domenica 31 maggio 2009

Tentativo di caccia in Iowa

VORTEX2: 31 maggio 2009 - giorno 21. Operazioni previste sul campo: tentativo di intercettamento.
Miglia percorse oggi: 287. Miglia percorse in totale: 6658.


E' tempo di rimettersi in viaggio. Il briefing viene illustrato da David Dowell della NOAA da oggi e per i prossimi giorni. Oggi e domani seppure siano due giornate marginali (nelle previsioni dello Storm Prediction Center compare uno Slight Risk) le operazioni sul campo verranno comunque condotte. Anche l'esperienza degli anni passati ci porta a non sottovalutare gli Slight Risk. E' gia' capitato di avere delle ottime giornate di caccia in queste situazioni piuttosto che in situazioni caratterizzate da un rischio piu' elevato come un Moderate Risk.
Il problema costante di questi giorni e' la mancanza di umidita' che continua a faticare a risalire dagli stati piu' meridionali a confine con il Golfo del Messico. In piu' per oggi l'area a maggiore instabilita' potenziale non si sovrappone con la zone dove e' previsto il massimo di shear, tuttavia l'arrivo di un fronte da nord-ovest portera' allo sviluppo di diversi temporali per la giornata odierna anche grazie al forte riscaldamento del suolo, occorrera' valutare se questi temporali sapranno organizzarsi in qualche struttura convettiva piu' interessante. Il primo target odierno e' Lincoln, est Nebraska, per le 14. Guarda caso proprio negli ultimi tre giorni ci sono passato tre volte...

Alle 3.45 arriva l'ordine di muoversi verso est appena ad est di Omaha varcato del fiume Missouri che separa lo stato del Nebraska da quello dell'Iowa. La speranza risiede nella possibilita' che qualche temporale si formi nella parte orientale del Nebraska a nord della nostra attuale posizione e che poi grazie al moto medio si sposti verso sud-est in un'area dove sta affluendo maggiore umidita' in risalita dalla valle del Missouri.
Aspettiamo fino alle 17.45 quando i primi cumuli si formano appena a sud-ovest di Lincoln e diventano torreggianti. Proviamo a portarci in una posizione piu' favorevole percorrendo verso sud l'Interstate 29 che corre in Iowa appena oltre il fiume.

Il temporale sembra intensificarsi con delle belle torri e sviluppa presto una lunga incudine sottovento varcando il confine Missouri-Iowa. L'armada tenta un deployment dei radar percorrendo delle strade secondarie lontane dall'Interstate inoltrandosi verso l'interno dello stato che in questa parte e' caratterizzato da dolci verdi ondulazioni del terreno.
Purtroppo pero' l'osservazione non dura molto in quanto il temporale non riesce ad
organizzarsi e oltre a dei rovesci di pioggia e a qualche chicco di grandine di dimensioni che comunque vengono riportate di circa 1 pollice di dimensione.
Per la serata non rimane altro che rientrare all'albergo prenotato per la notte ad Omaha.
La Natura continua a non aiutare il VORTEX2. Rimangono ancora 13 giorni di possibili operazioni sul campo, speriamo che con il mese di giugno le cose possano cambiare anche se l'annata sembra destinata a rimanere ricordata per un numero veramente limitato di episodi di severe weather.

sabato 30 maggio 2009

Riposo dopo la lunga corsa

VORTEX2: 30 maggio 2009 - giorno 20. Operazioni previste sul campo: nessuna.
Miglia percorse oggi: 329. Miglia percorse in totale: 6329.


Giornata di riposo per gran parte dell'armada ferma a Grand Island in Nebraska. E' un ottima occasione quindi per cambiare l'olio ad un paio dei probe e per effettuare delle riparazioni al probe 13, il Nissan Pathfinder che e' sicuramente quello piu' vissuto e malandato. Vengono chiusi dei buchi sulla marmitta e cambiate un paio di gomme.
Appena dopo pranzo lascio Grand Island per andare a prendere Gino il fotografo che nel pomeriggio atterrera' a Omaha con un volo da San Francisco.
La giornata e' molto soleggiata e le 150 miglia di Interstate scorrono lente e tranquille e cosi' dopo 2 ore e mezza sono all'aeroporto puntuale. Anche il ritorno a Grand Island e' altrettanto tranquillo con il vantaggio di poter parlare e passare un paio d'ore in piacevole compagnia di Gino studiando i piani per i prossimi giorni.
Purtroppo raggiungere la carovana del VORTEX2 non e' sempre facile per qualcuno che deve organizzare voli e trasferimenti, proprio per il fatto che fino al giorno prima non si sa mai dove si dormira' la notte successiva e cosi' e' meglio tenersi pronto a prenotazioni all'ultimo minuto e viaggi di ore in macchina.
Fortunatamente queste giornate permettono anche di ricaricare le batterie specie dopo quelle giornate che vengono trascorse interamente in macchina... e altro indubbio vantaggio e' quello di poter cenare al ristorante e cosi' stasera non ci facciamo mancare delle ottime bistecche Wisky Creek.

venerdì 29 maggio 2009

La missione piu' lunga

VORTEX2: 29 maggio 2009 - giorno 19. Operazioni previste sul campo: intercettamento.
Miglia percorse oggi: 655. Miglia percorse in totale: 6000.


Sole e caldo stamattina a Topeka in Kansas. Il briefing condotto da Yvette Richardson ci illustra le possibilità di caccia per la giornata odierna e dei prossimi giorni. Per oggi un fronte freddo si sta avvicinando dagli stati più settentrionali e tra la parte nord-orientale del Nebraska e occidentale dell'Iowa c'è una buona sovrapposizione tra l'instabilità e lo shear del vento, l'incognita e la quantità di umidità che potrà risalire fino alle latitudini alle quali ci troviamo. La possibilità per oggi è di un riuscire ad effettuare un intercettamento con dei temporali che però avranno una base elevata ma non per questo saranno meno interessanti.
Durante il briefing vengono illustrati due possibili target. Il primo nella parte centro-sud del Nebraska dove uno o due temporali si potranno formare lungo una linea di convergenza alla superficie nel corso del pomeriggio. Il secondo è nella parte nord-occidentale del Missouri e nella parte nord-orientale del Kansas. Questo secondo target sembra meno favorevole sia in termini di condizioni meteorologiche che di morfologia del terreno.

La decisione quindi è di muoversi verso il Nebraska e rivalutare il target nel corso della mattinata e primo pomeriggio nel viaggio lungo la I-80 verso ovest, primo obiettivo comunque è Lincoln.


Questo sarà solo il primo di una lunga serie di target che via via verranno modificati in successione. Con il passare del tempo durante il viaggio appare sempre più chiaramente che l'ingrediente oggi più scarso ossia l'umidità è presente solo nella parte centro-occidentale del Nebraska. Tale fatto porta i comandanti in capo delle operazioni a spostare via via il target sempre più verso ovest, nella speranza che qualche temporale si possa formare. Nella parte orientale del Nebraska oggi c'è lo shear e l'atmosfera è abbastanza predisposta ad accettare i moti verticali ma scarseggia l'umidità mentre ad ovest dove potrebbe esserci un pò più di umidità lo shear sarà più basso.
Percorriamo l'Interstate 80 fino a Grand Island finché finalmente i primi temporali
compaiono al radar, purtroppo però sono molto distanti e quasi al confine con il South Dakota. Giunti ad Elm Creek puntiamo verso nord con l'intento di intercettare le celle.
Riempiamo i serbatoi più volte perchè oltre una certa distanza dall'Interstate I-80 verso nord la probabilità di trovare delle stazioni di benzina diminuisce rapidamente visto la scarsità di luoghi abitati che caratterizza questa zona.
La direzione di spostamenteo dei temporali è verso sud-est e questo facilita il nostro compito. Finalmente riusciamo ad approcciare il temporale più interessante che a tratti mostra degli echi di riflettività estremamente elevati (79 dBZ) ed anche delle caratteristiche supercellulari ma per poche decine di minuti. La scarsità di umidità nei bassi strati fa sì che il temporale sia di tipo high-based ossia con la base molto elevata. Ampie bande di grandine e fitte cortine di pioggia scendono dalla base del grande cumulonembo mentre ci avviciniamo sempre più.

Viene rapidamente organizzato il posizionamento di tutti i radar al fine di riuscire a raccogliere dati di tipo dual doppler (due o più radar che osservano lo stesso temporale con una copertura sovrapposta in modo tale che i dati possano essere combinati successivamente in fase di analisi).

La missione si conclude nelle luci del tramonto, lontani dall'hotel prescelto per la notte, che si trova a 150 miglia di distanza, ossia a quasi tre ore... domani probabilmente non sarà una giornata di missione e ci sarà il tempo per riposare e per rivedere il nostro fotografo Gino che nel frattempo ha deciso di riunirsi alla truppa per un'altra settimana di intensi scatti.


Finalmente poco prima di mezzanotte arriviamo all'hotel. Sicuramente è stata la giornata più faticosa di tutte proprio per la grande distanza coperta a bordo dei mezzi; 655 miglia che in chilometri si trasformano nella cifra di 1050 che è poco più della distanza che separa Torino da Brindisi !

giovedì 28 maggio 2009

Due giorni di riposo (finalmente)

VORTEX2: 27-28 maggio 2009 - giorni 17-18. Operazioni previste sul campo: travel day.
Miglia percorse il 27: 336. Miglia percorse in totale: 5345.

Dopo ormai quasi un mese di permanenza negli Stati Uniti al seguito dell'equipaggio del CSWR di Joshua Wurman e dopo 18 giorni di operazioni sul campo con il progetto VORTEX2 arrivano due giorni di riposo.
Nella giornata di ieri 27 maggio ci siamo trasferiti da Norman in Oklahoma a Topeka nella parte nord-orientale del Kansas. Il viaggio non ha visto particolari emozioni se non quelle donate dal paesaggio che in alcune zone attraversate della parte centro-orientale del Kansas è leggermente più ondulato di quanto lo sia nella parte occidentale. Vi sono anche molto più alberi rispetto all'ovest dove sono i campi e l'erba a regnare senza rivali. L'arrivo in città è stato caratterizzato da una pioggerellina fitta e da temperature sotto i 15 gradi.

La giornata del 28 maggio invece ha visto la ricomparsa del sole ed è stata dedicata completamente al riposo e al lavaggio dei vestiti. La vista dall'ottavo piano dell'hotel è veramente bella e anche se il paesaggio non presenta particolari asperità ha comunque tutto il suo fascino.

martedì 26 maggio 2009

Splitting supercell nel nord Texas

VORTEX2: 26 maggio 2009 - giorno 16. Operazioni previste sul campo: left mover anticyclonic supercell.
Miglia percorse oggi: 469. Miglia percorse in totale: 5009.


Un fronte freddo sta scendendo dalla parte occidentale del Kansas verso l'Oklahoma e la Texas panhandle. Davanti al fronte i temporali della scorsa notte hanno lasciato sul campo diversi boundaries alla superficie (zone di demarcazione tra masse d'aria con caratteristiche termoigrometriche differenti) nella parte sud-orientale dell'Oklahoma e nord del Texas che potrebbero giocare un ruolo importante nello svilluppo della convezione oggi. La giornata molto soleggiata e le temperature abbastanza elevate determinerano un forte riscaldamento con un discreto aumento dell'instabilita'. Il punto interrogativo per oggi sara' relativo al timing ossia all'ora del pomeriggio alla quale i cumulonembi riusciranno a formarsi, questo per la mancanza di un vero e forcing in quota. I temporali se si formeranno potranno dare luogo a grandine e forti raffiche di vento, il rischio di tornado per oggi e' molto basso (2%).

Lasciamo Childress avviandoci prima verso nord lungo strade gia' percorse nei giorni precedenti e poi verso est in direzione di Wichita Falls. Per pranzo ci fermiamo alla periferia della citta' in un'area di sosta ma oggi pero' c'e' una novita': sul tavolo trova posto anche una bellissima torta di compleanno al cioccolato con tanto di candeline e' per Paul il responsabile dell'informatica del nostro gruppo. Ma non c'e' tempo per rilassarsi e festeggiare troppo, Josh Wurman impone subito l'ordine di proseguire perche' il primo target della giornata e' Gainesville. Una volta la' ci fermiamo per rifornire i serbatoi ed attendere pazientemente lo sviluppo dei primi cumuli. L'attesa si prolunga parecchio, un paio d'ore, sotto il sole e con un discreto tasso di umidita' e qualcuno ci conferma le sensazioni con un "Benvenuti in Texas".
Lo Storm Predicion Center alle 4 del pomeriggio emette un bollettino di Watch per una vasta area della parte centro-nord del Texas e noi ci troviamo nella parte settentrionale di quest'area, e' un buon segno. Le temperature sono alte e l'umidita' continua ad accumularsi e l'atmosfera guadagna in instabilita', le ultime mappe di analisi mostrano valori di quasi a 3500 J/Kg di CAPE proprio dove ci troviamo noi.
Finalmente qualcosa si muove e un bel cumulonembo inizia a svilupparsi a sud/ovest di Forth Worth. In poco tempo acquista forza e sviluppa intense precipitazioni che monitoriamo ai radar. Nel frattempo ci spostiamo verso sud e raggiungiamo la Highway 380 nei pressi di Denton che fa da limite superiore all'area metropolitano di Dallas Forth Worth.

Purtroppo il problema principale con i temporali che si sviluppano in questa zona e' l'impossibilita' di cacciarli nell'area metropolitana che dobbiamo quindi cercare di evitare. La cella temporalesca acquista sempre piu' forza e fortunatamente tende a muoversi verso nord-est piuttosto che verso la grande citta'.
Mentre vengono utilizzati i radar a maggiore raggio per monitorarne l'evoluzione la cella inizia a dividersi e nella mezz'ora successiva assistiamo ad un evento non proprio comune e molto interessante dal punto di vista scientifico. Dopo la divisione che viene chiamata splitting, la cella a nord (che generalmente diventa la piu' debole delle due) ormai e' diventata una supercella acquistando forza ed iniziando a muoversi verso sinistra mostrando inoltre una rotazione anticiclonica nei bassi strati (anticyclonic left mover supercell).

L'ordine quindi e' di cacciare questa interessante creazione della Natura. Lo spostamento non particolarmente veloce della supercella permette a tutta l'armada di recupare terreno e posizionarsi a nord della stessa per iniziare la raccolta dei dati.
Quando riusciamo a raggiungerne la base il sole e' appena tramontato e i veicoli piu' avanzati segnalano la presenza di una wall cloud. Nel frattempo arrivano dei report di grandine delle dimensioni di palle da golf a poche miglia di distanza dalla nostra posizione.
Nell'avvicinamento alla supercella appaiono delle splendide mammatus mentre i radar continuano a mostrare la rotazione del mesociclone.
La nostra missione e' raccogliere i soliti dati con delle sezioni nell'inflow della cella (ossia nella zona davanti alla supercella dove l'aria viene risucchiata all'interno delle correnti ascendenti principali). I radar ottimamente posizionati riescono a raccogliere preziosi dati sul nucleo anticiclonico anche in configurazione dual-doppler. Nei nostri avanti e indietro incontriamo forti rovesci di pioggia, qualche chicco di grandine e possiamo ammirare da vicino la base della supercella illuminata dai lampi.

Al calar del buio con la supercella transitata sopra le nostre teste, la notra missione termina mentre i radar continuano a scansionare per seguire l'evoluzione del mesociclone.
La destinazione per la notte e' Norman in Oklahoma ma ci vogliono due ore per raggiungere la meta e prima di partire ceniamo nei pressi di Gainesville.
La missione termina con successo alle 1.30 della notte, con 750 chilometri sotto le ruote e degli ottimi dati in tasca !

lunedì 25 maggio 2009

Minisupercella al confine Texas-Oklahoma

VORTEX2: 25 maggio 2009 - giorno 15. Operazioni previste sul campo: mini supercella.
Miglia percorse oggi: 409. Miglia percorse in totale: 4540.

La mattinata scorre senza emozioni in Amarillo in attesa del briefing meteo che con il ritorno al fuso orario degli Stati Uniti centrali (-7 ore rispetto all'ora italiana) e' nuovamente previsto per le ore 10. La situazione per oggi vede la discreta possibilita' di formazione di temporali gia' nel primo pomeriggio tuttavia la mancanza di una buona ventilazione in quota (che e' una costante ormai tra diversi giorni) non permettera' una grande organizzazione agli stessi. Il massimo che possiamo attenderci e' che un temporale possa trasformarsi per un tempo sufficiente a raccogliere dati in una supercella.
La prima destinazione viene fissata in Clarendon a sud-est di Amarillo nella parte orientale della Texas panhandle. Il pranzo viene organizzato all'ombra di grandi alberi in un'area di sosta e l'attesa poi si prolunga un paio d'ore con un cielo che presto si riempie di piccoli cumuli che creano uno sfondo perfetto per le fotografie e le riprese di Discovery Channel.


Nel primo pomeriggio il target viene aggiornato e ci muoviamo qualche miglia piu' a sud-est verso Estelline.Qui si chiacchera con la gente del posto che sta festeggiando il Memorial Day con un mega barbecue all'aperto. Alcuni cumuli hanno nel frattempo raggiunto il livello di congesti ed
iniziano a mostrare uun po' di precipitazioni ai radar. Il piu' vigoroso transita proprio sopra le nostre teste e ne seguiamo l'evoluzione al radar. Dopo una ventina di minuti arriva l'ordine che il nostro primo obiettivo della giornata e' proprio questo cumulo che nel frattempo e' diventanto un vero e proprio cumulonembo sviluppando una bella incudine.


Mentre cerchiamo di raggiungere il confine con l'Oklahoma per disporre i radar ed iniziare a raccogliere i dati, la cella inizia a mostrare un po' di rotazione nei bassi strati tanto che quando ne raggiungiamo la base appare evidente la rotazione, si tratta di una mini supercella. Iniziamo a raccogliere dati con il solito sistema delle mesonet, percorrendo a velocita' costante di 30 miglia all'ora una strada in direzione ovest-est. Purtroppo pero' la cella dopo qualche decina di minuti mostra segni di cedimento e il segnale radar si attenua e dobbiamo abbandonare l'obiettivo prima ancora di aver disposto la complessa rete strumentale.Sono sono le sei del pomeriggio e cosi' la presenza di un'altra cella associata ad una Thunderstorm warning (l'avviso che viene emesso dal servizio meteorologico nazionale se e' previsto che il temporale possa produrre della grandine o delle forti raffiche di vento) una cinquantina di miglia a nord-ovest del primo temporale impone alla carovana di provare ad intercettarla.


Anche questa cella come la prima, mostra visivamente una bella struttura con una linea di cumuli disposti lungo una linea entrante nell'updraft principale e un'incudine ben formata anche se non particolarmente distesa sottovento a causa dei scarsi venti in alta quota. Nel percorso di avvicinamento purtroppo pero' anche questa cella dopo aver mostrato un po' di shear al radar nei bassi strati non riesce ad organizzarsi in una struttura piu' complessa e cosi' dopo una lunga giornata trascorsa sulle strade di Texas ed Oklahoma, alle 20.30 arriva l'ordine di chiusura delle operazioni.Oggi abbiamo percorso 410 miglia, 660 chilometri e lavorato sodo ma c'e' bisogno di qualche aiuto in piu' da parte di Madre Natura...

domenica 24 maggio 2009

Da nord a sud

VORTEX2: 24 maggio 2009 - giorno 15. Operazioni previste sul campo: travel day.
Miglia percorse oggi: 479. Miglia percorse in totale: 4131.


Ecco finalmente al grande annuncio. Paul Markoswky che conduce il briefing del mattino illustra nel dettaglio la situazione meteorologica prevista per i prossimi giorni ed alla fine chiarifica anche la scelta dei Principal Investigators, ossia andare a sud.
Per oggi l'unica possibilità di cacciare qualche cella temporalesca è limitata alla parte orientale del Wyoming il che significa in termini di distanza circa 4-5 ore di viaggio verso nord-est. Il problema principale è che lunedì potrebbero esserci delle possibilità di intercettamento (seppur marginali come in tutto questo periodo) in Texas e se oggi si finisce a cacciare qualcosa in Wyoming significa rinunciare alla caccia di lunedì.
Così arriva l'ordine di abbandonare il grande nord per puntare a sud, target Amarillo senza fretta, visto che ci separano qualcosa come 480 miglia, ossia in chilometri quasi 770 !


Per la giornata di oggi lascio il mio posto di navigatore nell'Hummer conosciuto in codice anche come Probe 14 per fare il driver nel Probe 11. I miei compagni di viaggio per oggi sono Tim Marshall ricercatore molto conosciuto nel settore ed un operatore freelance di Weather Channel.
Il viaggio scorre tranquillo e la compagnia di Tim e Bryan è molto piacevole, cerco di instillare loro un pò di geografia italiana e spieghiamo all'operatore di Weather Channel qualche dettaglio in più sul funzionamento dei vari radar presenti nell'armada.
Tim conosce le Great Plains come le sue tasche e così mentre scendiamo lungo il lato occidentale del Kansas non ci perdiamo l'occasione di passare al museo dedicato al "Wizard of Oz" a Liberal pochi passi prima di entrare in Oklahoma. Il mago di Oz è una bellissima storia ambientata in Kansas che suggerisco a tutti di leggere... io l'ho fatto con un audio book in inglese prima di partire per la missione negli States ed è stato veramente piacevole.


Essere oggi nel luogo dell'ambientazione di questa fantastica storia è una piacevole esperianza come poter vedere da vicino the Tin Man l'uomo di latta con il cuore buono, il leone timido e codardo, lo spaventapasseri senza cervello e il cane Toto di Dorothy, la protagonista.
Il viaggio continua con il breve attraversamento della Oklahoma panhandle e poi ci inoltriamo nel manico della padella del Texas. Lungo la strada incontriamo diversi rovesci di pioggia e qualche fulmine illumina il nostro cammino finchè fuorisciti dalle piogge uno spettacolare arcobaleno sul canyon del fiume Canadian ci impone la sosta per alcune foto e riprese. Poco prima di arrivare in città facciamo un'ultima sosta al servizio meteorologico di Amarillo dove vi è installato anche un radar. Un paio di operatori escono dagli uffici per salutarci e scambiamo quattro chiacchere nelle luci del tramonto prima di raggiungere il ristorante per la cena dove un cameriere riconoscendoci come membri del VORTEX2 letteralmente impazzisce dalla gioia.


Quando poi gli diciamo che tutta l'armada è in città e che domani mattina può anche venire al briefing il ragazzo non sta più nella pelle e ci dice che oggi è uno dei giorni più belli della sua vita, meglio che incontrare Michael Jordan. Il VORTEX2 è anche questo; persone che affollano incuriosite il parcheggio degli hotel dove pernottiamo per scattare fotografie ai nostri strani mezzi e magari riuscire a scambiare qualche parola con qualcuno, famiglie con un sacco di bambini che posano davanti ai radar con Josh Wurman che si mostra sempre molto sensibile con i più piccoli, appassionati che non perdono l'occasione per chiamare amici e conoscenti per venire a vedere tutta la carovana, le macchine che ci sorpassano in autostrada e scattano fotografie salutandoci...

sabato 23 maggio 2009

Intercettamento in Nebraska

VORTEX2: 23 maggio 2009 - giorno 14. Operazioni previste sul campo: intercettamento.Miglia percorse oggi: 333. Miglia percorse in totale: 3652.



Oggi è sabato ma quando sei dentro un progetto di ricerca sul campo non ci sono sabati, domeniche o Memorial Day. Tutti i giorni sono uguali perchè la Natura non aspetta il lunedì o il weekend per offrire sole o pioggia. Al briefing odierno tutti si aspettavano la notizia sulla grande scelta dei prossimi giorni: rimanere a nord o puntare a sud verso il Texas. Ma la notizia non arriva, almeno per oggi. Le condizioni al contorno non sono cambiate, non ci sono grandi aspettative per i prossimi giorni tuttavia i grandi capi per oggi decidono di non lasciare il nord e provare a rimanere in zona.
Per oggi l'instabilità è marginale (CAPE quasi azzerato) ma c'è parecchio shear nei primissimi livelli dell'atmosfera. Il cielo sopra le nostre teste è coperto da nubi basse e fitte. Il primo target è Bridgeport in Nebraska. Anche oggi come successo alcuni giorni orsono abbiamo degli illustri ospiti nel nostro Hummer. Infatti il Doppler On Wheel 7 nel pomeriggio di ieri è stato portato a Scottbluff per porre rimedio ad un piccolo problema e quindi il responsabile Joshua Wurman e la vice Karen trovano un passaggio nel nostro veicolo.
Qualche goccia di pioggia accompagna il nostro spostamento verso sud e il grigiore del cielo e le temperature intorno ai 10°C ci rende quasi impossibile pensare ai 35°C che solo pochi giorni fa avevamo sperimentato proprio qui in Nebraska. Gli sbalzi termici che qui nelle Grandi Pianure americane si hanno al passaggio di un fronte sono qualcosa di impensabile in Italia, dove tutto sembra più attutito.


Ad ora di pranzo c'è solo il tempo per una brevissima sosta nel parcheggio del Wal-Mart del minuscolo paese di Chadron, poi bisogna rimettersi nuovamente in marcia verso sud-est. Dei temporali infatti hanno preso vita nella parte sud-occidentale del Nebraska e il Field Coordinator (coordinatore sul campo) sentiti gli altri responsabili decide di concentrare gli sforzi per riuscire ad intercettare la cella più occidentale che, oltre ad essere la più vicina (ma comunque ad ancora 60-70 miglia), è anche quella più isolata dal gruppo.

Improvvisamente su uno dei temporali in sviluppo nei pressi di North Platte viene segnalato un tornado; dai dati in nostro possesso si dovrebbe trattare di una minisupercella però non c'è alcuna certezza sul report se si tratti di un vero tornado o magari di un gustnado (vortici di polvere che si sollevano al di sotto delle nubi temporalesche e che possono essere confusi con dei tornado). Comunque il fatto aumenta sicuramente le nostre aspettative sulla giornata.
I temporali oggetto della nostra campagna di misura, grazie alla presenza di venti deboli in quota, si spostano molto lentamente e tendono a risalire da sud verso nord. L'approccio avviene dal lato nord, visto che tutti i mezzi dell'armada si trovano sull'Interstate 80.
I primi ad arrivare sul posto sono i mezzi del NSSL che riescono a portarsi subito in prossimità degli updraft principali ma vengono subito anche inglobati dalle precipitazioni riuscendo così a raccogliere pochi dati sull'area immediatamente circostante il temporale. Il nostro gruppo di probe coordinati dal Doppler On Wheel 7 che nel frattempo si è riunito alla carovana, viene mandato a monitorare con dei transect (ossia percorrere avanti e indietro una strada a velocità costante) l'area che sta immediatamente a nord delle celle.
Ci ritroviamo così distanziati di 2 miglia uno dall'altro a percorrere per una ventina di chilometri una strada che ben presto si fa sterrata e che ci porta ad attraversare da parte a parte il temporale riuscendo a raccogliere degli ottimi dati. La strada che è perpendicolare alla direzione di spostamento della cella ci offre l'opportunità di monitorare sia delle precipitazioni intensa che una discreta fulminazione. A tratti compare anche della rotazione in alcune parti degli echi radar ma il tutto riesce a dare vita solo qualche abbassamento nuvoloso e nulla di più.
La missione si conclude quando il temporale raggiunge la Interstate 80 più a nord della quale non è possibile andare per il terreno molto complesso e l'assenza di strade.
La giornata si chiude con l'arrivo all'hotel di North Platte. Iniziata in sordina senza troppe aspettative invece poi si è trasformata in un'occasione per raccogliere un buon set di dati.

venerdì 22 maggio 2009

La carica del toro

VORTEX2: 22 maggio 2009 - giorno 13. Operazioni previste sul campo: qualche modesto temporale.
Miglia percorse oggi: 92. Miglia percorse in totale: 3319.


La mattinata scorre lenta nell'attesa che quanto spiegato al briefing del mattino prenda corpo e c'è chi passa il tempo improvvisando delle partite a football o a baseball. Per la giornata non ci si può attendere grandi cose, la speranza risiede in qualche temporale che si possa sviluppare a ridosso delle Black Hills e che grazie al discreto shear presente possa trasformarsi (chissà per miracolo) in una supercella.

Nel primissimo pomeriggio proviamo a spostarci all'esterno della zona di fitti boschi e colline che contraddistingue quest'area del South Dakota paesaggisticamente molto bella. Al radar sembra che qualche temporale prenda vita proprio nel cuore delle montagne ma con il passare del tempo e grazie al lancio di un paio di palloni sonda che servono per misurare tutti i parametri meteorologici, ci si accorge che purtroppo che l'atmosfera non ha raggiunto ancora un livello di instabilità da poter sostenere lo sviluppo dei temporali una volta che questi raggiungeranno il terreno pianeggianti che circonda le Black Hills.

E così nel pomeriggio c''è purtroppo poco altro da fare per la carovana del VORTEX2 se non rientrare all'hotel dopo alcune ore di inutile attesa. Per gli equipaggi dei quattro probe però c'è in serbo una sorpresa confezionata da Sean Casey il regista californiano del veicolo corazzato TIV2. Si tratta di girare alcune scene sia per la serie Storm Chasers di Discovery Channel sia per il suo film IMAX sui tornado.
Ci addentriamo così lungo sterrati polverosi che percorrono le ondulate praterie ai piedi delle Nere Colline (così vengono chiamate le Black Hills per il colore molto scuro dei alberi che le ricoprono) finché troviamo la giusta ambientazione per il regista.

La super telecamera IMAX viene montata su un'apposita piattaforma che sporge dal cofano di uno dei SUV che accompagnano la produzione e in carovana (quattro probe e la TIV2) percorriamo avanti e indietro gli sterrati provando diverse inquadrature. Il momento più divertente ci viene però regalato da un toro che, indispettito dalla presenza della nostra presenza, inizia a caricare uno dei nostri probe e solo la prontezza del driver che si sottrae con un'accelerata riesce ad evitare una probabile bozza sulla fiancata...

giovedì 21 maggio 2009

Monte Rushmore

VORTEX2: 21 maggio 2009 - giorno 12. Operazioni previste sul campo: travel day.
Miglia percorse oggi: 226. Miglia percorse in totale: 3227.


La situazione meteo per oggi non prevede alcun tipo di temporale e quindi viene dichiarata giornata di viaggio. Ci spostiamo ancora piu' a nord verso il Sud Dakota in una posizione che ci permetta domani di decidere in base alla situazione meteo se cacciare ad est o ad ovest. La meta per il pomeriggio e' quindi Hot Springs.
Il trasferimento e' tranquillo e dura anche poco, sono poco piu' di 100 miglia e cosi' una volta a destinazione, visto che non sono previste particolari operazioni per il pomeriggio, alcuni di noi decidono di andare a visitare Monte Rushmore.
Durante il percorso che e' di 55 miglia, attraversiamo il Wind Cave National Park ed abbiamo l'occasione di vedere bisonti , cerbiatti e cani della prateria in quantita' ai bordi della strada.


I volti dei quattro presidenti sono stati scolpiti nel Monte Rushmore grazie ad un lavoro iniziato nel 1927 e portato avanti da centinaia di operai fino al 1941.
L'opera e' veramente monumentale e sebbene quando visitiamo il memoriale sia pomeriggio e la luce non sia quella giusta (il momento migliore e' l'alba) riusciamo ad apprezzarne i dettagli grazie ad un percorso panoramico da fare a piedi che ci porta piu' vicini alla grande montagna.


Dopo aver scattato fotografie ricordo riprendiamo la via del ritorno ed abbiamo anche l'occasione per ammirare da lontano l'immensa scultura che sta prendendo forma su un'altra montagna delle Black Hills dedicata al capo indiano Cavallo Pazzo. In confronto le teste di Lincoln, Jefferson, Washington e Roosevelt sono alte solo 18 metri metre il Crazy Horse Memorial quando sara' completato a furia di dinamite avra' le incredibili dimensioni di 172 metri di altezza e 195 metri di lunghezza.
Per cena decidiamo di fermarci nel piccolo abitato di Custer al Black Horse il cui nome ed aspetto esterno del locale ci ispira. In effetti una volta seduti al tavolo ceniamo a base di ottimi filetti e qualcuno ha l'occasione di provare il sapore sia del bufalo che dell'alce il tutto ovviamente con della buona birra.

mercoledì 20 maggio 2009

Temporale quasi a sorpresa

VORTEX2: 20 maggio 2009 - giorno 11. Operazioni previste sul campo: possibile supercella.
Miglia percorse oggi: 353. Miglia percorse in totale: 3001.


I modelli meteorologici per oggi continuano a posizionare una debole bassa pressione al suolo tra la parte nord-orientale del Colorado e quella sud-occidentale del Nebraska. Nel corso del pomeriggio potrebbe essere presente un po' di instabilità con dei deboli moti ascendenti che dovrebbero supportare lo sviluppo di qualche temporale. Lo shear seppur non elevato potrebbe essere sufficiente per avere delle supercelle. Quella di oggi viene quindi dichiarata giornata di missione e il target da raggiungere per le ore 14 e' Alliance nella Nebraska panhandle.
Per l'intera giornata abbiamo un ospite nel nostro Hummer. Si tratta di un cameramen della produzione del Museo of Science and Industry of Chicago che assieme a diversi colleghi si è unito da qualche giorno alla carovana per realizzare un documentario. Il museo sta investendo parecchio denaro nella realizzazione di materiale audio-visivo sia per il museo sia per la realizzazione di una collana di dvd (che uscirà a marzo 2010) sui fenomeni naturali di natura catastrofica come alluvioni, terremoti, uragani, tsunami ed anche tornado.


Durante il trasferimento godiamo di un grande paesaggio, continuamente ondulato ed accompagnato dal fiume che taglia in due da ovest ad est il Nebraska, il North Platte. Accanto alla strada la ferrovia guida infiniti convogli merci con 120-130 vagoni stracolmi di carbone. Nell'area tra Nebraska occidentale, Wyoming orientale e Sud Dakota le miniere di carbone sono molto diffuse.
Raggiunto il targe iniziale ci appostiamo per pranzo in un parco in prossimità di una scuola. Vedere i bambini che accorrono con le maestre a curiosare tra i nostri strani mezzi che invadono il loro piccolo paese è sempre una cosa molto simpatica e c'é anche l'occasione per cercare di spiegare loro cosa stiamo facendo. Nel corso del pomeriggio si formano come previsto i primi temporali ma il problema più grosso è la mancanza di una buona rete stradale che possa permettere il completo posizionamento di tutti i mezzi.


Il primo target è un gruppo di celle temporalesche in movimento verso est, ma dopo un primo inseguimento l'obiettivo viene abbandonato in prossimità dell'abitato di Hyannis poiché nessuna cella mostra segnali di intensificazione supercellulare ed inoltre il gruppo di celle si sta spostando verso un'area a basso shear. Durante il pomeriggio mentre è in corso la discussione sulla possibilità di continuare o meno le operazioni sul campo, una nuova cella temporalesca si sviluppa in prossimità di Alliance.
Con il poco tempo a disposizione si cerca comunque di disporre i vari radar a nord-est di Alliance; presto viene osservata un'area di shear all'interno del temporale ed una specie di eco ad uncino. Mentre iniziamo ad effettaure i monitoraggi con le nostre mesonet distanziate di due miglia una dall'altra visivamente appare anche una wall cloud per qualche minuto. I venti di outflow del RFD (Rear Flanking Downdraft) che sperimentiamo sono piuttosto forti ed abbiamo l'occasione di raccogliere un buon set di dati. I disdrometri registrano precipitazioni intense e qualche chicco di grandine.
Di questi tempi con questa stagione veramente pazza e avara di fenomeni convettivi è tutto quello che ci si può aspettare dalla Natura.

martedì 19 maggio 2009

Microbursts tra Nebraska e Colorado

VORTEX2: 19 maggio 2009 - giorno 10. Operazioni previste sul campo: microburst.
Miglia percorse oggi: 195. Miglia totali: 2648.


Per la giornata odierna il briefing mattutino non riserva grandissime emozioni, tuttavia oggi viene dichiarata giornata di missione. Non ci sono speranze per avere temporali supercellulari ma quello che potrebbe svilupparsi e' qualche temporale a base elevata con la possibilita' di macrobursts.
La missione sara' di andata e ritorno visto che la base per stasera rimarra' sempre quella in Ogallala in Nebraska. Nel primo pomeriggio ci avviamo in direzione ovest target Sidney dove i coordinatori sul campo intendono costruire un quadrato virtuale appena sotto l'Interstate 80 a cavallo tra Colorado e Nebraska ai vertici del quale posizionare i radar.
Mentre ci avviamo in direzione ovest, si sviluppano due linee di temporali una a nord dell'Interstate ed una a sud. Le basei dei cumuli oggetto di investigazione da parte nostra sono molto alte e le precipitazioni che cadono dai cumulonembi evaporano quasi completamente prima di arrivare al suolo, grazie alla bassissima umidita' presente al suolo che e' circa del 20%. La missione e' quella di raccogliere dati sui dry microburst, ossia delle importanti raffiche di vento che scendono dai cumulonembi senza essere associate a precipitazione.


Come al solito, per tutte le tipologie di eventi meteorologici che il VORTEX2 andra' a monitorare in queste sei settimane sul campo, verra' raccolta una quantita' di dati con un dettaglio mai raggiunto prima andando a costituire un enorme quantita' di materiale di studio per molti anni a venire a disposizione non solo per i ricercatori ma anche degli studenti universitari. E' questa la grande importanza di un progetto di tale portata. Il fatto di non avere la possibilita' in questi giorni di studiare supercelle tornadiche come tutti vorrebbero, offre tuttavia delle opportunita' di osservare dei fenomeni mai monitorati prima con un tale dettaglio.


Nel corso del pomeriggio il nostro compito e' quello di compiere dei transects con le mesonet che in pratica significa percorrere con i quattro probe a velocita' costante di 30 miglia all'ora e distanziati di 3 miglia uno dall'altro, avanti e indietro un tratto di strada sterrata per monitorare i vari parametri meteo con una risoluzione temporale di 1 secondo.
Il paesaggio e la scelta delle strade non asfaltate offre un'ottima opportunita' alle diverse produzioni televisive presenti di filmare i nostri probe in azione e in particolare e' Discovery Channel a fare le riprese piu' avvincenti con l'incredibile telecamera IMAX.
Quando la missione viene dichiarata chiusa, per rientrare alla base dobbiamo percorrere parecchie miglia tra sterrati isolati con poche fattorie e qualche mucca, strade che necessitano di navigazione ma che mi danno una grande soddisfazione, riportandomi le emozioni delle escursioni in fuoristrada della gioventu'.
La serata si conclude con delle sfide incrociate a biliardo e qualche birra con la partecipazione di Sean Casey che si unisce al gruppo assieme al resto dell'equipaggio della TIV (Tornado Intercept Vehicle), Ronan e Byron animando la compagnia ed il Saloon.

lunedì 18 maggio 2009

Nebraska

VORTEX2: 18 maggio 2009 - giorno 9. Operazioni previste sul campo: travel day.
Miglia percorse oggi: 281. Miglia totali: 2814.


La giornata di ieri si è conclusa con una cena in un ristorante messicano dove abbiamo passato dei momenti per salutare il nostro ormai amatissimo fotografo Gino che come al solito ha saputo conquistare tutta la truppa con la sua simpatia. Tutti qui sperano in suo ritorno e quindi il congedo più appropriato è un arrivederci.
Se la stagione diventerà più attiva verso fine mese la speranza di rivedere Gino nella truppa potrà essere davvero concreta. L'omaggio finale del nostro fotografo preferito è una lezione notturna di fotografia con soggetto la TIV2. Creatività e tecnica si mescolano alla perfezione nel creare dei veri e propri "dipinti fotografici" con le luci artificiali.
Al lunedì mattina la sveglia arriva presto e Gino deve essere accompagnato al noleggio auto perché deve raggiungere Oklahoma City a sei ore di viaggio di distanza.
Al briefing delle ore 10 viene confermata la possibilità di cacciare qualche setup marginale negli stati del nord, tipo South Dakota, Nebraska o nord-est Colorado. Oggi quindi è un travel day, obiettivo Ogallala nella parte occidentale del Nebraska.
Per il resto della mattinata non c'è molto da fare fino al primo pomeriggio se non controllare alcune mesonet che hanno ancora dei problemi con alcnui sensori che non vengono letti correttamente per poi avviarsi verso nord, ci aspettano almeno 3 ore e mezza di viaggio.


L'unica emozione, a parte le riprese di Discovery Channel, è una multa per eccesso di velocità (purtroppo eravamo la prima vettura della carovana ed abbiamo percorso a 50 km/h un tratto di strada dove il limite era temporaneamente a 30 km/h). Il poliziotto è stato irremovibile e il
mio driver così si è beccato un bel salasso di 175 $ !
L'altra cosa positiva della giornata è stata il fatto che abbiamo ospitato nell'Hummer per il trasferimento in Nebraska Joshua Wurman e Karen Kosiba visto che il loro DOW7 è ancora ad Oklahoma City per delle riparazioni.

domenica 17 maggio 2009

Relax ed analisi

VORTEX2: 17 maggio 2009 - giorno 8. Operazioni previste sul campo: nessuna.
Miglia percorse oggi: 0. Miglia totali: 2172.


L'assolato weekend ha permesso a tutta la truppa di ricaricare le batterie con delle lunghe dormite e riempire le valigie di vestiti puliti. Per la prima volta dopo quindici giorni non abbiamo puntato la sveglia alla solita ora ed abbiamo dormito ad libitum. Il briefing della domenica e' stato sostituito da una relazione tecnica curata da studenti delle Universita' della Pennsilvenia e del Texas.
E' stato dato un primo assaggio dei dati raccolti durante le prime tre missioni. Si e' trattato principalmente dei dati delle mesonet, delle sticknet, ossia dei treppiedi dotati di strumentazione meteorologica che vengono posizionati a circa 1 km di distanza uno dall'altro, dei disdrometri che misurano in pratica la dimensione delle gocce e di qualche immagine radar.
Sicuramente la terza missione, quella sulla squall line e' stata dal punto di vista scientifico la piu' interessante in quanto ha garantito ai coordinatori sul campo il tempo necessario per posizionare correttamente tutti gli strumenti come ad esempio i radar lungo una linea immaginaria parallela alla squall line e le sticknet che richiedono almeno un'ora per essere posizionate tutte. Sono stati raccolti dati con un dettaglio senza precedenti su una squall line.
Il problema principale del VORTEX2 e' che richiede tempi di dislocazione degli strumenti non proprio immediati e quindi la scelta del target diventa fondamentale.
La scelta avviene a porte chiuse, in un meeting tra i Principal Investigators tra le 9 e le 10. Ci sono dei vincoli che possono pesare sulla scelta finale ed uno di questi e' la rete stradale ossia la disponibilita' di un reticolo stradale abbastanza regolare adatto al posizionamento di tutti i veicoli.
Nel caso specifico dell'ultima missione i target possibili erano tre: uno verso nord-est diciamo nella parte nord-orientale del Kansas, il secondo nel nord-ovest Oklahoma e il terzo nella Texas Panhandle. La prima opzione e' stata scartata per l'eccessiva distanza mentre e' stato preferito l'Oklahoma per la rete stradale decisamente migliore rispetto a quella disponiile nella parte orientale della Texas panhandle.


Ma vediamo più in dettaglio quando invece successo nella seconda missione, quella del 13 maggio con le supercelle dell'Oklahoma, in modo tale da dare ai nostri lettori una visione più dettagliata e dall'interno del progetto VORTEX2 e delle operazioni sul campo.
Al briefing del mattino del giorno del 13 maggio la situazione meteo per il pomeriggio doveva vedere i temporali svilupparsi lungo il fronte freddo in spostamento nella parte settentrionale dell'Oklahoma. Il piano era quello di anticipare la convezione sulla parte più occidentale della linea di temporali in prossimità del bordo occidentale di un'area di alta umidità presente in Oklahoma. Si pensava che le prime celle potessero diventare subito supercellulari per poi evolvere in breve tempo in una linea piuttosto compatta. Tuttavia l'idea che i temporali più occidentali avessero le maggiori probabilità di rimanere per qualche tempo di natura supercellulare e quindi possibili oggetto di investigazione ha influenzato le decisioni del resto della giornata. In pratica alcuni temporali hanno mantenuta la natura supercellulare per un tempo piuttosto lungo nella parte nord-orientale dell'Oklahoma divenendo anche tornadici.
I temporali si sono formati lungo il fronte freddo in un ambiente caratterizzato alto CAPE (instabilità) ma da debole shear (che significa avere poca differenza nella velocità e direzione del vento tra il suolo e la media troposfera).
Il primo intercettamento è stato tentato su una coppia di updraft abbastanza giovani. Le celle che si formavano sulla flanking line (la parte più meridionale della linea convettiva) continuavano a fondersi con il temporale principale facendo in modo che tutto il sistema avesse una propagazione verso sud piuttosto che verso est.


Il temporale è successivamente evoluto in una debole supercella ad alte precipitazioni con la parte più interessante sul margine nord-orientale di un'area piuttosto vasta di moti ascendenti; qui si era sviluppata una circolazione mesociclonica in quota mentre in prossimità del suolo la rotazione e la convergenza rimanevano piuttosto deboli. La struttura piuttosto inusuale e la propagazione verso sud ha limitato molto la capacità di raccogliere dati in base allo stato delle operazioni di coordinamento e dei piani di dislocazione delle strumentazioni; tuttavia questa missione ha offerto una grande opportunità per identificare le questioni logistiche e tacciche che devono essere migliorare.
In prossimità di Greenfield and Geary si è poi osservata una moderata convergenza e rotazione nella scansione più bassa di uno dei Doppler On Wheel ma con una scarsa consistenza spaziale e temporale. Il temporale ha prodotto occasionalmente anche grandine fino a 6 cm di diametro danneggiando dei parabrezza di alcune mesonet del NSSL.
Alle 8.45 della sera la missione è terminata a causa dell'oscurità con il temporale che mostrava una struttura debole supercellulare. Più tardi la supercella si è intensificata in prossimità di Anadarko producendo dei danni attribuibili ad un tornado.

sabato 16 maggio 2009

Twister e Greensburg

VORTEX2: 16 maggio 2009 - giorno 7. Operazioni previste sul campo: travel day.
Miglia percorse oggi: 270. Miglia totali: 2172.



Dopo la missione di ieri caratterizzata da visioni di nubi veramente affascinanti, oggi inizia un periodo che sarà caratterizzato dall'alta pressione che interesserà per alcuni giorni le Grandi Pianure americane. Diciamo pure che c'era bisogno di almeno due-tre giorni di riposo visto che da quando i lavori sono iniziati all'inizio di maggio nell'hangar di Boulder in Colorado non c'è stata alcuna sosta, ma solo molto lavoro ed alcune missioni sul campo. Ne approfitteremo per fare una lavatrice e così, oltre a ricaricare le batterie con un bel po' di sonno, ricaricheremo anche le valigie...


Al briefing mattutino viene confermata la tendenza del weekend e viene persino annullato il briefing di domani mattina che sarà sostituito invece da un'interessante discussione sulle prime due missioni svolte sinora dal VORTEX2. Al briefing fortunatamente viene anche mostrata la speranza per la prossima settimana. Dallo stato attuale dei modelli a media-lunga scadenza una bassa pressione si dovrebbe affacciare alla costa pacifica e regalarci delle giornate di missione a metà della prossima settimana; l'unico "inconveniente" è che dovremo spostarci a nord, verso il Nebraska e i Dakotas. Alla fine non penso proprio sarà un'inconveniente ma piuttosto un'occasione per visitare altri stati che ricordo sempre con piacere per le precedenti visite.


Per oggi arriva anche l'ordine di sciogliere le righe, siamo liberi di raggiungere nei tempi e modi che vogliamo il posto prescelto per la notte; si tratta di Hays nella parte nord-occidentale del Kansas. Per raggiungere Hays scegliamo di evitare l'Interstate e goderci il panorama delle strade più piccole tra Oklahoma e Kansas. Programmiamo anche due visite, una nel minuscolo paesino di Wakita sede del famoso museo del film Twister e la seconda a Greensburg paese di 1000 abitanti in ricostruzione dopo che un tornado EF5 nel maggio 2007 rase al suolo gran parte della cittadina.

La visita a Wikita fa riaffiorare in tutti noi i ricordi del film più amato dagli storm chasers: Twister. Ci sono diversi cimeli e molte fotografie ma la cosa più attraente è sicuramente Dorothy, il bidone trasportato nel film dagli scienziati e riempito con dei sensori che una volta trasportati nel cuore del tornado avrebbero potuto misurato i parametri meteo. Scattiamo fotografie ricordo facendo divertire un sacco l'anziana signora che ci ha aperto il museo per l'occasione.


Nel primo pomeriggio ci spostiamo a Greensburg dove, mestamente, percorriamo a piedi le ampie vie del paese dove alcune case sono state già ricostrute, molti cantieri sono aperti ma tanti sono anche i pezzi di terreno in vendita. Qualcuno da qua è scappato, mentre molti altri sono rimasti per ricostruire la città in maniera pulita grazie alle energie alternative al petrolio e a materiali non tradizionali, come dice un enorme cartello "Rebuild Greensburg green".

Il resto del pomeriggio lo trascorriamo in auto a goderci il cuore del Kansas, il verde dei prati, l'orizzonte piatto, i campi di grano modellati dal vento, i paesini dalle case che si possono contare sulle dita di una mano, i cavalli liberi e le mucche che pascolano in spazi senza confini: welcome to Kansas, il centro geografico degli Stati Uniti.

venerdì 15 maggio 2009

Squall line in nord-ovest Oklahoma

VORTEX2: 15 maggio 2009 - giorno 6. Operazioni previste sul campo: osservazione di una squall line.
Miglia percorse oggi: 222. Miglia totali: 1902.
Fotografie di: Gino De Grandis

Al risveglio tutti sono ancora un po' assonnati forse a causa dell'allarme anticendio che alle 2.30 ha iniziato a suonare all'impazzata.
Nel giro di qualche minuto ci siamo ritrovati nel parcheggio dell'hotel con un camion dei vigili del fuoco prontamente intervenuto per verificare l'accaduto.
Dopo qualche decina di minuti e le verifiche del caso tutti torniamo a dormire; molto probabilmente si e' trattato di uno scherzo.
Al briefing mattutino oggi condotto da David Dowell emerge chiaramente che l'area con lo Slight Risk (rischio di temporali forti) e' molto ampia e va da Texas fino ai Grandi Laghi in pratica tutta l'America da nord a sud. Oggi l'inversione termica che fa da coperchio alla pentola impedendo lo svillupo della convezione dovrebbe diminuire gia' nel primo pomeriggio sul fronte freddo specie nel Kansas. L'atmosfera e' molto instabile in Oklahoma e nella parte meridionale del Kansas ma i venti in quota sono migliori nella parte centro-orientale del Kansas. Alle ore 10.30 ancora un target non viene comunicato, ma entro un'ora e mezza arriva la decisione dei Principal Investigators, appuntamento ad Enid in Oklahoma per le 14, sono due ore di viaggio.

Quando arriviamo ad Enid in cielo ancora poche nuvole occupano l'orizzonte a nord-ovest. Abbiamo cosi' tutto il tempo di comsumare il solito pranzo organizzato (al sacco) e poi i grandi capi iniziano a ragionare sulla scelta dell'area dove svolgere le operazioni. Nel primo pomeriggio i temporali iniziano a svilupparsi lungo il fronte freddo disposto obliquamente in direzione NE-SW a diverse decine di miglia dalla nostra posizione. La scelta sul posizionamento di tutti gli strumenti ricade su una zona con una buona opzione di strade qualche decina di miglia a nord di Enid. Tale area dovrebbe garantire la possibilita' di disporre tutti i radar mobili lungo una virtuale linea parallela alla direzione di spostamento dei temporali.
I radar cosi' prendono posizione tra Renfrow (quasi al confine con il Kansas), Pond Creek e Nash ed iniziano a scandagliare l'atmosfera; la linea di temporali si muove lentamente verso SE venendo incontro all'armada.

Con le mesonet (ossia i veicoli con la strumentazione meteorologica montata sul tetto) iniziamo a raccogliere dati a velocita' costante di 30 miglia percorrendo avanti e indietro diveri tratti di strada finche' finalmente riusciamo a vedere la parte avanzante della linea di temporali. Si tratta di una lunghissima shelf cloud (nube a mensola) che gia' a distanza di diverse miglia mostra tutta la sua bellezza.
Mentre i radar si mantengono a distanza i probe con a bordo i pod devono avvicinarsi alla struttura per raccogliere dati di prossimita'. Percorriamo cosi' avanti e indietro il bordo avanzante della shelf rimanendo letteralmente ammaliati da quanto possa essere in grado di creare Madre Natura. Quando ci ritroviamo sotto la volta della shelf, ormai dentro quella che in gergo viene chiamta bocca di balena i nostri occhi si riempiono di colori dal rosa delle nubi, al verde smeraldo dell'erba, al grigio scuro quasi nero delle nubi turbolente che si avvolgono e contorcono sopra le nostre teste...

Prima che le precipitazioni ci raggiungano riceviamo via radio l'ordine di effettuare il deploy dei pod, per monitorare l'outflow (le raffiche di vento uscenti dai temporali). Non c'e' alcuna possibilita' di tornado, anche se i radar riescono a vedere qualche struttura rotante a piccola scala nella parte avanzante della linea di temporali chiamata anche squall line e quindi il posizionamento delle nostre piattaforme puo' avvenire senza fretta. Poi non rimane altro che attendere l'arrivo delle precipitazioni per poi procedere al recupero delle piattaforme e al rientro ad Enid per lo scarico dei dati e il pernottamento.
Quando arriviamo in hotel, la squall line con il grosso delle precipitazioni e' ormai transitata sulla citta' ma il numero di fulmini che percorrono le nubi nella parte posteriore di questa linea di temporali ci offrono un'altro spettacolo e nuove opportunita' di scattare affascinanti fotografie.
Oggi tutti i temporali hanno avuto caratteristiche molto lineari, ossia si sono disposti lungo il fronte freddo spostandosi in modo concorde. L'unica supercella isolata dalla linea si e' formata nei pressi di Pampa nella Texas Panhandle dando origine anche ad un tornado. A sentire i responsabili di missione quella di oggi, anche se non abbiamo osservato alcuna struttura rotante, e' stata un successo perche' si sono potuti raccogliere dati su una squall line con un dettaglio senza precedenti.

giovedì 14 maggio 2009

Travel day

VORTEX2: 14 maggio 2009 - giorno 5. Operazioni previste sul campo: nessuna, riposizionamento.
Miglia percorse oggi: 180. Miglia totali: 1680.


Dopo la giornata di ieri caratterizzata dalla formazione di alcuni tornado all'interno del dominio operativo del progetto V2, c'è il tempo per ripensare a quanto successo in questa prima giornata di operazioni sul campo.
I commenti postati sul messaggio di ieri mi stimolano a spiegare meglio quali sono le idee che muovono le decisioni del VORTEX2 assieme alle difficoltà che si possono incontrare, in modo tale da aiutare tutti a comprendere i veri scopi del progetto, che sono molto diversi da quelli di gran parte degli storm chasers il cui obiettivo principale è catturare il tornado in una fotografia.
Ieri i tornado in Oklahoma sono stai due; uno nella parte settentrionale dello stato ed uno nella parte sud-occidentale, questo secondo originato proprio dalla stessa supercella prescelta dall'armada V2 e seguita fino al tramonto, ora di chiusura delle operazioni sul campo.
Il progetto VORTEX2 è stato sviluppato e studiato a tavolino per anni prima di poter essere concretamente realizzato nel 2009 e nel 2010 e gli obiettivi di una tale campagna di misura sono raccogliere dati sui temporali a supercella sia che questi diano origine ad un tornado sia che questi non siano in grado di farlo. Infatti uno dei misteri più grandi è proprio il perchè alcune supercelle siano in grado di produrre un tornado mentre altre no.


Quando viene deciso un target e successivamente prescelta la cella da seguire non è possibile cambiare obiettivo. L'importanza di raccogliere dati di diverse tipologie (solo per citarne alcune radiosondaggi, misurazioni in situ, misurazioni da remoto come i radar, ecc.) dall'inizio del ciclo di vita del temporale fino a quando le condizioni ambientali (luce) lo permettono, vengono prima di ogni altra cosa, tipo foto e video per i quali ci sono già una quantità incredibile di storm chasers.
Il comportamento delle supercelle che andavano da nord a sud, ha complicato molto il monitoraggio da parte dei radar mobili che devono essere posizionati in prossimità del possibile eco ad uncino del temporale ma contemporaneamente devono anche mantenersi fuori dal nucleo precipitativo principale.
Il posizionamento ideale studiato a tavolino prevede che la supercella si muova da ovest ad est, in modo tale da poter posizionare le differenti tipologie di radar mobili disponibili (e tutte le altre strumentazioni) alle corrette distanze e direzioni rispetto alla supercella.

La ragoine per cui vengono impiegati diversi radar mobili sta dal fatto che i radar operano a differenti bande spettrali (lunghezze d'onda) il che significa in pratica essere in grado di osservare parti diverse del temporale, particelle d'acqua di dimensioni differenti (ad esempio le minutissime goccioline d'acqua che formano la nube oppure le gocce d'acqua o i chicchi di grandine che formano la precipitazione vera e propria), con diverse risoluzioni spaziali (dai pochi metri alle centinaia di metri) e intervalli temporali (dai pochi secondi a qualche minuto).
Inoltre avere a disposizione diversi radar è fondamentale per effettuare le osservazioni di tipo "dual". Ci sono due tipologie principali di osservazioni dual: il dual-doppler e il dual-pol. Il dual-doppler permette di ricostruire il campo di vento orizzontale ad alta risoluzione (con un radar solo è possibile sapere solo se le gocce d'acqua si avvicinano o si allontanano dal radar) mentre nel dual-pol vengono impiegati due radar a doppia polarizzazione (che ad esempio sono fondamentali per riconoscere la forma della goccia o del chicco di grandine).
Dal briefing meteo odierno, oggi condotto dal Dr. Bluestein, emerge che la giornata odierna viene definita di "travel", non sono previste operazioni sul campo ma solo un riposiziomento in funzione della giornata di domani che si prevede essere una giornata operativa. A tutti i team viene richiesto di radunarsi a Wichita in Kansas per la sera.
Al briefing mattutino intero al nostro gruppo a cura del Dr. Joshua Wurman si discute delle difficoltà emerse nella giornata di esercitazione nel posizionamento dei pod. Queste sono relative proprio al fatto che i pod vengono scaricati da cinque diversi mezzi (Probe 11, 12, 13, 14 e CU) ma devono essere posizionati a circa 100 metri uno dall'altro con una precisione di alcuni metri. Il lavoro del navigatore è fondamentale come anche il coordinamento tra i vari mezzi. Ci sarà bisogno di molta pratica per riuscire a realizzare quella barriera virtuale costituita da circa 15 pod davanti al tornado richiesta da Josh !
Oltre a tutte le raccomandazioni di carattere tecnico-pratico emerge ancora una volta il concetto che i team che devono effettuare il posizionamento dei pod (che quindi hanno le maggiori probabilità di vedere un tornado), non sono qui per scattare foto o riprendere con le telecamere magari allontanandosi anche dal veicolo; i team sono qui per raccogliere dati, i migliori possibili e nel migliore modo possibile e devono operativi in qualsiasi istante. Ovviamente se c'e' il tempo e l'occasione per fare delle foto, queste sono le benvenute.

Il resto della giornata poi trascorre nel parcheggio dell'hotel a lavorare principalemnte sui pod visto che alcuni mostrano ancora dei problemi di connessione con i pc di bordo e di scarico dei dati. Due dei tre radar del nostro gruppo si spostano ad Oklahoma City per effettuare alcuni lavori di tipo meccanico.
Alle 6 del pomeriggio puntiamo i musi dei mezzi verso nord direzione Wichita dalla quale ci separano tre ore di viaggio. Al nostro arrivo all'hotel ritroviamo i ragazzi della TIV (Tornado Intercept Vehicle) ma stranamenta non c'è la TIV2 che abbiamo già incontrato a Norman ma la "cara" vecchia TIV1... che sia successo ancora qualche guaio?
Per il weekend non sono previste particolari operazioni visto che un'area di alta pressione interessera' gli Stati Uniti occidentali e quindi avro' il tempo per entrare anche piu' nel dettaglio del progetto spiegando ad esempio quali sono i principali aree di interesse scientifico, ossia i fenomeni che si intendono osservare o le differenti tipologie di dati che si vogliono raccogliere.

mercoledì 13 maggio 2009

La prima supercella

VORTEX2: 13 maggio 2009 - giorno 4. Operazioni previste sul campo: intercettamento di una probabile supercella.
Miglia percorse oggi: 342. Miglia totali: 1500.



Ed eccoci finalmente al nostro primo giorno di vera operatività sul campo. Questa è la situazione meteo al mattino quando ci svegliamo a Childress. Il cielo stamattina è perfettamente sereno con una temperatura molto gradevole di 23-25 gradi. Il briefing delle ore 10 è gremito di gente come ogni giorno e la conference room dell'hotel non particolarmente grande lo rende ancora più affollato. C'è molta attesa per quello che Erik Rasmussen, oggi comandante in capo delle operazioni andrà a spiegare alla platea.
Durante la giornata un profonda saccutura accompagnata dal massimo della corrente a getto polare si muoverà dalle pianure del nord verso la regione dei grandi laghi; la parte più meridionale di questo sistema sarà quella con il maggiore potenziale per lo sviluppo di temporali grazie alla grande quantità di umidità e di aria instabile presente. I venti nei bassi strati soffiano forti a 60 nodi dai quadranti meridionali davanti al fronte freddo che spinge da nord-ovest e che è disposto obliquamente dal Kansas sud-orientale all'Oklahoma nord-occidentale.
Proprio nelle zone davanti al fronte ci si aspetta la convezione più intensa; la quantità di energia in gioco oggi è davvero ragguardevole ed aspetta solo di essere rilasciata in atmosfera, abbiamo oltre 4000 di CAPE. Quello che manca un po' è lo shear totale e per questo le supercelle che si prevedono possano svilupparsi dovrebbero produrre abbondante grandine ma pochi tornado, almeno nella zona in cui il VORTEX2 intende operare, ossia l'Oklahoma.

Usciamo dal briefing con un primo target: per le 14 tutti dobbiamo trovarci a Clinton, dove avevano sostato per la notta qualche giorno or sono.

Durante il trasferimento ci lasciamo trasportare dal paesaggio della parte orientale Texas Panhandle che scorre oltre i finestrini, poi una volta a destinazione c'è tutto il tempo per attrezzare il pranzo.

Nel primissmo pomeriggio la convezione è già ben attiva in Missouri dove per oggi si prevedono i temporali più forti con anche dei probabili tornado; ma il terreno di caccia in quella zona non permette ad una carovana di mezzi di muoversi in sicurezza data la grande quantità di boschi e alberi che caratterizza quelle zone. Il VORTEX2 ha un'area di operatività ben definita, oltre la quale non si può andare. L'altra regola che distingue un progetto di ricerca di questa portata da una normale caccia ai temporali che si può fare in due o tre macchine, è l'impossibilità di cacciare dopo il tramonto per questioni di sicurezza.

Finalmente verso le 15 arriva l'ordine di spostarsi un po' più a nord, per essere più vicini al fronte ed alla zona dove dovrebbero iniziare a formarsi i primi cumuli. Giunti a Canton, ci appostiamo nei pressi dal campo di football ed attendiamo mentre l'atmosfera si surriscalda ed i primi cumuli iniziano a formarsi a qualche decina di miglia a nord. Ci vuole più di un'ora prima che l'inversione che blocca lo sviluppo delle nubi cumuliformi lasci aperta la strada alla convezione.


Ecco che qualcosa si muove ed allora la carovana si mette in moto puntando il cumulonembo più meridionale che si forma a ridosso del fronte freddo. I temporali si spostano lentamente verso sud, sud-est e c'è tutto il tempo per appostarsi diverse volte per scrutarne le profondità con i radar mobili. Nello zigzagare tra una strada e l'altra e tra una sosta e l'altra vediamo il cumulonembo sviluppare un'imponente incudine, la base abbassarsi ma l'organizzazione dello stesso è molto lenta, stenta a ruotare nella giusta maniera.

La caccia si sposta a sud dell'Interstate 40 ed è proprio in questa zona che appare un accenno di wall cloud e di tail cloud, alcune delle caratteristiche che contraddistinguono una supercella da un temporale normale. Due elicotteri volteggiano nel cielo a riprendere la carovana.

Il tempo passa velocemente e la luce tende a calare; il nostro gruppo (quello capitanato da Joshua Wurman) tenta di rimanere sempre sul lato meridionale della supercella per monitorarne da vicino le parti più interessanti con i radar. Alcuni probe del NSSL posizionano in un'altra zona del temporale un paio di strumentazioni sul campo (tra cui un disdrometro) ma subiscono (lo apprendiamo una volta all'hotel) alcuni danno al parabrezza per la caduta di grandine di grandi dimensioni.

Poi con il calare del tramonto e la luce che se ne va, l'armada è costretta ad abbandonare la supercella che continua il suo spostamento verso sud. Per la notte è stata scelta la località di Yukon ad ovest di Oklahoma City. Quando arriviamo in hotel le mappe radar mostrano nella nostra cella segni inconfondibili della presenza di una circolazione tornadica e non appena accendiamo la tv subito ne abbiamo la conferma che 20 miglia a sud della nostra ultima posizione un tornado ha interessato il paese di Anadarko. Ma le notizie che arrivano dalle tv locali che seguono in diretta l'evento parlano anche di un'altra supercella che dopo aver attraversato i sobborghi di Oklahoma City, sta allarmando la popolazione nei paesi a sud della capitale che sono sotto tornado warnings e vengono in continuazione diffusi i messaggi e consigli su come ripararsi dall'arrivo ci un possibile tornado. Tuttavia oggi qualcosa è mancato e come si sospettava al briefing mattutino, il grande assente è stato lo shear alle quote più alte, dove i venti non sono stati particolarmente forti; se ci fosse stato anche quello i tornado sarebbero stati più numerosi sicuramente. A conferma di ciò, dalle zone dove il flusso oggi in quota (come il Missouri) è decisamente più forte arrivano notizie di tornado più forti con anche purtroppo delle vittime.


Il VORTEX2 è un progetto di ricerca di dimensioni impensabili, con enormi sforzi organizzativi. Vedere alla sera al rientro in hotel immagini e video di tornado può far pensare che la giornata non sia stata fruttuosa, ma dobbiamo ricordarci che non siamo un gruppo di storm chasers senza regole e con l'unico obiettivo di catturare in un'immagine o un video il tornado. Facciamo parte del migliore multi-team al mondo impegnato nella ricerca sui tornado con l'obiettivo di raccogliere dati che possano un giorno migliorare le conoscenze su questi straordinari fenomeni naturali ed offrire così ai meteorologi tecniche di previsione e di allarme migliori e più affidabili in grado di garantire agli abitanti qualche minuto in più per potersi mettere in salvo la propria vita.

martedì 12 maggio 2009

Prima esercitazione sul campo

VORTEX2: 12 maggio 2009 - giorno 3. Operazioni previste sul campo: esercitazione.
Miglia percorse oggi: 360. Miglia totali: 1158.
Fotografie di Gino De Grandis

Oggi è il primo giorno di operazioni sul campo, anche se non sono previsti temporali di particolare interesse, i responsabili decidono di provare a muovere tutta la carovana anche per testare sul campo tutti i sistemi e provare a disporre tutti i mezzi osservativi attorno al temporale. Alla partenza a Clinton il tempo è ancora sulla falsa riga di come l'avevamo lasciato ieri sera, fresco intorno ai 10°C e foschia molto densa quasi una pioggerellina finissiama. La partenza viene affrettata perchè il target iniziale viene comunicato essere Amarillo e tutti devono trovarsi là alle 14 e ci sono almeno due ore e mezzo di viaggio. Durante il tragitto, appena varchiamo il confine tra Oklahoma e Texas l'atmosfera inizia a riscaldarsi e la foschia se ne va piano piano lasciando spazio ad un sole splendente che proietta la temperatura letteralmente verso l'alto. Miglia dopo miglia, la temperatura sale a 15, 20, 25 e per ora di pranzo abbiamo quasi 30°C. Il target viene modificato durante il percorso su Tulia, mezz'ora a sud di Amarillo dove arriviamo sotto un bel sole ed un cielo azzurro con temperature oltre i 30°C.
Dopo la pausa pranzo consumata nel parcheggio con l'attrezzatura che abbiamo a disposizione, non rimane altro che aspettare un paio d'ore, affinchè qualcosa nell'atmosfera si muova; ecco che verso le quattro del pomeriggio arriva l'ordine di muoversi più verso est a Silverton, un paio di decina di miglia verso est, giusto per posizionarsi a sud di una serie di temporali che nel frattempo hanno iniziato a svilupparsi appena ad est della dryline, la linea che separa l'aria umida da quella secca presente nella parte pie' occidentale della Texas Panhandle.

Ancora qualche minuto di attesa e poi arriva finalmente il momento di provare il deployment dei pod, ossia il posizionamento delle piattaforme strumentali dal peso di circa 40 chili da parte dei quattro team che ne hanno la responsabilita'. Appena un paio di minuti prima ci viene comunicata via radio il numero della strada laterale dove effettuare il deploy di tutte le piattaforme. Anche se si tratta di un'esercitazione il posizionamento avviene sotto un bel vento di outflow (il vento impetuoso che fuoriesce dalla base del temporale) che rende le operazioni un pò più eccitanti...
Per il posizionamento devono essere rispettate tutte le regole imposte, come il controllo che il pod sia il più orizzontale possibile, che sia orientato correttamente verso nord, che vengano raccolte le coordinate GPS del punto di posizionamento e che venga effettuata una fotografia di controllo.
Questa parte del Texas paesaggisticamente e' molto bella, addirittura ci ritroviamo a percorrere anche un piccolo canyon stile Arizona o ad attreaversare minuscoli paeselli con le uniche case o piccoli negozi allineati sulla strada che li attraversa.


Dopo il recupero dei pod non rimane altro che dirigerci verso la cittadina dove è previsto il pernottamento ma le emozioni non sono ancora finite. Infatti raggiungiamo Childress appena in tempo per ammirare il sole basso sull'orizzonte ad ovest illuminare dal basso la base di alcuni temporali che scaricano un'ingente quantità di acqua e qualche piccolo chicco di grandine. Solo pochi minuti prima erano stati infatti misurati venti di raffica a 65 miglia all'ora, 104 km/h proprio qui.

Appena transitato il temporale tutti si appostano nel parchegghio dell'hotel per scattare foto ai fulmini che percorrono innumerevoli il cielo sopra di noi. Prima che il buio si impossessi della scena abbiamo anche il tempo di vedere delle imponenti mammatus (le nubi a forma di mammella che sono appese alla base dell'incudine, il cappello del temporale) illuminate dai fulmini chiamati anwil crawler, delle specie di serpentine luminose che sembrano correre all'impazzata dentro le nubi, come degli improbabili lombrichi dotati di straordinaria velocità.
Oggi i responsabili del progetto hanno fatto decisamente un buon lavoro nel portare tutta la truppa al posto giusto ed anche se non si sono raccolti dati particolarmente significativi, c'è stata la possibilità di provare i radar scansionare in movimento e posizionare le piattaformi mobili e soprattutto di godere dello spettacolo di luci e colori donatici dalla Natura.