venerdì 29 maggio 2009

La missione piu' lunga

VORTEX2: 29 maggio 2009 - giorno 19. Operazioni previste sul campo: intercettamento.
Miglia percorse oggi: 655. Miglia percorse in totale: 6000.


Sole e caldo stamattina a Topeka in Kansas. Il briefing condotto da Yvette Richardson ci illustra le possibilità di caccia per la giornata odierna e dei prossimi giorni. Per oggi un fronte freddo si sta avvicinando dagli stati più settentrionali e tra la parte nord-orientale del Nebraska e occidentale dell'Iowa c'è una buona sovrapposizione tra l'instabilità e lo shear del vento, l'incognita e la quantità di umidità che potrà risalire fino alle latitudini alle quali ci troviamo. La possibilità per oggi è di un riuscire ad effettuare un intercettamento con dei temporali che però avranno una base elevata ma non per questo saranno meno interessanti.
Durante il briefing vengono illustrati due possibili target. Il primo nella parte centro-sud del Nebraska dove uno o due temporali si potranno formare lungo una linea di convergenza alla superficie nel corso del pomeriggio. Il secondo è nella parte nord-occidentale del Missouri e nella parte nord-orientale del Kansas. Questo secondo target sembra meno favorevole sia in termini di condizioni meteorologiche che di morfologia del terreno.

La decisione quindi è di muoversi verso il Nebraska e rivalutare il target nel corso della mattinata e primo pomeriggio nel viaggio lungo la I-80 verso ovest, primo obiettivo comunque è Lincoln.


Questo sarà solo il primo di una lunga serie di target che via via verranno modificati in successione. Con il passare del tempo durante il viaggio appare sempre più chiaramente che l'ingrediente oggi più scarso ossia l'umidità è presente solo nella parte centro-occidentale del Nebraska. Tale fatto porta i comandanti in capo delle operazioni a spostare via via il target sempre più verso ovest, nella speranza che qualche temporale si possa formare. Nella parte orientale del Nebraska oggi c'è lo shear e l'atmosfera è abbastanza predisposta ad accettare i moti verticali ma scarseggia l'umidità mentre ad ovest dove potrebbe esserci un pò più di umidità lo shear sarà più basso.
Percorriamo l'Interstate 80 fino a Grand Island finché finalmente i primi temporali
compaiono al radar, purtroppo però sono molto distanti e quasi al confine con il South Dakota. Giunti ad Elm Creek puntiamo verso nord con l'intento di intercettare le celle.
Riempiamo i serbatoi più volte perchè oltre una certa distanza dall'Interstate I-80 verso nord la probabilità di trovare delle stazioni di benzina diminuisce rapidamente visto la scarsità di luoghi abitati che caratterizza questa zona.
La direzione di spostamenteo dei temporali è verso sud-est e questo facilita il nostro compito. Finalmente riusciamo ad approcciare il temporale più interessante che a tratti mostra degli echi di riflettività estremamente elevati (79 dBZ) ed anche delle caratteristiche supercellulari ma per poche decine di minuti. La scarsità di umidità nei bassi strati fa sì che il temporale sia di tipo high-based ossia con la base molto elevata. Ampie bande di grandine e fitte cortine di pioggia scendono dalla base del grande cumulonembo mentre ci avviciniamo sempre più.

Viene rapidamente organizzato il posizionamento di tutti i radar al fine di riuscire a raccogliere dati di tipo dual doppler (due o più radar che osservano lo stesso temporale con una copertura sovrapposta in modo tale che i dati possano essere combinati successivamente in fase di analisi).

La missione si conclude nelle luci del tramonto, lontani dall'hotel prescelto per la notte, che si trova a 150 miglia di distanza, ossia a quasi tre ore... domani probabilmente non sarà una giornata di missione e ci sarà il tempo per riposare e per rivedere il nostro fotografo Gino che nel frattempo ha deciso di riunirsi alla truppa per un'altra settimana di intensi scatti.


Finalmente poco prima di mezzanotte arriviamo all'hotel. Sicuramente è stata la giornata più faticosa di tutte proprio per la grande distanza coperta a bordo dei mezzi; 655 miglia che in chilometri si trasformano nella cifra di 1050 che è poco più della distanza che separa Torino da Brindisi !

1 commento:

Anonimo ha detto...

bellissimo forza ragazzi continuate cosi!
speriamo che la natura faccia uno sforzo per mostrare il suo lato oscuro!!!


Giaime Salustro