venerdì 25 maggio 2007

Day 18 - Monster HP Supercell

Ci svegliamo a Dodge City, facciamo colazione on the road, chi al distributore di benzina Conoco, chi al bar, chi si arrangia con le scorte di viveri in auto. Dopo la grande giornata di ieri, in cui sembra si siano realizzati tutti i nostri desideri, c’è un’atmosfera di tranquillità nonostante la situazione sinottica prometta qualcosa di molto buono anche oggi.
In pratica abbiamo lo stesso setup di ieri con il fronte freddo che si sposta lentamente verso sud-est. I venti in quota oggi sono migliori mentre sembra che il low level jet sia più debole di ieri. Studiata la situazione, la decisione è quella di posizionarsi sul triple-point (il punto triplo dove si incontrano il fronte freddo e quello caldo), individuato in una zona a nord di Pampa nella Texas Panhandle. Lo Storm Prediction Center nella previsione del giorno (Convective Outlook Day 1), posiziona un Moderate Risk proprio per sulla nostra target area e nel primo pomeriggio pubblica una PDS (Particolar Dangerous Situation) connessa alla Tornado Watch sulla nostra area, cosa che ci dà conforto sulla nostra scelta.
Partiamo verso sud/ovest percorrendo l’area sud/occidentale del Kansas, attraversiamo l’Oklahoma Panhandle per un breve tratto, fermandoci per pranzo a Guymon da Mc Donald.
Ultimi controlli alle immagini da satellite e via di nuovo in direzione di Pampa. Varchiamo il confine con il Texas e mentre percorriamo l’highway in direzione di Perryton i primi imponenti cumuli iniziamo a svilupparsi lungo la linea del fronte.
La convezione parte abbastanza presto oggi, sono solo le tre del pomeriggio, questo fa presagire una lunga giornata di caccia… al Wx le celle in sviluppo sembrano essere quattro, decidiamo di cacciare la più meridionale, purtroppo però non c’è una grande scelta di strade, sono poche e spesso si tagliano in obliquo, invece del comodissimo reticolato nord-sud/ovest-est proprio di altre zone.

Scegliamo di attraverso marginalmente la cella sotto una pioggia battente, fittissima, spinta obliquamente da un bel vento. La scelta però si rivela ottima, infatti appena usciamo dall’area delle precipitazioni si staglia davanti a noi una wall cloud imponente che ci lascia senza fiato. Le nubi sono bassissime, sembrano toccare terra e le nostre speranze di vedere un altro tornado si accendono nuovamente.
Seguiamo la supercella mentre si sposta lentamente verso nord/est, purtroppo però si trasforma abbastanza presto in una HP (High Precipitation Supercell) che rende difficoltosa l’eventuale individuazione del vortice. In questi momenti incontriamo una marea di cacciatori, tutti i tour più importanti sono sullo stesso nostro target, alcune emittenti televisive con l’elicottero e tutta la carovana del Doppler on Wheel.
Un agricoltore della zona, con un furgone scassato e un’enorme balla di fieno sul cassone, si ferma per imprecare contro i cacciatori, non capisce come possano esserci delle persone che inseguono i temporali…

L’atmosfera anche qui è bellissima, viviamo grandi emozioni, siamo tutti in trepida attesa. Non piove ma c’è un RFD (Rear Forward Downdraft) piuttosto fresco, indossiamo tutti le felpe o le giacche a vento; le celle continuano a rigenerarsi sulle stesse zone, diversi mesocicloni si rafforzano e si occludono in successione. Mentre siamo fermi accanto al Doppler, un funnel piuttosto corposo scende dalla wall cloud ed si intravede la circolazione al suolo. Il giorno successivo apprendiamo che viene segnalato come tornado sulla pagina degli Storm Reports dello SPC.

Ci spostiamo ancora in un’altra posizione; da qui non vi è una buona alternativa per posizionarci sotto al mesociclone ed inoltre la presenza della pioggia e del vento non garantisce un’ottima visibilità della wall cloud. Decidiamo quindi di carovanare (seguire la carovana) il Doppler per fare un core punch (attraversare l’area di forti precipitazioni) e posizionarci più ad est per apprezzare la struttura del mesociclone da un punto più distante. Quando si caccia una supercella c’è sempre una duplice scelta: o stare sotto al meso per poter vedere da vicino l’eventuale tornado o stare in una posizione più defilata ma poter ammirare così la supercella in tutta la sua struttura.

Nel tragitto attraversiamo alcuni nuclei grandinigeni e sebbene questa volta la grandine sia meno fitta del giorno prima, i chicchi sono più generosi, intorno ai 3-4 centimetri. Il giorno successivo controllando le auto, ci accorgiamo di alcune belle bozze sulle carrozzerie, conferma che i chicchi più grossi sono stati intorno ai 5 centimetri di diametro.
Il mesociclone diventa qualcosa di enorme, assumendo il classico aspetto della medusa caratteristica propria delle supercelle HP. Nel crepuscolo, rimaniamo a bocca aperta davanti a tanta magnificenza.
Il Wx mostra che a sud/ovest della prima supercella si è generata un’altra supercella HP. E’ buio, decidiamo di riposizionarci per seguire la nuova nata, e ci ritroviamo a percorrere strade già fatte, stiamo girovagando sempre nell’estremità nord/orientale della Texas Panhandle.
Sostiamo in una posizione sicura ed “asciutta” per fotografare i fulmini ed il mesociclone illuminato dai lampi che hanno una frequenza impossibile da stimare, a tratti appaiono anche i rari (per i temporali italiani) fulmini detti “crawler” (fulmini che illuminano l’incudine posteriore che sembrano delle ramificazioni di un albero rivolte verso l’alto).

Il vento di inflow è potentissimo, ancora maggiore di quello del giorno prima, sicuramente intorno ai 100 km/h. E’ una cosa incredibile rendersi conto di cosa possa essere in grado di generare Madre Natura; sentire un vento così forte ci fa pensare alle straordinarie correnti ascensionali presenti dentro al mesociclone… le raffiche sono così potenti che ad un tratto fanno cadere anche i robusti cavalletti di Andrea e Fabio (procurando lievi danni alla macchina fotografica e alla videocamera). Il giorno dopo apprendiamo, da un report di un altro cacciatore presente su una strada più a nord, che un tornado multi vortex si era formato proprio in quel momento. Il Wx mostrava uno shear di 123 miglia all’ora, il valore più alto da noi visto in tutti i giorni di caccia. Dal sito dello SPC veniamo a sapere che il tornado ha abbattuto alcuni pali delle linea elettrica ma ha colpito per fortuna aree non abitate.
Anche oggi una bellissima giornata di caccia… in pratica possiamo dire di essere stati testimoni di due mostruose supercelle tornadiche !
La giornata si conclude con lo spostamento finale verso Pampa prima ed Amarillo poi, alla ricerca del posto per la notte che troviamo all’hotel Howard Johnson di Amarillo. Io e la Silvia trattiamo il prezzo e otteniamo lo sconto, ultimamente la trattativa va sempre a buon fine…
Gabriele e Fabio

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ragazzi siete stati grandi!!Per fortuna siete stati più fortunati del mio primo turno!!In attesa di altre foto mozzafiato vi auguro un buon ritorno in Italia!

Ale