super.
La rotazione continua ad essere presente negli strati medio-bassi ma non si concretizza mai in un tornado vero e proprio anche se nubi scure che si avvolgono alla base della supercella fin quasi a toccare il suolo nel buio della notte possano spesso indurre in inganno.
Infatti solo l'occhio infallibile di un radar doppler posizionato a pochi chilometri di distanza può confermare o no la presenza di un tornado in questi casi ed anche l'illuminazione indiretta fornita dalla luce dei lampi non è sufficiente. In particolare esistono delle soglie predefinite di 40 m/s di shear che deve essere osservato in una couplet per diverse scansioni successive per attivare l'attenzione del coordinatore radar a bordo del DOW7.
Attendiamo che la supercella, miglia dopo miglia, si avvicini sempre più con un'aspetto che a momenti diviene quasi sinistro nel buio della notte ormai calata, finchè veniamo investiti dal fronte delle raffiche e poche miglia a nord della nostra posizione sicura cade una fitta grandinata.
Il DOW6 posizionato a nord di Lamar riporta la caduta di chicchi di due pollici e mezzo di diametro. Quando la supercella è transitata e la raccolta dati radar viene dichiarata chiusa, riprendiamo la via di Lamar per la notte ed attraversiamo un tratto di un paio di miglia di strade completamente ricoperta da uno strato di due pollici di grandine che dà vita ad una fitta nebbia illuminata sinistramente dai fari delle macchine che procedono nel senso opposto.
Un'altra grande giornata di scienza si conclude per il VORTEX2 con dati ad altissima definizione su una coppia di supercelle.

mercoledì 10 giugno 2009

Sorpresa serale

VORTEX2: 10 giugno 2009 - giorno 31. Operazioni previste sul campo: convezione non organizzata.
Miglia percorse oggi: 467. Miglia percorse in totale: 10574.


Per la giornata di oggi niente grandi attese. Il cielo e' coperto e piovera' per gran parte della mattinata sulla parte centrale del Kansas. Oggi nonostante lo shear si ottimo, il CAPE e' praticamente azzerato. La convezione dovrebbe iniziare nel pomeriggio in concomitanza a delle schiarite che si avranno nella parte occidentale del Kansas ed orientale del Colorado ma non possiamo attenderci un'organizzazione dei temporali in strutture complesse. Il target viene comunque definito in quanto non si puo' lasciare nulla di intentato specie quando mancano solo quattro giorni alla fine del progetto e tutti gli sforzi devono essere portati avanti.


Cosi' l'idea generale e' quella di portarci verso ovest in direzione di Dodge City dove nel pomeriggio, con la pioggia che si spostera' verso est e le successive schiarite, il CAPE potrebbe innalzarsi un po'. Lo spostamento verso ovest avviene sotto la pioggia ma quando pranziamo a Sublette il cielo sta gia' schiarendo e dei cumuli si stanno formando in lontananza in prossimita' del confine con il Colorado. La mossa successiva e' quella di andare incontro alla convezione che si dispone in una lunga linea di cumulonembi. Percorriamo la Highway 56 in direzione sud-ovest fin quasi sull'angolo sud occidentale dello stato, dove i campi di frumento lasciano il posto alla prateria. I coordinatori sul campo scelgono il temporale target ed inizia la disposizione di tutti i radar e delle strumentazioni.
Anche noi facciamo la nostra parte realizzando dei transect con le mesonet per circa 26 miglia in direzione nord-sud raccogliendo dati interessanti sia nell'inflow che nell'outflow posteriore alla cella. Prima di raggiungere il limite settentrionale del nostro transect in Johnson City incappiamo in forti raffiche di vento, pioggia fitta e dei bei chicchi di grandine delle dimensioni di un pollice circa.
Alle sei e trenta terminata la raccolta dati sul primo temporale la carovana si dirige verso sud-est in direzione di una seconda cella. Anche qui facciamo la nostra parte effettuando un altro transect in direzione est ed il temporale, al suo passaggio, coi regala delle bellissime nuvole mammatus nei pressi di Hugoton.Sulla via del ritorno quando ormai la missione e' dichiarata finita arrivano le emozioni piu' forti.


Mentre proseguiamo sulla Highway 51 in direzione est per portarci verso Dodge City, citta' prescelta per la notte, il temporale acquista intensita' ed i nuclei di riflettivita' superano i 65dBZ. Purtroppo la strada verso la citta' piega verso nord e il breve vantaggio che abbiamo sul temporale che continua nel suo avanzamento verso est viene presto consumato e nel giro di qualche minuto alla pioggia si mescola la grandine che si fa via via piu' fitta e grossa.
Noi siamo in tre probe, il quarto ha scelto una strada alternativa e non sappiamo la
sua posizione; proviamo a continuare per qualche minuto nella speranza di riuscire a
sopravanzare il core ossia il nucleo grandinigeno piu' intenso del temporale, ma quando dal cielo piombano a terra radi chicchi di grandine di almeno due pollici di diametro, pensiamo bene di fare immediatamente dietro-front, non tanto per le macchine quanto per i costosi anemometri e strumentazioni che sono montate all'esterno dell'auto.
Riportandoci verso sud la grandine cade ancora fitta ed i tonfi secchi sullporte laterali e cul cofano ci regalano finalmente un po' di emozione in questa giornata non particolarmente eccitante. Pochi secondi ancora e compare una tornado warning proprio sulla nostra cella ma ad una decina di miglia a nord della nostra posizione.


Quando usciamo dalle precipitazioni aspettiamo qualche minuto finche' le immagini radar ci mostrano che la strada e' ormai libera dalla grandine e poi riportiamo i musi delle auto verso nord. Basta qualche miglio per vedere le conseguenze della grandinata. La strada e' coperta da grandine, sembra quasi che sia stata una spruzzata di neve e dall'asfalto si solleva una stupenda nebbia da grandine che illuminata dai fari ai led del nostro Hummer assume un sinistro aspetto.
Quando raggiungiamo il luogo della segnalazione vediamo un segnale stradale abbattuto e un autoarticolato con il rimorchio di traverso sul fosso, molto probabilmente potrebbe aver incontrato nel suo percorso breve e debole tornado.
Dopo queste ultime emozioni non ci rimane altro che portarci verso l'hotel e porre termine a questa altra intensa giornata che ci ha riservato tutte le sorprese per la fine.

martedì 9 giugno 2009

Una supercella da sogno

VORTEX2: 9 giugno 2009 - giorno 30. Operazioni previste sul campo: spettacolare supercella.
Miglia percorse oggi: 403. Miglia percorse in totale: 10107
.

Il risveglio arriva con un temporale e con il rumore di piccoli chicchi di grandine sul tetto dell'albergo. Per la giornata abbiamo un fronte caldo sul confine tra Oklahoma e Kansas in lenta risalita verso nord ed una dryline ad ovest con il punto triplo nella parte sud-occidentale del Kansas.
La convezione mattutina ha portato alla formazione di un Mesoscale Convective System sulla parte settentrionale del Kansas producendo un outflow boudary che andra' progredendo verso sud durante la giornata. Gli ingredienti sono tutti buoni per oggi; finalmente l'umidita' ha invaso le Plains e la presenza della bassa pressione in quota nella parte occidentale degli Stati Uniti garantisce un forte flusso sud-occidentale in quota.
Lasciata Salina in tarda mattinata pranziamo a Newton e all'una e trenta lasciamo il parcheggio per i Track con un CAPE che ha quasi raggiunto i 4000 J/Kg e ci avviamo verso la linea di cumuli che si e' sviluppata proprio a sud della nostra posizione in direzione di Wichita.
La convezione oggi si articolera' certamente tra la convergenza dell'outflow boudary proviente da nord e il fronte caldo in risalita da sud.
I venti da nord-est presenti dietro il boundary renderanno il fronte caldo quasi stazionario e questo fara' si che le supercelle si muoveranno in pratica lungo la linea di convergenza da ovest verso est. Ci posiziamo ad ovest di Wichita.
I cumuli si sono formati ma stentano ancora a svilupparsi; alle 14.30 viene emessa la Tornado Watch con una probabilita' del 70% di avere due o piu' tornado e ci muoviamo ancora piu' ad ovest verso Pratt.

Purtroppo lo shear migliore e l'umidita' piu' elevata si trovano a est dell'Interstate 35 ma la presenza di molte colline e di una rete stradale poco favorevole alle operazioni del VORTEX2 ci impedisce di andare in quell'area.
Ad ovest la dryline sta avanzando dalla Texas Panhandle e dall'ovest Kansas e con il lento procedere verso sud del boundary ci potrebbe esserci una zona di forte shaer e moderato CAPE appena a nord del fronte.
Alle 4.45 dopo la sosta carburante a Pratt e mentre tutti i chasers si concentrano attorno all'area di Wichita, arriva un nuovo target Mullinville ad ovest di Greensburg in quanto poco ad occidente di Dodge City si e' formata una cella isolata.
Inizialmente il temporale si sviluppa lentamente ad ovest della citta' per poi eplodere alle 6 del pomeriggio una volta transitato a nord della citta'.
Alle immagini radar il temporale si divide in due celle e nel corso dell'ora e mezza
successiva quello che succede e' da manuale di meteorologia. Dallo splitting della cella si formano due supercelle una ciclonica (quella meridionale) ed una anticiclonica (quella settentrionale) e come copione quella piu' a sud prende forza e quella a nord cala di intensita'.
L'armada si porta sulla supercella meridionale che inizia a mostrare splendide caratteristiche sia al radar con un eco ad uncino da manuale sia visivamente. I probe vengono guidati nell'inflow assieme ad DOW6 e qui assistiamo ad uno spettacolo magnifico.

Il mesociclone rotante e' proprio davanti a nostri occhi ed abbiamo una decina di minuti buoni per ammirarlo avvicinarsi sempre piu' con la sua parete verticale nettamente scolpita; penso che sia il migliore mesociclone che abbia mai visto cosi' da vicino.
Quando poi il RFD ci raggiunge dobbiamo lasciare la posizione giusto in tempo perche' dal cielo iniziano a cadere radi chicchi di grandine dalle dimensioni di palline da golf. Via radio ancora una volta uno dei probe del NSSL, questo volta il numero 8, subisce danni con la rottura del parabrezza a causa di grandine delle dimensioni di palle da baseball. Sembra che ci prendano proprio gusto a distruggere le auto.
Riportiamo i nostri mezzi sulla Highway 400 mentre la supercella rimane ancora perfetta al radar; durante lo spostamento nell'outflow avvistiamo alcuni gustnado. Quando raggiungiamo Greenburg siamo nuovamente in prossimita' del mesociclone che anche se ha perso negli ultimi minuti un po' d'intensita' al radar si mostra ancora estremamente fotogenico alla vista.

Ad un tratto il DOW 7 segnala un aumento della rotazione nei bassi strati e della polvere si solleva alla base della wall cloud, si tratta di un altro vortice sul bordo del fronte delle raffiche ma nello stesso istante viene riportato da parte di uno storm-chaser un breve touchdown di un tornado a quattro miglia a ovest-nord-ovest di Greensburg di difficile riscontro ma che tuttavia conferma le potenzialita' della supercella.
Tra le sette e le otto di sera realizziamo dei transect con le mesonet per la raccolta dei dati al suolo all'interno del lobo dual-doppler dei Doppler On Wheel 6 e 7. Alle otto viene decretata la fine delle operazioni in questa giornata che ha visto gran parte delle emozioni concentrate in poche ore. Dal punto di vista scientifico e' stato un altro successo in quanto e' stato documentanto l'intero ciclo di vita della supercella.

Mentre puntiamo i musi dei mezzi verso Wichita per il pernottamento abbiamo la possibilita' di verificare i reports della giornata nel sito web dello Storm Prediction Center. Sono senz'altro pochi, tali da non giustificare un Moderate Risk ed una Tornado Watch con quelle percentuali...
Il progetto VORTEX2 sebbene la stagione possa essere classificata come una delle piu' avare degli ultmi anni sta comunque dimostrando come il coordinamento e la ricerca possa raggiungere livelli di complessita' molto elevati permettendo a tutti i teams di collezionare una quantita' di dati immensa su differenti tipologie di temporali, supercellulari e non, che offriranno agli scienziati ed agli studenti materiale di studio e lavoro per molti anni a venire.

lunedì 8 giugno 2009

Riposo

VORTEX2: 8 giugno 2009 - giorno 29. Operazioni previste sul campo: travel.
Miglia percorse oggi: 128. Miglia percorse in totale: 9703.


Dopo le lunghissime giornate dei giorni scorsi oggi finalmente per tutta la carovana arriva un desiderato giorno di riposo. Dal briefing tenuto oggi da Erik Rasmussen emerge chiaramente l'impossibilità di cacciare visto la presenza di una forte inversione termica che manterrà il coperchio sulla pentola per tutto il giorno impedendo ai temporali di svilupparsi. Per i giorni successivi però la situazione meteorologica rimane molto buona e si prospettano altre intense giornate di ricerca sul campo per gran parte dell'ultima settimana del progetto VORTEX2.
Per oggi quindi è in programma solo un riposizionamento in vista delle operazioni di domani che potrebbero essere o nella parte sud del Kansas a confine con l'Oklahoma o nella parte occidentale. Mentre la carovana quindi si sposta quindi da Topeka a Salina, noi accompagniamo il nostro amato fotografo Gino De Grandis all'aeroporto a Wichita.

Le belle parole che tutti riservano a Gino sono per lui e per me, che ho avuto il piacere di coinvolgerlo in questo grande progetto di ricerca, di profonda soddisfazione. Il suo lavoro portato avanti in tutti questi giorni senza risparmiare energie e lasciandosi guidare sempre dalle emozioni, lascierà in tutti un ricordo indelebile ed i suoi scatti renderanno ancora più prezioso il lavoro degli scienziati del VORTEX2.
Dopo gli ultimi saluti, ci avviamo verso Wichita a bordo della Land Cruiser di Eddie, l'assistente medico del gruppo di Josh Wurman che a fine maggio si è aggiunto alla carovana. Una volta all'aeroporto salutiamo Gino con un ultimo abbraccio ed pizzico di emozione. Alla prossima !

domenica 7 giugno 2009

Supercella in Nebraska

VORTEX2: 7 giugno 2009 - giorno 28. Operazioni previste sul campo: supercella in Missouri.
Miglia percorse oggi: 545. Miglia percorse in totale: 9575
.

Per oggi abbiamo una percentuale di tornado del 10% associata ad un Moderate Risk centrato sul corner di quattro stati: Nebraska, Iowa, Kansas e Missouri. La situazione in quota vede un ciclone chiuso a 500 hPa con un massimo dei venti a 35-50 nodi ed uno shear 0-6km intorno ai 40-50 che è sufficiente per supportare le supercelle assieme ad una SRH piuttosto elevata tra Nebraska e Kansas. L'energia disponibile per oggi è buona su gran parte della parte orientale del Kansas dove i valori si aggirano sui 2000-3000 J/Kg. Al suolo è presente una bassa pressione centrata tra Colorado e Kansas che garantisce una buona ventilazione meridionale negli strati più bassi dell'atmosfera.
In tarda mattinata lasciamo Kearney per dirigerci verso est lungo l'Interstate 80 che abbandoniamo nei pressi dell'Highway 103 per posizionarci meglio in vista dello sviluppo della convezione che non tarderà ad arrivare.Alle due del pomeriggio il target viene aggiornato ad Auburn in Nebraska; i valori di CAPE nella parte nord-orientale del Kansas raggiungno 4000 J/Kg e il CIN ormai è quasi ridotto a zero, la convezione potrebbe partire a momenti. Lo shear 0-6km oggi è buono per le supercelle ma è ancora scarso nei bassi livelli. Se la convezione inizia troppo presto e con il raffreddamento in atto al livello del CAP è possibile che i temporali si organizzino in un grande sistema convettivo a mesoscala piuttosto che in supercelle.
Il pranzo arriva tardi e viene consumato nel parcheggio della scuoal di Bietress con l'ansia di dover ripartire da un momento all'altro.Dopo un'ora lo Storm Prediction Center emette una Tornado Watch (con probabilità del 60% di avere 2 o più tornado); nel frattempo si sviluppano i primi temporali verso occidente ed assieme arriva l'ordine di varcare il fiume Missouri per portarsi verso est. Alla cella piu' intensa viene attribuita subito la Thunderstorm Warning e le immagini radar anche oggi lasciano pochi dubbi sull'intepretazione: abbiamo la prima supercella della giornata. Ci dirigiamo verso Burlington Junction in una zona che possa garantire una maggiore mobilità a tutta l'armada percorrendo continui saliscendi in un paesaggio che è decisamente diverso dal vicinissimo Kansas, tuttavia la distanza di quasi 100 miglia tra l'armada e le prime celle e la presenza del fiume Missouri di mezzo induce i coordinatori a muovere la carovana verso ovest a ridosso del fiume rimanendo tuttavia nello stato del Missouri.


La cella più settentrionale inizia a mostrare caratteristiche compatibili con la formazione di un tornado e così alla Thunderstorm Warning viene associata una Tornado Warning. Il temporale si trova a circa 60 miglia ed una nuova cella ha preso vita più a sud della prima. L'armada decide quindi di puntare le proprie attenzioni proprio sulla cella più giovane ed i radar vengono posizionati per una prima raccolta dati. Alle 18.26 anche la nostra cella viene allerata con la Tornado Warning mentre il temporale più a nord cala gradualmente di intensità.
La carovana viene a trovarsi proprio sotto il mesociclone ma la rete stradale non particolarmente agevole rallenta le operazioni e così presto l'armada è costretta a smobilitare le posizioni sul campo in quanto da cacciatori diventiamo presto cacciati da chicchi di grandine che vengono segnalati avere dimensioni assurde. Uno dei radar (non i nostri fortunatamente) testimonia la caduta di chicchi di 11 cm di diametro. Le strumentazioni sono troppo preziose per permetterci di distruggerle in una grandinata e così ci spostiamo verso est cercando un riposizionamento. La straordinaria posizione però ci permette di ammirare la grandezza del mesociclone e la bellezza di questa supercella che ancora una volta conquista la nostra attenzione ed ammirazione.


Ci portiamo verso Savannah e St Joseph poi percorrendo la Highway 36 guadagniamo terreno sull'avanzamento della supercella e ci riposizioniamo davanti ad essa poco ad ovest di Maysville.
Qui ancora una volta lo spettacolo è mozzafiato con il sole basso sull'orizzonte e proiettare fasci di luce sulla wall cloud. Mentre realizziamo i nostri transet con le mesonet per raccogliere dati ci ritroviamo proprio sulla punta dell'uncino della supercella. E' la posizione dove dovrebbe formarsi il tornado ma gli occhi attenti del radar Doppler On Wheel 7, che ci guida da qualche miglia di distanza, ci garantisce la sicurezza della posizione. Al radar non sembrano esserci particolari segni di imminente formazione di un tornado anche se noi vediamo avvolgersi le nuvole sopra le nostre teste. Al secondo transect nei pressi del micro paese di Amity attraversiamo delle cortine di pioggia in rapido movimento con forti raffiche di vento provenienti da ovest.


Giusto prima del nostro passaggio tre rami vengono strappati dagli alberi e proiettati sulla sede stradale mentre fuori dal finestrino le forti raffiche di vento piegano gli alberi alla nostra sinistra. Tramite radio apprendiamo che probabilmente abbiamo attraversato un piccolo debole vortice tornadico visto che al radar doppler è comparsa una debole coppia con valori di velocità radiale opposte, ma nulla di rischioso per noi, solo qualche emozione in più.Con il tramonto si chiudono le operazioni di questa lunga giornata che ci ha portato ad attraversare tre stati differenti. Tutti gli equipaggi hanno lavorato alla grande, dimostrando ancora una volta la grande preparazione e serietà che tutti continuano a mettere ogni giorno sul campo nonostante sia passato oltre un mese dall'inizio del progetto!

sabato 6 giugno 2009

Supercella LP

VORTEX2: 6 giugno 2009 - giorno 27. Operazioni previste sul campo: intercettamento di una supercella LP.
Miglia percorse oggi: 371. Miglia percorse in totale: 9030.

Dopo l'immensa giornata di ieri in cui tutto sembra essersi realizzato dal punto di vista scientifico, stamattina al briefing quando Don Burgess ringrazia tutti i partecipanti per l'ottimo lavoro del giorno precedente, la platea non riesce a trattenere un applauso che finalmente allontana i timori di una stagione estremamente povera di eventi meteorologici intensi. Gran parte di noi hanno dormito poche ore per sistemare i dati e metterli subito a disposizione del progetto e per uplodare fotografie, blog, ecc. e cosi' non sono pochi quelli che sono andati a letto dopo le 3 del mattino.
Ma le facce che si incontrano stamattina nella hall dell'albergo raccontano tutto. Al briefing come al solito viene presentata la previsione per il giorno in corso e per i gionri successivi. Per oggi abbiamo il solito Slight Risk con tanto shear ma poco CAPE. La zona verso la quale si dirigono le attenzioni dell'armada e' ancora una volta ad ovest e questo ci costringe ad un ritorno su passi gia' percorsi la notte precedente.
Oggi non ci sono grandi aspettative tuttavia, come e' sempre successo fin dal primo giorno del progetto, tutte le possibilita' vengono esplorate per lasciare nulla di intentato, ma oggi per avere il primo target occorre aspettare l'una del pomeriggio.
Cosi' abbiamo il tempo di pranzare e di vedere qualche video spettacolare del giorno precedente. In particolare sono i ragazzi di Discovery Channel a suscitare l'entusiasmo dei presenti quando mostrano i video girati dal grosso van di supporto alla TIV e dall'interno della TIV2 stessa. Posso solo dirvi che sono pazzeschi... la TIV ha effettuato il deployment e grazie ai suoi martinetti idraulici si e' ancorata al terreno subendo la furia del tornado con venti a 200 km/h. Le immagini riprese dall'interno del veicolo corazzato sono assolutamente straordinari, si vede un palo del telefono spezzarsi e venire trascinato e sballottato dalle raffiche di vento.
Alle due del pomeriggio arriva l'ora di portarsi verso ovest e la carovana si mette in moto da Kaersey verso North Platte. Un paio d'ore piu' tardi le prime celle si formano ad un centinaio di miglia a nord-ovest della nostra posizione e grazie all'evelato shear presente nell'area si trasformano rapidamente in supercelle.
Alle quattro e mezza arriva l'ordine di portarsi verso nord in direzione di Stepleton e poi dirigersi verso ovest lungo la Highway 92 e dopo mezz'ora viene emessa una Thundestorm Warning per la supercella piu' meridionale.


Noi ci troviamo ad una settantina di miglia di distanza ma la direzione di spostamento dei temporali verso est facilita il nostro compito. Il deployment dei radar viene organizzato lungo l'unica strada disponibile in direzione sud-nord, similmente a quanto realizzato ieri. La supercella e' di tipo LP ossia Low Precipitation a basse precipitazioni. Nei strati piu' bassi l'atmosfera scarseggia un po' di umidita' e la base della wall cloud si mantiene sempre piuttosto elevata senza mai rendersi particolarmente minacciosa, tuttavia anche oggi la visione del mesociclone e' particolarmente bella.


Poco dopo le sei del pomeriggio iniziamo i transect con le mesonet per raccogliere dati al suolo nell'area di copertura dei radar e mentre noi e il probe 13 percorriamo la Highway 97 gli altri due probe si dirigono lungo uno steerrato ad ovest incontrando grandine di dimensioni di palline da golf.Per noi che invece monitoriamo l'inflow c'e' solo un bell'arcobaleno e la vista sulla supercella che lentamente si sposta verso est allontandosi senza ulteriormente riuscire a sviluppare alcun tornado.
Dopo le sei e trenta abbandoniamo il campo e ci dirigiamo verso sud in rotta verso North Platte. Ad ovest della citta', nei pressi di Ogallala si e' formato un'altro temporale interessante ma che, al momento in cui raggiungiamo la citta', ormai ha perso forza senza produrre effetti significativi.
A questo punto non rimare altro che rientrare a Kearney dove arriviamo poco prima delle dieci. Oggi e' Saturday Night ed una splendida bistecca con borri al Old Chicago non ce la toglie nessuno.

venerdì 5 giugno 2009

Tornado EF2 senza precedenti per il VORTEX2

VORTEX2: 5 giugno 2009 - giorno 26. Operazioni previste sul campo: intercettamento di un tornado EF2.
Miglia percorse oggi: 584. Miglia percorse in totale: 8659.

Fotografie di: Gino De Grandis

Don Burgess conduce sapientemente il briefing del mattino e ci rivela le aspettative per la giornata. Lo Storm Prediction Center esce con una previsione di Slight Risk e con una probabilità associata di tornado del 10%. Non è altissima ma è comunque la più alta dall'inizio del progetto.
Per oggi le possibilita' di caccia sono due: o il triple point (punto triplo) che è l'intersezione tra il fronte e la dryline o una posizione più ad ovest dove il flusso in quota è più meridionale.
Come primo target viene scelta una posizione intermedia che garantisce la possibilità di seguire la via dell'ovest verso il Wyoming o la via del sud verso il Nebraska, due aree che vengono monitorate continuamente con attenzione. Il trasferimento verso Kimball in Nebraska è breve e questo ci permette di mangiare con tutta calma con il solito pranzo al sacco. Fino alle tre del pomeriggio non arriva alcun particolare ordine in quanto si attende che i primi cumuli torreggianti inizino a svilupparsi. Alle 3 del pomeriggio arriva finalmente l'ordine di spostarsi verso nord perchè i primi cumulonembi hanno preso vita nella parte sud-orientale del Wyoming proprio dove le maggiori attenzioni erano rivolte.
Percorriamo in carovana la Highway 71 poi imboccando la 88 ci portiamo verso il confine tra Nebraska e Wyoming mentre al radar compaiono le prime celle temporalesche; si tratta di un paio di temporali che si sono formati a nord di Cheyenne nei pressi di Chugwater. Alle tre e quarantacinque minuti ci ritroviamo sulla Highway 85 del Wyoming e viene dichiarato il target finale che è la cella più meridionale della coppia di cui abbiamo già una buona visuale. Passano solo quindici minuti ed ecco che lo Storm Prediction Center emette una Tornado Watch per la nostra area con una probabilità del 60% di avere dei tornado ed una del 20% di avere un tornado di forte intensità, diciamo pure che è un buon incoraggiamento.
In meno di un'ora il temporale sotto osservazione si trasforma in una supercella in piena regola mostrandone tutte le caratteristiche tipiche sia al radar che alla visione diretta.

La supercella si trova ad almeno 20-25 miglia dalla Highway e la traiettoria è perpendicolare alla strada cosicchè c'è tutto il tempo per coordinare il posizionamento dei radar e delle varie strumentazioni ed osservarne con tutta calma l'evoluzione.
Alle 16.20 circa prende forma la wall cloud ad ovest che grazie all'illuminazione solare posteriore assume un contrasto tale da lasciare senza fiato. Nell'ora che segue succede tutto quello che un progetto di ricerca della portata del VORTEX2 può desiderare.
La wall cloud continua la sua evoluzione scendendo progressivamente verso il suolo, si forma la clear slot ed iniziano ad animarsi diversi funnel. Quando poi la Natura decide che il tempo è giunto, la wall cloud si fà più appuntita, quasi un triangolo, e in qualche secondo si allunga ulteriormente verso il suolo dando vita al tornado.
I primi momenti che seguono la formazione del tornado sono di assoluta ammirazione mentre questo assume una consistenza sempre maggiore e si allarga assumendo una classica forma a cono rovesciato. La pioggia inizia a scendere dalla wall cloud ma non tanta da precludere la vista del tornado.

A questo punto i probe vengono diretti verso il deployment dei pod: è arrivato il momento che attendiamo da ormai un mese e al quale ci siamo preparati con tanta dedizione. Dal Doppler On Wheels arrivano le prime coordinate ed i pod devono essere posizionati a 150 metri di distanza uno dall'altro. Appena scaricato il primo pod arriva però l'ordine di interrompere il deployment perchè il tornado ha cambiato leggermente traiettoria e veniamo inviati a ritornare un paio di chilometri più a nord con il tornado che continua il suo percorso di avvicinamento all'Highway 85. Con il tornado ad una distanza di due-tre chilometri veniamo indirizzati per il deplouyment finale degli altri due pod che ci rimangono.
Il terzo pod lo sistemiamo lungo il bordo della strada quando ormai sta piovendo; nonostante le diverse operazioni tecniche che devo effettuare ho il tempo per lanciare un attimo lo sguardo alla mia destra (verso ovest) per vedere le cortine di pioggia che si avvolgono attorno al tornado che ormai a due chilometri di distanza da noi ha assunto una dimensione ragguardevole. Da qui non rimane altro che allontanarsi verso sud secondo le indicazioni che meticolosamente ci vengono impartite da Karen Kosiba a bordo del DOW7.

La TIV2 viene guidata da Josh Wurman direttamente all'intercettamento del tornado e l'operazione riesce alla perfezione. Le testimonianze di Ronan, driver della TIV2 sono da preservare nella memoria. Riescono a misurare venti a 125 miglia all'ora il che significa 200 km/h e dalla loro posizione hanno la possibilità di vedere i pali della luce crollare sotto la potenza delle raffiche di vento ed essere trascinati e sballottati dalle furiose raffiche di vento. Si tratta di un tornado EF2 e questa volta Sean Casey ha probabilmente ottenuto quello che da anni cercava, la ripresa con la telecamera IMAX del tornado che passa sulla TIV!
Il tornado transita sulla strada mentre noi lo osserviamo a distanza di sicurezza poi riceviamo l'ordine di recuperare le piattaforme perchè c'è la possibilità di un secondo intercettamento.
Mentre ripercorriamo verso nord l'highway abbiamo la possibilità di assistere ad una delle visioni più spettacolari che io abbia mai potuto assistere. Il tornado è sulla nostra destra, bianco splendente illuminato dal sole e incredibilmente allungato verso l'alto fino alla base della nube dove si avvolge su sè stesso in una spirale ! Una vista mozzafiato che ci accompagna per degli interminabili secondi finchè grazie alle coordinate GPS riusciamo a ritrovare i pod gialli e a ricaricarli in fretta sul nostro Hummer poco dopo aver assistito alla completa dissipazione del magnifico tubo bianco. Via radio arrivano notizie che uno dei probe della NSSL è stato colpito da chicchi di grandine delle dimensioni di 4,5 pollici, 11 centimetri che hanno mandato in frantumi il parabrezza e provocato delle grandi bozze sulla carozzeria.

Raccolti si pod ci portiamo verso sud e poi verso est per cercare di recuperare terreno sulla supercella che continua il suo spostamento verso oriente. Quando la raggiungiamo abbiamo la possibilità di ammirare una nuova incredibile creazione di Madre Natura. La supercella è perfetta, striata di quelle che in gergo vengono chiamate "mothership" ossia la nave spaziale aliena dei film di fantascienza; è talmente immensa dalla nostra posizione che devo scattare quattro-cinque foto in panoramica per riuscire a riprenderla tutta. La wall cloud è talmente bassa che tocca terra tanto da sembrare un immenso tornado wedge.
I radar continuano a scansionare ma la supercella non sembra ora in grado di generare un altro tornado tanto che i probe vengono portati fin sotto il mesociclone ma non viene effettuato alcun tipo di deployment. Abbiamo così tutto il tempo di rimanere incantati ed innamorarci di questa visione che ci accompagna per diversi minuti.
Nelle luci del tramonto e con il vento di outflow sulla pelle, arriva il momento della fine delle operazioni mentre la supercella continua la sua corsa verso est. Noi ci spostiamo sulla Interstate 80 in direzione di Kearney località prescelta per la notte ma le emozioni non sono finite.
Infatti la convezione che nel pomeriggio si è sviluppata su gran parte del Nebraska ha assunto le proporzioni di un immenso MCS (Mesoscale COnvective System, sistema convettivo a mesoscala) con almeno due supercelle alle estremità sud-orientale.
Alle 10.30 della sera ci troviamo sulla Iterstate 80 ad ovest di Ogallala e la nostra supercella è ancora attiva: da quando ha iniziato a produrre le prime precipitazioni sono ormai passate nove ore, una caccia interminabile che ci dimostra ancora una volta la potenza della Natura.
Mentre ci portiamo sempre più ad est andiamo incontro ad una seconda supercella HP (ad alte precipitazioni) e riusciamo a passare sull'Interstate pochi minuti prima che il core della cella colpisca l'austostrada. Questo però non ci evita la possibilità di provare gli effetti del bordo avanzante della supercella con grandine fino ad un pollice di dimensione che colpisce il nostro Hummer ed importanti raffiche di vento.
Quando arriviamo a Kearney siamo stanchi ma di una felicità immensa, per il grande successo scientifico che la missione di oggi ha avuto. E' stato osservato e monitorato con un dettaglio senza precedenti il completo ciclo di vita di un tornado EF2 che è rimasto a terra per circa 25 minuti.

giovedì 4 giugno 2009

Tentativo supercellulare in Wyoming

VORTEX2: 5 giugno 2009 - giorno 25. Operazioni previste sul campo: operations in Wyoming. Miglia percorse oggi: 500. Miglia percorse in totale: 8075.
Fotografie di: Gino De Grandis.

Dopo la giornata di recupero di ieri con la giornata odierna possiamo dire finalmente che la Natura sta iniziando a fare il suo dovere con una bella depressione in approfondimento ad ovest delle Montagne Rocciose. Gran parte dei prossimi giorni saranno caratterizzati dal lento progresso verso est della bassa pressione che piano piano, giorno dopo giorno guidera' gradualmente l'umidita' a risalire dal Golfo del Messico verso le alte pianure.Questo significa che a partire da oggi quasi tutti i giorni fino alla fine del progetto previsto per il 13 giugno saranno giornate di operazioni sul campo.
L'alta pressione che ha caratterizzato gli ultimi giorni sta lentamente abbandonando il campo e per oggi la situazione meteorologica vede un profilo verticale del vento non particolarmente favorevole nei primi 2-3 km, ma la forte differenta tra il vento nei bassi livelli e i 30-50 nodi di vento presenti in quota, potrebbe favorire la rotazione dei temporali almeno nei livelli medi dell'atmosfera.Le temperature di rugiada sono previste piuttosto basse il che significa scarsa umidita' al suolo ma il profilo termico piuttosto accentuato (un buon gradiente termico verticale) al di sopra dello strato limite portera' ad avere dell'instabilita' intorno ai 1000 J/Kg. Ci si aspetta quindi che alcuni temporali si possano sviluppare nella parte sud/orientale del Colorado e meridionale del Wyoming grazie al forte riscaldamento differenziale.


Dopo la partenza da Colby ci avviamo verso ovest percorrendo la Interstate 70 e passando nuovamente attraverso luoghi che mi riportano alla mente la memorabile caccia del 23 maggio 2008 con i spettacoli tornado di Quinter.Il pranzo viene consumato a tempo di record a Byers in Colorado qualche decina di miglia ad est di Denver poi viene comunicato il secondo target a nord della grande citta a Greely una cinquantina di miglia a nord di Denver. Nel frattempo alle 2.30 del pomeriggio lo Storm Prediction Center emette una Thunderstorms Watch per gran parte della parte orientale del Colorado. I temporali a partire dalla tarda mattinata continuano a formarsi sulle Montagne Rocciose ma quando raggiungono la pianura si dissipano per la presenza di CIN (Convection Inhibition - Inibizione alla convezione); c'e' bisogno di maggiore riscaldamento ma entro qualche ora la convezione prendera' piede anche in pianura.
L'analisi delle ultime mappe mostra che le condizioni potrebbero essere piu' favorevoli nella parte meridionale del Wyoming cosi' arriva l'ordine di spostarsi verso Cheyenne la capitale dello stato meno popolato d'America.Quando arriviamo in Cheyenne alcuni temporali si sono finalmente sviluppati a nord-est della citta' cosi' viene individuato il nostro temporale target che alle 17.20 raggiunge un'intensita' tale da costringere l'ufficio meteorologico di Cheyenne ad emettere una Thundestorms Warning.


I radar vengono posizionati ed inizia il monitoraggio e la raccolta dei dati.
La convezione si organizza in quattro celle principali di cui la piu' occidentale mostra segni di rotazione e caratteristiche supercellulari. I veicoli della NSSL piu' vicini alla base della cella segnalano un breve landspout mentre noi eseguiamo alcuni transect con le nostre mesonet lungo una strada che corre da sud a nord e raccogliamo dati all'interno dei lobi radar dual-doppler.
Il temporale tuttavia non sembra andare oltre nell'orgnanizzazione e dopo aver raccolto un set completo di dati viene scelto un secondo target corrispondente ad temporale che nel frattempo si era sviluppato improvvisamente a nord-ovest di Cheyenne.
In fretta e furia ci riportiamo verso ovest e nonostante la presenza della citta' tutti i radar vengono nuovamente posizionati. Il temporale sembra piu' isolato dei precedenti e la rotazione nei bassi strati e' piu' evidente dai dati radar tanto che si riesce a formare anche una wall cloud proprio sopra la citta'. Quasi tutte le piattaforme strumentali riescono a raccogliere nuovi dati e viene segnalata grandine sulla citta' di dimensioni fino ad un pollice.


Quando il temporale poi inizia ad allontanarsi dalla citta' dirigendosi verso zone disabitate e con scarse opzioni di strade, non vi sono piu' opportunita' di raccolta dati e cosi' la piccola carovana dei probe guidata dal nostro Hummer si avventura su una lunga strada sterrata per cercare di rimanere a contatto con il temporale e poterne apprezzare visivamente le caratteristiche migliori.Il paesaggio completamente isolato che attraversiamo lungo le 50 miglia di sterrato e' spettacolare e delle specie di antilocapre si allontanano saltellando al nostro passaggio in diversi punti. Prima di arrivare a Sterling, luogo prescelto per la notte, abbiamo la anche possibilita' di vedere dei bei fulmini con le luci del tramonto che si spendono alle nostre spalle.

mercoledì 3 giugno 2009

Esercitazioni

VORTEX2: 3 giugno 2009 - giorno 24. Operazioni previste sul campo: travel e intercettamento.
Miglia percorse oggi: 118. Miglia percorse in totale: 7575.
Fotografie di: Gino De Grandis

La giornata e' stata fondamentalmente dedicata ad un'esercitazione e al recupero delle energie dopo la lunga cavalcata di ieri. Il briefing meteo non viene neppure organizzato visto che la giornata e' stata dichiarata down ossia di non operativita'.
Josh Wurman per il pomeriggio organizza un'utilissima esercitazione per tutti i probe. Si tratta in pratica di provare il deployment dei pods (le piattaforme strumentali) da posizionare davanti al tornado. Dal Doppler On Wheel 7 fermo nel parcheggio dell'hotel arrivano tutti gli ordini mentre i quattro probe, la TIV ed un pickup si avviano verso delle strade sterrate alcune miglia di distanza fuori citta'.


L'esercitazione avviene in questo modo: il pickup bianco simula il tornado partendo circa dieci miglia dalla posizione di tutti gli altri veicoli e percorrendo una strada verso nord alla velocita' costante di 20 miglia orarie. Tutti i probe vengono diretti verso una strada perpendicolare con un anticipo di circa 10-12 minuti e vengono iniviate le istruzioni per effettuare il posizionamento dei pod alla distanza di 150 metri uno dall'altro. Per oggi la tecnica che proviamo si chiama il salto della rana; in pratica ogni probe scarica i suoi tre pod uno dopo l'altro. Vengono presi i tempi di deployment e le posizioni GPS.


Una volta effettuato il deployment tutti i veicoli si portano in una posizione di sicurezza per aspettare il transito del tornado. La TIV viene diretta all'intercettamento diretto del pickup-tornado. Una volta che il tornado ha attraversato la strada lungo la quale e' stata disposta la barriera virtuale di pod, i veicoli passano al recupero di tutti le strumentazioni sul campo e si procede ad un successivo deployment alcune miglia piu' a nord.
L'esercitazione permette a tutti gli equipaggi di provare veramente sul campo le tempistiche a disposizione, perfezionare la tecnica di posizionamento ed orientazione del pod e provare e riprovare tutte le operazioni che devono essere fatte con il software di navigazione.

martedì 2 giugno 2009

Ammutinamento con supercella HP

VORTEX2: 2 giugno 2009 - giorno 23. Operazioni previste sul campo (no V2): supercella HP.
Miglia percorse oggi: 546. Miglia percorse in totale: 7457.

Quando ascoltiamo le parole di David Dowell che ci comunica che oggi non si caccierà bensì ci trasferiremo verso ovest in vista del weekend che si preannuncia molto attivo dal punto di vista meteorologico la platea sicuramente non esulta. Ieri sera prima di lasciarci per cena si era prospettata la possibilità di un'alzataccia e di una partenza anticipata alle 7 del mattino per riuscire ad essere nel pomeriggio nella Texas panhandle dove le condizioni per lo sviluppo di supercelle sarebbero state le migliori. Tutti ieri erano un po' eccitati da questa nuova prospettiva ma alle 10 della sera purtroppo ci era stata comunicata la decisione dei grandi capi che non ci sarebbe stata alcuna sveglia anticipata e nessun viaggio di 7 ore verso sud.

Al mattino quindi c'è ancora un pò di rammarico sulle decisioni odierne in quanto la giornata odierna viene definitivamente classificata come travel day quando comunque potrebbe esserci qualche possibilità di intercettamento nel sud Kansas, magari marginale e apparentemente non paragonabile alle condizioni presenti in Texas.
Ma quello che succede dopo il termine del briefing va a determinare profondamente
l'andamento della giornata: tre dei quattro probe ed altri due veicoli sotto la guida di Tim Marshall ottengono il permesso di abbandonare la carovana e provare a scendere verso il sud del Kansas alla ricerca di qualche opportunità.E così mentre l'intera armada imbocca l'Interstate 70 in direzione di Hays, i cinque veicoli prendono la via del sud, direzione Wichita, seguiti anche dal TIV e da Discovery
Channel.
La giornata viene arricchita da un pranzo "All you can eat" al buffet del Golden Corral di Wichita e da una meravigliosa visita all'ufficio del National Weather Service della città dove abbiamo la possibilità di partecipare al briefing delle ore 14.I vari meteorologi di turno e il responsabile ci illustrano nel dettaglio la situazione meteo confermandoci che sicuramente ci saranno dei temporali nell'area. Dopo le canoniche foto ricordo di gruppo ci dirigiamo verso ovest puntanto i musi dei nostri veicoli verso DOdge City dove nel frattempo avevano preso vita i primi cumulonembi.

Nel percorso di avvicinamento uno dei temporali nell'area di Dodge City si trasforma in una supercella e presto compaiono le prime Thunderstorms Warning e con sorpresa di tutti anche un report di un breve touchdown di un tornado di qualche decina di secondi. Ecco allora che scatta anche la Tornado Warning, tra l'incredulità totale. In Texas nel frattempo diverse Thunderstorms Warning sono attive ma ancora nessuna Tornado Warning.

L'intera armada del VORTEX2 è diretta a Colby in un travel day e noi stiamo vivendo una delle migliori giornate di caccia di tutto il progetto... da non credere.Quando raggiungiamo Pratt un gruppo di nuove celle prende forma qualche decina di miglia ad
est delle celle di Dodge City nella zona di convergenza al suolo tra i venti che soffiano da nord-est più a nord e da sud-est nell'area in cui ci troviamo. L'interazione poi con l'outflow boundary delle prime celle fornisce un'ulteriore spinta agli updraft dei temporali che iniziano a mostrare inequivocabli segnali di rotazione.Seguiamo molto da vicino le mosse del nostro temporale che nel giro di qualche decina di minuti si traforma in un temporale supercellulare iniziando anche a muoversi alla destra rispetto al moto medio delle altre celle. Il cielo quasi sereno a sud-est della supercella garantisce il carburante alle correnti entranti che seppur non particolarmente forti supportano per un bel periodo di tempo la supercella.
In breve tempo viene emessa una Tornado warning per il nostro target. La visione della base dell'updraft rotante è magnifica e la rotazione è talmente evidente che a tratti ci aspettiamo che qualcosa di più possa succedere, la formazione di un tornado non è quindi a questo punto da escludere.Grazie al buon reticolo stradale rimaniamo per un buona ora a contatto con la supercella che gradualmente si traforma in una HP (supercella ad alte precipitazioni).

Le nubi dal colore scurissimo accompagnano le bande di grandine caratterizzate da tonalità che vanno dal bianco al verdognelo. A tratti la wallcloud tende ad abbassarsi vistosamente regalandoci ulteriori emozioni ad est dell'abitato di Sylvia. Contestualmente arrivano report di forti grandinate con dimensioni dei chicchi intorno ai 4 cm di diamentro e raffiche di vento fino a 110 km/h. Abbiamo la possibilità di vedere la clear slot e finiamo dentro la gabbia dell'orso mentre diversi fulmini nube-terra di colore azzurro si scaricano dalla base della nube.

Grazie all'ostinazione ed alla fermezza nei propri intenti oggi 14 persone a bordo di cinque mezzi hanno vissuto una delle migliori giornate dell'intera stagione. Per tutto questo c'è però un prezzo da pagare e il conto arriva dopo cena: sono tre ore e mezza di viaggio per coprire le 250 miglia che ci separano da Colby, destinazione prevista per la notte.

lunedì 1 giugno 2009

Convezione lineare

VORTEX2: 1 giugno 2009 - giorno 22. Operazioni previste sul campo: convezione lineare.
Miglia percorse oggi: 295. Miglia percorse in totale: 6953.


Finalmente quando mettiamo la testa fuori dall'albergo stamattina siamo accolti da un clima molto più simile a quello che si desidera incontrare quando si intraprende un'avventura come questa; caldo e umido. Sicuramente non siamo ai livelli di umidità che si vorrebbero tuttavia è quanto di meglio abbiamo avuto in queste ultime settimane.
Al briefing di stamane viene illustrata oltre alla situazione meteorologica per i prossimi tre giorni anche un breve appunto sulla giornata di ieri. Nel tardo pomeriggio di ieri è stato monitorato in dettaglio un temporale che non ò riuscito ad organizzarsi trasformandosi in una supercella rotante. La cosa che ha sorpreso tutti gli esperti è il fatto che nonostante alla fine il temporale sia arrivato in una zona con buone condizioni al contorno (CAPE sui 1500 J/Kg, un buono sher ed una discreta elicità) non sia riuscito ad innescare la ruotare.


Per oggi invece occorrerà attendere la tarda mattinata per verificare le ultime osservazioni al suolo. Non vi è grande certezza sulla possibilità che la convezione sia particolarmente profonda oggi. L'area indicata come Slight Risk dallo Storm Prediction Center è molto ampia ed inoltre la possibilità che domani si debba trovarsi molto più a sud della nostra posizione attuale condiziona la scelta delle operazioni per la giornata. Sicuramente non potremo operare a nord dell'Interstate 80 e quindi molto probabilmente si scenderà verso sud.
Nel frattempo la prima indicazione è quella di portarsi ad ovest a York sempre sulla I-80. Il pranzo viene organizzato nella maniera usuale, nel parcheggio del Wal-Mart a York e di seguito ci sono un buon paio di ore d'attesa durante le quali come al solito si svolge la processione di persone incuriosite dalla nostra presenza ed interessate dai nostri strani veicoli.
Finalmente alle 4 del pomeriggio arriva l'ordine di spostarsi più a sud lungo la Highway 81. Una serie di cumuli torreggianti si sono formati lungo la zona di convergenza dei venti al suolo. Si tratta di temporali comunque molto allineati e fortemente collegati uno all'altro. La carovana comunque tenta l'intercettamento di una cella che sembra essere più staccata e marginale rispetto alla linea.


Alcuni probe intercettano grandine di piccole dimensioni e raffiche di vento particolarmente intense di outflow. A tratti si formano degli abbassamenti sospetti in alcune zone della linea e diverse fulminazioni cadono al suolo mentre al radar compare per qualche decina di minuti un pò di shear di basso livello ma la rotazione non si organizza mai seriamente e tutti i temporali e le celle continuano ad interagire uno con l'altro assumendo sempre più una struttura lineare.
Alle 6 del pomeriggio arriva l'ordine di abbandonare il campo visto dopo che i radar hanno raccolto sufficienti dati. Solo un'ora di strada ci separa da Salina in Kansas dove passiamo la notte non prima di una buona cena da Chilly's.