mercoledì 16 maggio 2007

Day 10 - Greensbourg

La giornata inizia sotto un vento fresco ed alcune gocce di pioggia. Il passaggio del fronte freddo ha completamente cambiato il clima; siamo passati da temperature sopra i 25°C ai 10-15°C di stamane. Negli States tutto è amplificato e i cambiamenti del tempo, il passaggio dei fronti e delle perturbazioni sono veramente come si studiano sui libri. Il vento di inflow sotto alle celle è veramente caldo, quello di outflow è fresco, il vento è Vento con la V maiuscola. Gli spazi immensi e l’orizzonte quasi sempre libero permettono di apprezzare completamente la disposizione di una squall-line, o di scorgere le torri cumuliformi a distanze incredibili. Spesso durante questo viaggio ci siamo ritrovati a scommettere quanto lontano fossero le strutture che apparivano di volta in volta all’orizzonte.
Oggi giornata di rientro in patria, diciamo la nostra patria acquisita, Norman in Oklahoma, che rappresenta la nostra base. Domani pomeriggio i ragazzi del primo turno prenderanno l’aereo per rientrare in Italia, mentre già sono in viaggio i partecipanti del secondo turno. Viaggiamo accompagnati da un cielo inizialmente nuvoloso (siamo dietro al fronte) che ben presto nel corso della mattinata diventa sempre più sereno, in quanto il fronte ha accelerato molto il suo moto verso sud-est portandosi sugli Stati Uniti orientali.

A metà mattinata ci fermiamo per un briefing: alcuni dei ragazzi che domani partiranno, manifestano la volontà di vedere i danni del tornado EF5 di Greensbourg in Kansas. Purtroppo alcuni giorni fa, a causa di una caccia inattesa, la visita è saltata. La deviazione però implica 200 miglia in più, cosicché si decide di dividersi. Il VAN procede per Oklahoma City anche perché dobbiamo lavarlo approfonditamente, passare a prendere Silvia a Norman ed andare in aeroporto a prendere i nuovi arrivati.

Il SUV allora devia per Greensbourg dove i ragazzi per una sfortunata coincidenza (aprendo la porta posteriore della macchina viene lievissimamente ammaccata la fiancata del vicino di parcheggio) fanno conoscenza con un abitante del paese. La questione si risolve in un attimo ed una volta chiarita la nostra presenza in quei luoghi l’uomo si dimostra subito molto gentile e disponibile ad accompagnare la truppa dentro il paese, procurando uno speciale pass. I controlli sono severissimi e senza l’aiuto di Scott non si sarebbero potuti rendere conto di nulla.
Nel frattempo noi siamo arrivati a Norman e i partecipanti del secondo gruppo ci hanno fatto sapere che causa maltempo su Chicago, il loro volo era stato cancellato e spostato prima su Kansas City poi su Denver, con il risultato che sarebbero arrivati a mezzanotte. Peccato perché così è saltata la cena comunitaria.
Verso sera i visitatori di Greensbourg si ricongiungono a noi e ceniamo con Bill ed Andrew da Cattlemen’s ad Oklahoma City. Un solo commento per le speciali bistecche che ci vengono recapitate sui tavoli: spettacolo per gli occhi e delizia per la gola!
Durante la cena i ragazzi ci raccontano la desolazione che hanno incontrato nei luoghi devastati dal tornado, le parole difficilmente possono rendere le tremende immagini che sono rimaste impresse nelle loro menti. Gli alberi scartocciati, le case anche in muratura rase al suolo, cumuli di macerie ovunque, nulla è più distinguibile, non c’è più il mio né il tuo... tristezza ed impressione traspare dai loro racconti, si sono sentiti quasi sospesi in un mondo assurdo.

In tarda serata, ci spostiamo in aeroporto per accogliere tutti assieme i nuovi arrivati: Valentina, Luigi, Giulio e Dino. Purtroppo a causa dei ritardi e delle cancellazioni tutte le valigie non sono arrivate in aeroporto e quindi siamo costretti ad effettuare altri reclami però quasi certi che il giorno successivo sarebbero arrivati. Un’insospettata news è rappresentata dal ritrovamento della valigia di Alberto, che così, può riportarla in Italia completamente intatta!

Gabriele

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