giovedì 11 giugno 2009

Supercelle in coppia

VORTEX2: 11 giugno 2009 - giorno 32. Operazioni previste sul campo: coppia di supercelle.
Miglia percorse oggi: 607. Miglia percorse in totale: 11181.

Per oggi si prospetta un lungo viaggio. Infatti la partenza arriva presto e senza briefing mattutino. Alle nove siamo già in viaggio per lasciare Dodge City in direzione sud-est. Miglia dopo miglia attraversiamo l'estremo sud del Kansas, in un soffio che nemmeno te ne accorgi, attraversiamo la Oklahoma Panhandle e varchiamo il confine con il Texas.
Per pranzo arriviamo a Canadian nella Texas Panhandle. I coordinatori si ritrovano sul veicolo della NOAA-NSSL del Field Coordinator che sembra un'ambulanza ma che dentro e' un vero gioiello di tecnologia e connessioni.
La decisione è quella di riprendere la via del nord, ma guadagnando terreno però verso ovest. Così tagliamo in diagonale la parte nord-orientale del manico della padella del Texas, riattraversiamo la Oklahoma Panhandle passando per Boise City la città più ad ovest di questo remoto angolo di mid-west dove le praterie e gli allevamenti di mucche sono tutto quello che puoi trovare.
Nel primo pomeriggio i primi temporali si sviluppano a ridosso delle montagne tra Pueblo e Denver e il nostro target è Lamar. Alle quattro del pomeriggio lo Storm Prediction Center emette una Tornado Watch per tutta la parte sud-orientale del Colorado, buon segno.


Nelle due ore successive mentre continuiamo il nostro avvicinamento al target, i temporali in direzione di Pueblo esplodono e si forma una prima supercella, seguita dopo meno di un'ora da un'altra supercella qualche decina di miglia a sud della prima; sono il nostro target.
Alle sei superiamo Lamar e ci dirigiamo verso ovest puntando le supercelle verso il paese di La Junta. Josh Wurman, coordinatore di tutti i sistemi radar, inizia a studiare la disposione dei vari radar che oggi lavoreranno in modalità dual-doppler ed impartisce ordini via radio.
Mentre tutti i team raggiungono le postazioni previste le supercelle acquistano rapidamente intensità superando i 72dBZ, segno che la grandine di grande dimensione anche per oggi è garantita.


Alle sette e trenta siamo sotto la supercella più meridionale poco a sud di Manzanola con tutti i probe ed iniziano i transect con le nostre mesonet. Con l'Hummer ed il Probe 13 veniamo diretti davanti all'eco ad uncino della supercella mentre gli altri due probe vengono inviati verso est. Eseguiamo i nostri transect raccogliendo dati sotto la piogga e grandine ma con chicchi di dimensioni normali; ora entrambe le supercelle sono sotto Tornado Warning, i mesocicloni sono ben sviluppati e mostrano evidenti segnali di rotazione in quota.
Quando arriviamo a Las Animas le sirene anti-tornado stanno suonando e mentre attendiamo che il Doppler On Wheels 7 termini il suo turno di acquisizione dei dati radar il core delle precipitazioni della supercella passa poco a nord della nostra posizione. Quando il DOW7 raggiunge la nostra posizione le due supercelle si sono quasi unite in un'unico enorme temporale ed abbiamo il problema di riportarci davanti allo stesso verso est.


Guidati dagli occhi attenti del DOW7 attraversiamo sotto una pioggia torrenziale accompagnata da grandine ed forti raffiche di vento il centro cittadino deserto con le sirene antitornado che suonano all'impazzata e con rami di alberi sparsi sulla strada che in alcuni tratti è completamente ricoperta di foglie strappate dagli dall'azione congiunta di grandine e vento. Il DOppler On Wheels continua a scansionare nei bassi livelli lungo le vie cittadine per garantire alla piccola carovana la sicurezza che non ci sia alcun tornado in procinto di toccare terra. Se non ci fosse stato il DOW7 non avrei per nulla al mondo continuato ad avanzare in questo piccolo inferno di pioggia e vento, ma dietro al Doppler ci siamo sentiti al sicuro, come i pulcini sotto le ali protettrici della madre.
Nel bel mezzo della cittadina, dopo una curva, ci si staglia davanti agli occhi una sinistra enorme nube ad imbuto bianca distante qualche centinaia di metri. Siamo sotto il mesocicone principale e il DOW7 continua ad avanzare verso est aprendoci la via nella tempesta di grandine.
Finalmente riusciamo ad emergere dal nucleo di quella che adesso è un'unica enorma supercella rotante che si mostra spettacolare. Alle 20.45 mentre cerchiamo di guadagnare qualche chilometro sul temporale il radar NOXP segnala alle nostre spalle una couplet nei bassi strati (ristretta area caratterizzata da intensa rotazione nei bassi strati) ma è qualcosa di temporaneo. Superato la cittadina di Lamar pieghiamo verso sud cercando di portarci nella parte sud-orientale della supercella che si trova ora a 15 miglia di distanza e continua la sua avanzata verso est.
Lo spettacolo a cui assistiamo è magnifico. Le fulminazioni nube-nube che illuminano la parte medio-alta della supercella rotante raggiunge una frequenza altissima, mentre il sole che spunta da sotto la base delle nubi a nord della supercella regala una incredibile illuminazione arancio a tutta la scena.


Dalla nostra posizione sicura ed asciutta abbiamo ora il tempo di fotografare e riprendere con le telecamere questa bellissima creatura della Natura. Ormai ho perso il conto di quante supercelle siamo riusciti a studiare con l'armada negli ultimi giorni, ma questa è davvero super.
La rotazione continua ad essere presente negli strati medio-bassi ma non si concretizza mai in un tornado vero e proprio anche se nubi scure che si avvolgono alla base della supercella fin quasi a toccare il suolo nel buio della notte possano spesso indurre in inganno.
Infatti solo l'occhio infallibile di un radar doppler posizionato a pochi chilometri di distanza può confermare o no la presenza di un tornado in questi casi ed anche l'illuminazione indiretta fornita dalla luce dei lampi non è sufficiente. In particolare esistono delle soglie predefinite di 40 m/s di shear che deve essere osservato in una couplet per diverse scansioni successive per attivare l'attenzione del coordinatore radar a bordo del DOW7.
Attendiamo che la supercella, miglia dopo miglia, si avvicini sempre più con un'aspetto che a momenti diviene quasi sinistro nel buio della notte ormai calata, finchè veniamo investiti dal fronte delle raffiche e poche miglia a nord della nostra posizione sicura cade una fitta grandinata.
Il DOW6 posizionato a nord di Lamar riporta la caduta di chicchi di due pollici e mezzo di diametro. Quando la supercella è transitata e la raccolta dati radar viene dichiarata chiusa, riprendiamo la via di Lamar per la notte ed attraversiamo un tratto di un paio di miglia di strade completamente ricoperta da uno strato di due pollici di grandine che dà vita ad una fitta nebbia illuminata sinistramente dai fari delle macchine che procedono nel senso opposto.
Un'altra grande giornata di scienza si conclude per il VORTEX2 con dati ad altissima definizione su una coppia di supercelle.

1 commento:

Anonimo ha detto...

bellissimo ragazzi bravi!!!
Giaime Salustro.