venerdì 5 giugno 2009

Tornado EF2 senza precedenti per il VORTEX2

VORTEX2: 5 giugno 2009 - giorno 26. Operazioni previste sul campo: intercettamento di un tornado EF2.
Miglia percorse oggi: 584. Miglia percorse in totale: 8659.

Fotografie di: Gino De Grandis

Don Burgess conduce sapientemente il briefing del mattino e ci rivela le aspettative per la giornata. Lo Storm Prediction Center esce con una previsione di Slight Risk e con una probabilità associata di tornado del 10%. Non è altissima ma è comunque la più alta dall'inizio del progetto.
Per oggi le possibilita' di caccia sono due: o il triple point (punto triplo) che è l'intersezione tra il fronte e la dryline o una posizione più ad ovest dove il flusso in quota è più meridionale.
Come primo target viene scelta una posizione intermedia che garantisce la possibilità di seguire la via dell'ovest verso il Wyoming o la via del sud verso il Nebraska, due aree che vengono monitorate continuamente con attenzione. Il trasferimento verso Kimball in Nebraska è breve e questo ci permette di mangiare con tutta calma con il solito pranzo al sacco. Fino alle tre del pomeriggio non arriva alcun particolare ordine in quanto si attende che i primi cumuli torreggianti inizino a svilupparsi. Alle 3 del pomeriggio arriva finalmente l'ordine di spostarsi verso nord perchè i primi cumulonembi hanno preso vita nella parte sud-orientale del Wyoming proprio dove le maggiori attenzioni erano rivolte.
Percorriamo in carovana la Highway 71 poi imboccando la 88 ci portiamo verso il confine tra Nebraska e Wyoming mentre al radar compaiono le prime celle temporalesche; si tratta di un paio di temporali che si sono formati a nord di Cheyenne nei pressi di Chugwater. Alle tre e quarantacinque minuti ci ritroviamo sulla Highway 85 del Wyoming e viene dichiarato il target finale che è la cella più meridionale della coppia di cui abbiamo già una buona visuale. Passano solo quindici minuti ed ecco che lo Storm Prediction Center emette una Tornado Watch per la nostra area con una probabilità del 60% di avere dei tornado ed una del 20% di avere un tornado di forte intensità, diciamo pure che è un buon incoraggiamento.
In meno di un'ora il temporale sotto osservazione si trasforma in una supercella in piena regola mostrandone tutte le caratteristiche tipiche sia al radar che alla visione diretta.

La supercella si trova ad almeno 20-25 miglia dalla Highway e la traiettoria è perpendicolare alla strada cosicchè c'è tutto il tempo per coordinare il posizionamento dei radar e delle varie strumentazioni ed osservarne con tutta calma l'evoluzione.
Alle 16.20 circa prende forma la wall cloud ad ovest che grazie all'illuminazione solare posteriore assume un contrasto tale da lasciare senza fiato. Nell'ora che segue succede tutto quello che un progetto di ricerca della portata del VORTEX2 può desiderare.
La wall cloud continua la sua evoluzione scendendo progressivamente verso il suolo, si forma la clear slot ed iniziano ad animarsi diversi funnel. Quando poi la Natura decide che il tempo è giunto, la wall cloud si fà più appuntita, quasi un triangolo, e in qualche secondo si allunga ulteriormente verso il suolo dando vita al tornado.
I primi momenti che seguono la formazione del tornado sono di assoluta ammirazione mentre questo assume una consistenza sempre maggiore e si allarga assumendo una classica forma a cono rovesciato. La pioggia inizia a scendere dalla wall cloud ma non tanta da precludere la vista del tornado.

A questo punto i probe vengono diretti verso il deployment dei pod: è arrivato il momento che attendiamo da ormai un mese e al quale ci siamo preparati con tanta dedizione. Dal Doppler On Wheels arrivano le prime coordinate ed i pod devono essere posizionati a 150 metri di distanza uno dall'altro. Appena scaricato il primo pod arriva però l'ordine di interrompere il deployment perchè il tornado ha cambiato leggermente traiettoria e veniamo inviati a ritornare un paio di chilometri più a nord con il tornado che continua il suo percorso di avvicinamento all'Highway 85. Con il tornado ad una distanza di due-tre chilometri veniamo indirizzati per il deplouyment finale degli altri due pod che ci rimangono.
Il terzo pod lo sistemiamo lungo il bordo della strada quando ormai sta piovendo; nonostante le diverse operazioni tecniche che devo effettuare ho il tempo per lanciare un attimo lo sguardo alla mia destra (verso ovest) per vedere le cortine di pioggia che si avvolgono attorno al tornado che ormai a due chilometri di distanza da noi ha assunto una dimensione ragguardevole. Da qui non rimane altro che allontanarsi verso sud secondo le indicazioni che meticolosamente ci vengono impartite da Karen Kosiba a bordo del DOW7.

La TIV2 viene guidata da Josh Wurman direttamente all'intercettamento del tornado e l'operazione riesce alla perfezione. Le testimonianze di Ronan, driver della TIV2 sono da preservare nella memoria. Riescono a misurare venti a 125 miglia all'ora il che significa 200 km/h e dalla loro posizione hanno la possibilità di vedere i pali della luce crollare sotto la potenza delle raffiche di vento ed essere trascinati e sballottati dalle furiose raffiche di vento. Si tratta di un tornado EF2 e questa volta Sean Casey ha probabilmente ottenuto quello che da anni cercava, la ripresa con la telecamera IMAX del tornado che passa sulla TIV!
Il tornado transita sulla strada mentre noi lo osserviamo a distanza di sicurezza poi riceviamo l'ordine di recuperare le piattaforme perchè c'è la possibilità di un secondo intercettamento.
Mentre ripercorriamo verso nord l'highway abbiamo la possibilità di assistere ad una delle visioni più spettacolari che io abbia mai potuto assistere. Il tornado è sulla nostra destra, bianco splendente illuminato dal sole e incredibilmente allungato verso l'alto fino alla base della nube dove si avvolge su sè stesso in una spirale ! Una vista mozzafiato che ci accompagna per degli interminabili secondi finchè grazie alle coordinate GPS riusciamo a ritrovare i pod gialli e a ricaricarli in fretta sul nostro Hummer poco dopo aver assistito alla completa dissipazione del magnifico tubo bianco. Via radio arrivano notizie che uno dei probe della NSSL è stato colpito da chicchi di grandine delle dimensioni di 4,5 pollici, 11 centimetri che hanno mandato in frantumi il parabrezza e provocato delle grandi bozze sulla carozzeria.

Raccolti si pod ci portiamo verso sud e poi verso est per cercare di recuperare terreno sulla supercella che continua il suo spostamento verso oriente. Quando la raggiungiamo abbiamo la possibilità di ammirare una nuova incredibile creazione di Madre Natura. La supercella è perfetta, striata di quelle che in gergo vengono chiamate "mothership" ossia la nave spaziale aliena dei film di fantascienza; è talmente immensa dalla nostra posizione che devo scattare quattro-cinque foto in panoramica per riuscire a riprenderla tutta. La wall cloud è talmente bassa che tocca terra tanto da sembrare un immenso tornado wedge.
I radar continuano a scansionare ma la supercella non sembra ora in grado di generare un altro tornado tanto che i probe vengono portati fin sotto il mesociclone ma non viene effettuato alcun tipo di deployment. Abbiamo così tutto il tempo di rimanere incantati ed innamorarci di questa visione che ci accompagna per diversi minuti.
Nelle luci del tramonto e con il vento di outflow sulla pelle, arriva il momento della fine delle operazioni mentre la supercella continua la sua corsa verso est. Noi ci spostiamo sulla Interstate 80 in direzione di Kearney località prescelta per la notte ma le emozioni non sono finite.
Infatti la convezione che nel pomeriggio si è sviluppata su gran parte del Nebraska ha assunto le proporzioni di un immenso MCS (Mesoscale COnvective System, sistema convettivo a mesoscala) con almeno due supercelle alle estremità sud-orientale.
Alle 10.30 della sera ci troviamo sulla Iterstate 80 ad ovest di Ogallala e la nostra supercella è ancora attiva: da quando ha iniziato a produrre le prime precipitazioni sono ormai passate nove ore, una caccia interminabile che ci dimostra ancora una volta la potenza della Natura.
Mentre ci portiamo sempre più ad est andiamo incontro ad una seconda supercella HP (ad alte precipitazioni) e riusciamo a passare sull'Interstate pochi minuti prima che il core della cella colpisca l'austostrada. Questo però non ci evita la possibilità di provare gli effetti del bordo avanzante della supercella con grandine fino ad un pollice di dimensione che colpisce il nostro Hummer ed importanti raffiche di vento.
Quando arriviamo a Kearney siamo stanchi ma di una felicità immensa, per il grande successo scientifico che la missione di oggi ha avuto. E' stato osservato e monitorato con un dettaglio senza precedenti il completo ciclo di vita di un tornado EF2 che è rimasto a terra per circa 25 minuti.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Wowwwwwwwwwwwwwwwwww!!!!!!...MikyCalza

Anonimo ha detto...

bellissimo! il tornado non dovevo propio mancare!

Giaime Salustro.

Anonimo ha detto...

un gran bel successo per il vortex 2!

Giaime Salustro.

Anonimo ha detto...

all'ultimo momento ce l'avete fatta, complimenti! spero sia andata a buon fine anche la raccolta dati.

PS:
non ci crederete ma oggi abbiamo visto un tornado simile a vercelli, però sarà stato al suolo 1 minuto.. a treviso invece ha fatto danni da EF3
deb74

Federico Pivotto ha detto...

Complimenti!!! anche qui in veneto il tempo sta facendo disastri nelle ultime 2 settimane!

alessandro ha detto...

VAMOS!!!

Anonimo ha detto...

Complimenti!
Marco Rabito