venerdì 4 aprile 2008

2 aprile 2008, temporali a multicella su Veneto e Friuli

La giornata del 2 aprile 2008 ha visto il debutto della convezione organizzata nel Nord Est italiano con due sistemi multicellulari che hanno percorso Friuli e Veneto a partire rispettivamente dalle Alpi Carniche e dalle Prealpi bellunesi giungendo fino alle zone di pianura.

Nella prima parte della mattinata le regioni nord orientali italiane si trovavano sotto una coltre di nubi alte che limitavano molto l’insolazione. Le prime schiarite connesse con l’arrivo del fronte a nord delle Alpi, si sono manifestate a partire dalle ore 09:30 UTC sulla linea di confine Italia-Austria in Friuli e rapidamente si sono estese verso sud, interessando dopo un’ora la pianura friulano e alle 11:00 UTC anche la parte orientale della pianura veneta. Alle 12:45 tutto il Veneto era ormai sgombro dalla nuvolosità stratiforme.

Sulle Alpi Carniche non appena la nuvolosità si è allontanata verso sud l’entrata dell’aria fredda in quota ha favorito la formazione dei primi cumulonembi che si sono presto organizzarti in un sistema multicellulare trasportato rapidamente dal flusso medio in quota verso la bassa pianura friulana.

Stessa sorte è toccata al settore prealpino veneto, con la formazione delle prime torri convettive alle 11:15UTC sulla Val Belluna. Nelle 3-4 ore successive la convezione si è ulteriormente rafforzata all’ingresso nella pianura veneta dove ha trovato aree prive di nuvolosità e riscaldate dal soleggiamento diurno fattori che hanno favorito lo sviluppo e potenziamento del sistema convettivo. La traiettoria di spostamento verso sud ha portato il sistema nella sua fase di espansione ad interessare le province di Treviso, la parte occidentale della provincia di Venezia, quella orientale di Padova e Rovigo per poi andare ad esaurirsi sulle zone orientali della Romagna.

Le analisi dei dati radar e satellitari unite alle testimonianze degli osservatori presenti sul campo hanno permesso di stabilire che si è trattato di un sistema convettivo a multicella, il primo serio livello di organizzazione della convezione.


Foto di: Head Not Found. Fonte: Forum Meteotriveneto

Grazie al contributo degli osservatori le cui testimonianze sono state riprese dai Forum di Meteonetwork e di Meteotriveneto, si è potuto verificare anche la caduta di piccoli chicchi di grandine (delle dimensioni di circa 1 cm al massimo) in diverse aree da Pordenone alla provincia di Rovigo (Adria), da Treviso alla provincia di Padova (Arzergrande) e Venezia (Campolongo Maggiore) assieme alle segnalazioni di raffiche di vento di una certa intensità, come poi confermato dai dati al suolo della rete ARPAV.

La buona qualità dell’aria nei bassi strati ha garantito ai cacciatori di temporali sul campo una visibilità tale da garantire delle fotografie all’insieme della struttura convettiva molto interessanti. La prima immagine che proponiamo è stata ripresa da una postazione privilegiata da parte un osservatore sull’Altopiano di Asiago: la fotografia mette ben in evidenza la struttura multicellulare del sistema convettivo.
Ma molte sono state le formazioni nuvolose che hanno caratterizzato il sistema multicellulare più importante, quello che ha interessato il Veneto; tra le più spettacolari sicuramente si sono apprezzate mammatus, knuckles, rovesci di pioggia e virghe.


Foto di: Benvenuto Righetto. Fonte: Forum di Meteonetwork

L’analisi del radiosondaggio di Udine delle ore 12UTC mostra ben evidenti i segnali dell’instabilità potenziale con valori di MUCAPE e SBCAPE intorno ai 670 J/Kg.

Lo shear è moderato, pari a 21 m/s nei primi 6 km di quota. Si tratta di un valore al limite dell’intervallo compreso tra i 10 e i 20 m/s, tipico dell’organizzazione multicellulare dei sistemi convettivi. Lo storm motion emerso dallo studio del radiosondaggio indica una direzione di spostamento verso SSE con una velocità di 26 nodi, valori consistenti con quanto osservato dagli strumenti di monitoraggio.



Le immagini del canale infrarosso 10.8 del satellite MET-9 mostrano che il top delle nubi alle ore 15:20UTC ha raggiunto temperature intorno ai -52, -54°C (valori rappresentati dai pixel di colore bianco). Tali temperature risultano perfettamente in accordo con i minimi valori di temperatura desumibili dal radiosondaggio, pari a circa -52°C. L’altezza dell’equilibrium level (EL) è posto alla quota di 8400 metri circa mentre il massimo sviluppo verticale delle torri convettive dovuta all’inerzia della spinta dell’updraft sopra l’EL è pari a circa 10.400 metri di quota. Si tratta di valori confermati anche dall'analisi tridimensionale dei dati radar di Teolo.

Nell’immagine del canale visibile ad alta risoluzione delle ore 15:00UTC è ben evidente la struttura convettiva con gli updraft principali in corrispondenza dei punti più bianchi con le piccole ombre proiettate sulla parte superiore dell’incudine.

Lo studio dei dati volumetrici del radar di Teolo mostrano la struttura multicellulare del sistema convettivo in transito sulla parte occidentale della provincia di Venezia. La sezione verticale tracciata lungo il segmento A-B evidenzia la presenza di almeno 4 torri convettive, con la cella più matura sulla sinistra, sul bordo avanzante del sistema multicellulare.



La fenomenologia più importante dell'evento è stato sicuramente il vento con le raffiche che hanno interessato non solo le aree direttamente sotto le torri convettive principali, ma anche zone distanti parecchie chilometri dalla base dei cumulonembi grazie all'intensità dell'outflow. I dati delle stazioni al suolo dell’ARPAV hanno misurato valori di raffica della velocità del vento (a 10 metri di altezza) pari a 76 km/h ad Adria e Valle Averto alle ore 16:04UTC e 15:45UTC rispettivamente. In diverse altre stazioni le raffiche hanno superato i 65 km/h.

Infine, prima di terminare questa breve analisi multisensoriale, proponiamo anche un'immagine del radiometro installato a Rovigo. Si tratta di un profilatore verticale di temperatura che rileva la temperatura attraverso la ricezione della radiazione emessa dall’ossigeno presente in atmosfera fino a quote di circa 1.000 m. E' ben evidente il brusco calo termico occorso con il passaggio del sistema convettivo presente a quasi tutte le quote del sondaggio con temperature che sono passate da valori superiori ai 20°C a valori di poco sopra i 10°C.



La stagione convettiva anche sulla parte orientale della Pianura Padana si può dire inaugurata degnamente !

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