Di buon mattino due volenterosi podisti Dino e Giulio, approfittano per una corsetta mattiniera esplorando il piccolo paesino di Buffalo che scopriamo così avere circa 3000 abitanti. Dopo colazione partiamo alla volta del Montana, lo stato che confina a nord con il Canada. Il nostro target per la giornata è Billings, la città più popolata dello stato con ben 90.000 abitanti.
Lungo la Intestate abbiamo l’occasione di visitare un luogo che tutti conoscono, diventato tristemente famoso in tutti i film western: si tratta di Little Bighorn Battlefield, il luogo dove si è svolta la più grande battaglia tra gli indiani, i nativi, e l’esercito degli Stati Uniti capeggiato dal generale Custer. La battaglia del 1877 fu vinta dagli indiani e Custer cadde in combattimento; questa battaglia rappresenta l’ultima grande vittoria dei nativi. La vista si perde sulle distese erbose costellate da piccole lapidi allineate, con incisi i nomi dei soldati americani caduti.
Continuiamo il nostro viaggio verso nord ed una volta giunti a Billings pranziamo e riusciamo anche a connetterci per raffinare il nostro target. Lo Storm Prediction Center di Norman ha emesso una Mesoscale DIscussion (discussione della situazione sinottica a mesoscala) che ci aiuta a scegliere meglio la zona di inizio caccia. Il bollettino parla del possibile sviluppo di temporali sulle zone montuose in spostamento verso est ed intensificazione sul terreno più pianeggiante con probabilità di sviluppo di supercelle e strutture ad arco (bow echo). Non ci sono grandi speranze di vedere alcun tornado a causa dello livello piuttosto alto al quale si trova l’LCL (lifting condensation level) ed alla poca umidità nei bassi strati. Decidiamo quindi di spostarci ancora un po’ più a nord per posizionarci esattamente sull’asse della massimo di umidità.
Non passa molto tempo ed ecco che iniziano a formarsi le prime cellette, il segnale del Wx va e viene a causa del terreno molto ondulato. Il paesaggio in questa zona del Montana è diverso da quello che abbiamo apprezzato fino ad ora. Le grandi distese pianeggianti lasciano spazio ad una vegetazione spiccatamente montana, a tratti sembra quasi di vedere qualche paesaggio alpino nostrano. Il Montana è piuttosto montuoso nella parte occidentale, mentre sul settore orientale è decisamente più pianeggiante, per questo non possiamo spingerci più ad ovest, altrimenti la caccia diventerebbe impossibile.
Con il passare del tempo, a metà pomeriggio le celle sembrano organizzarsi lungo una struttura lineare ma stentano a prendere forza; la presenza di un buon shear del vento ci fa ben sperare per questo cerchiamo di seguire da vicino una delle celle più promettenti.
Il primo tentativo va a vuoto, nel senso che la cella non riesce ad organizzarsi, ma dà luogo ad un outflow che si rivelerà in seguito fondamentale. Infatti la convergenza originatasi dall’outflow da nord/ovest ed i venti sinottici al suolo da sud/est fanno esplodere la convezione proprio nella zona da noi battuta. Nel corso di qualche decina di minuti si sviluppano vigorosi updraft e prende vita una supercella all’interno di quella che era diventata ora una mesolinea.
Rimaniamo a bocca aperta mentre scattiamo foto e riprendiamo con le telecamere. Fabio estrae la sua super telecamera (è solo la terza volta che la mette in funzione e quindi tutti pensano che qualcosa di buona deve essere in atto… ). Infatti la rotazione del mesociclone prende vita, le nubi si abbassano con la formazione di una buona wallcloud, magnifiche fulminazioni ed un’illuminazione perfetta rendono la scena incredibilmente fotogenica. Ci troviamo sul lato nord della cella, una posizione inconsueta ma che ci regala delle immagini quasi perfette, manca solo il tornado. Ad un tratto un lowering sembra dare speranza al gruppo, ma non c’è nulla da fare, non ci sono le condizioni per un tornado… manca l’umidità, i dewpoint è solo sui 55 F, troppo poco… se fossimo stati in Kansas…
Lo spettacolo però è ben superiore ad ogni aspettativa e regala emozioni al gruppo. Quando poi il sole fa capolino alle nostre spalle, si forma un arcobaleno completo con tanto di secondo arco che ci accompagnerà per oltre 30 minuti; personalmente non avevo mai visto un arcobaleno con i colori così vivi (anche il viola è nettissimo) e così duraturo. La wall cloud ha dato il meglio di sé proprio sopra le nostre teste… ci muoviamo continuamente verso est per cercare di stare al passo con la mesolinea ma ormai la convezione tende a calare di intensità a causa del mancato riscaldamento solare.
Con il buio arriviamo a Miles City, dove ci attende un’altra coincidenza sfortunata: uno dei rodeo più importanti si svolge proprio qui è quindi non riusciamo a trovare una sistemazione per la notte.
Ceniamo assieme ad altri gruppi di cacciatori internazionali, uno dei quali lo avevamo incontrato con il primo gruppo in Oklahoma. In serata ci avviamo mesti verso Glendive, 70 miglia a nord/est dove ci accoglie il Dayn Inn.
Nonostante la sfortuna serale, siamo felici di come sia andata questa prima giornata di caccia per il secondo gruppo. Tutti sono contenti e le premesse per un ottimo proseguimento ci sono tutte !
Gabriele
domenica 20 maggio 2007
Day 14 - Mesolinea
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
4 commenti:
Sono troppo invidiosa....
sad!
Grande, la prima supercella! Continuate così...
puccio
mi associo al commento di Gloria! Bellissime fotografie! Gabri sono tornata a lavoro e mercoledì ASA!! Rimpiango i venti delle pianure e addirittura il cibo americano! Un saluto a tutti: Gabri, Silvia, Ciccio, "Adriano-Galeazzi", Marko, Gigio, Valentina, Giulio e Dino!!
Avete trovato amuleti "magici"??
ybor
Certo che a leggere il resoconto di viaggio dispiace non poter essere venuti. Sarebbe stata una'esperienza memorabile. vabbè mai dire mai... buon proseguimento e speriamo di vedere presto "la foto" che andate cercando....f1 f2 f3....
Mandi a duc
Alessandro e Elisa
buz i frutz...ma soprattutto...saluti a Silvia!
Posta un commento