domenica 30 marzo 2008

Un tornado colpisce al cuore Atlanta

Il 14 e 15 marzo 2008 verranno ricordate come le giornate dell’outbreak tornadico di Atlanta. Ebbene sì, questa volta un tornado è riuscito a penetrare fin dentro una città, in quello che gli americani chiamano il downtown. Sebbene sia un evento piuttosto raro, ritenere che questo sia impossibile è quanto di più sbagliato ci sia. Il fatto che eventi di questo genere siano rari è più che altro una coincidenza come affermano le ricerche del Tornado Project.

Nella Tornado Alley, sono poco più di dieci le grandi città con grattacieli e tra queste, San Louis in Missouri, possiede il triste record di città metropolitana più colpita dai tornado. Secondo i dati della NOAA, il tornado che ha provocato più vittime in un’area cittadina nel ventesimo secolo, è quello dell’11 maggio 1953, quando a Waco in Texas morirono 114 persone, mentre il caso più recente, risale al 12 agosto 2004 quando fu colpita la città di Jacksonville in Florida.

Fortunatamente il tornado che è passato sul centro di Atlanta alle 9.45 della sera del 14 marzo, ha solo feriti, ma nessuna vittima. I danni in città però sono stati molto estesi: le facciate di un palazzo della CNN e dell’albergo Omit sono state seriamente danneggiate. Colpiti anche la Philips Arena e il Georgia Dome, due palazzi dello sport della città dove erano in corso delle partite di pallacanestro. Nel Georgia Dome era in corso la partita del Southeastern Conference Tournament tra le squadre universitarie dello stato del Mississippi e dell’Alabama, quando il forte vento ha danneggiato l’esterno della costruzione e provocato almeno due buchi nel tetto determinando la caduta di pezzi dell’isolamento e l’ondulazione del tabellone elettronico, come ben si può apprezzare in questo video ripreso da YouTube.



Sono state soprattutto le finestre ad andare distrutte in moltissimi palazzi e costruzioni del centro cittadino, ne hanno fatto le spese alberghi, banche, università e perfino un ospedale e ad una stazione dei treni. Estesi sono stati anche i danni alle coperture e ai tetti, nonché alle automobili. Molti gli alberi caduti nel centro città, nonostante siano ancora privi dell’apparato fogliare visto il periodo. Registrati anche alcuni crolli di edifici di mattoni e la completa distruzione di circa una ventina di abitazioni. Alla conta dei moltissimi danni, vanno aggiunte anche una trentina di feriti. Video dei danni dall'alto.

I testimoni così raccono: “Sembrava che in città fosse scoppiata una bomba, l’aspetto è quello di una cittadina nel pieno della seconda guerra mondiale. Un disastro”. Un padre di famiglia ricorda che prima di rifugiarsi con la moglie e i due bambini nello scantinato (basement) ha sentito il rumore delle automobili e delle case che venivano danneggiate. In questo video della CNN si possono sentire i commenti di coloro che erano all’interno del Georgia Dome, i danni nella città di Atlanta e nel quartiere di Cabbagetown dove enormi alberi sono crollati sulle case e una visione dell’edificio della CNN dall’elicottero.

Quarantacinque minuti prima che il tornado colpisse Atlanta, lo Storm Prediction Center (SPC) aveva emesso un bollettino di Slight Risk per alcune aree degli Stati Uniti meridionali dall’Oklahoma alla Georgia con un’area di 2% di rischio tornado per la zona di Atlanta. Alle 9:26 (circa 20 minuti prima dell’evneto), veniva diffusa una Tornado Warning quando il temporale responsabile del tornado si trovava a circa 10 chilometri ad ovest del centro cittadino.

Si è trattata di un tornado di grado EF2 che ha toccato terra nel quartiere di Vine City e si è spostato in direzione ESE verso il centro cittadino, per poi toccare il quartiere di Cabbegetown e la parte orientale della città. La traccia lasciata al suolo (il path) risulta lunga 10 chilometri e larga circa 180 metri. I venti potrebbero aver superato i 210 km/h.



Il tornado si è formato in seno ad un temporale supercellulare indipendente che ha preceduto l’arrivo della squall line (la linea di temporali). Per gli addetti ai lavori si è trattato di una supercella right-mover con un ben definito eco ad uncino. Non è raro: i cacciatori di tornado lo sanno bene, spesso sono proprio i temporali isolati che si trovano davanti (rispetto alla direzione di movimento) alla parte principale e più organizzata della convezione, che vanno monitorati attentamente e seguiti da vicino.

Ma quando successo nella notte del 14 marzo lo possiamo definire come l’antipasto, seppur sostanzioso, rispetto a quanto succederà poi il giorno successivo, il 15 marzo: almeno 24 sono stati i reports di tornado, dalla parte nord orientale dell’Alabama fino al South Carolina, compresi alcuni tornado che hanno interessato delle zone a nord dell’area metropolitana di Atlanta. Le vittime confermate al momento della stesura di questo articolo sono due.

Lo Storm Prediction Center (SPC) già nelle primissime ore della giornata del 15, quando ancora gli Stati Uniti erano nel cuore della notte, emetteva un bollettino meteorologico con rischio moderato di fenomeni violenti, un Moderate Risk. Alle ore 15 del pomeriggio il rischio veniva elevato al massimo grado: l’High Risk.



La situazione sinottica vedeva la presenza di una saccatura in quota con un forte getto nei livelli medi della troposfera in moto verso oriente attraverso la valle del Tennessee e verso gli stati del sud fino alla Carolina. Al suolo era presenta un sistema depressionario con il fronte caldo in risalita verso nord e il fronte freddo in avanzata da ovest. La previsione dava per certi temporali nel settore caldo della depressione dove era maggiore il sollevamento e il getto di basso livello, proprio davanti alla saccatura. Il contributo dell’aria calda ed umida in risalita dal Golfo del Messico ha contribuito a destabilizzare l’atmosfera (valori di CAPE superiori ai 2000 J/Kg). Il profilo del vento era molto favorevole alla formazione di supercelle e bow echoes (echi ad arco) in grado di generare alcuni tornado, grandine di grossa dimensione e forti venti. Nell’aggiornamento pomeridiano i tornado erano dati per certi alcuni e potevano risultare anche violenti, assieme alla presenza di supercelle di lunga durata, il tutto per gli stati della Georgia e del South Carolina. Ancora una volta possiamo dire che il servizio meteorologico americano ha fatto il suo dovere prevedendo con il giusto anticipo un evento di severe weather piuttosto importante.



I dati radar che abbiamo avuto la possibilità di vedere, anche in diretta su questo sito grazie alla pubblicazione LIVE delle immagini dei radar della Georgia e del South Carolina, non hanno fatto altro che confermare le previsioni dello SPC. Magnifiche supercelle isolate hanno percorso da WNW verso ESE lo stato della Georgia, facendo temere il peggio. Gli echi ad uncino che le immagini radar mostravano erano da manuale, di quelli che si studiano sui libri !

Alla fine della giornata i report di tornado sono stati 31, quasi 160 quelli di grandine e oltre 70 quelli di vento forte. Scorrendo la lunga lista dei report si scopre un incredibile report di grandine di 4,25 pollici (quasi 11 centimetri) tra le contee di Anderson e Abbeville in South Carolina. In molte altre contee i chicchi di grandine hanno raggiunto i 5-6 centimetri di diametro.

I tornado hanno causato l’abbattimento di molti alberi e l’interruzione di alcune linee elettriche (lasciando al buio circa 40.000 abitanti della Georgia), oltre ai danni ai tetti di molte strutture e alla distruzione di diverse abitazioni.