martedì 12 maggio 2009

Prima esercitazione sul campo

VORTEX2: 12 maggio 2009 - giorno 3. Operazioni previste sul campo: esercitazione.
Miglia percorse oggi: 360. Miglia totali: 1158.
Fotografie di Gino De Grandis

Oggi è il primo giorno di operazioni sul campo, anche se non sono previsti temporali di particolare interesse, i responsabili decidono di provare a muovere tutta la carovana anche per testare sul campo tutti i sistemi e provare a disporre tutti i mezzi osservativi attorno al temporale. Alla partenza a Clinton il tempo è ancora sulla falsa riga di come l'avevamo lasciato ieri sera, fresco intorno ai 10°C e foschia molto densa quasi una pioggerellina finissiama. La partenza viene affrettata perchè il target iniziale viene comunicato essere Amarillo e tutti devono trovarsi là alle 14 e ci sono almeno due ore e mezzo di viaggio. Durante il tragitto, appena varchiamo il confine tra Oklahoma e Texas l'atmosfera inizia a riscaldarsi e la foschia se ne va piano piano lasciando spazio ad un sole splendente che proietta la temperatura letteralmente verso l'alto. Miglia dopo miglia, la temperatura sale a 15, 20, 25 e per ora di pranzo abbiamo quasi 30°C. Il target viene modificato durante il percorso su Tulia, mezz'ora a sud di Amarillo dove arriviamo sotto un bel sole ed un cielo azzurro con temperature oltre i 30°C.
Dopo la pausa pranzo consumata nel parcheggio con l'attrezzatura che abbiamo a disposizione, non rimane altro che aspettare un paio d'ore, affinchè qualcosa nell'atmosfera si muova; ecco che verso le quattro del pomeriggio arriva l'ordine di muoversi più verso est a Silverton, un paio di decina di miglia verso est, giusto per posizionarsi a sud di una serie di temporali che nel frattempo hanno iniziato a svilupparsi appena ad est della dryline, la linea che separa l'aria umida da quella secca presente nella parte pie' occidentale della Texas Panhandle.

Ancora qualche minuto di attesa e poi arriva finalmente il momento di provare il deployment dei pod, ossia il posizionamento delle piattaforme strumentali dal peso di circa 40 chili da parte dei quattro team che ne hanno la responsabilita'. Appena un paio di minuti prima ci viene comunicata via radio il numero della strada laterale dove effettuare il deploy di tutte le piattaforme. Anche se si tratta di un'esercitazione il posizionamento avviene sotto un bel vento di outflow (il vento impetuoso che fuoriesce dalla base del temporale) che rende le operazioni un pò più eccitanti...
Per il posizionamento devono essere rispettate tutte le regole imposte, come il controllo che il pod sia il più orizzontale possibile, che sia orientato correttamente verso nord, che vengano raccolte le coordinate GPS del punto di posizionamento e che venga effettuata una fotografia di controllo.
Questa parte del Texas paesaggisticamente e' molto bella, addirittura ci ritroviamo a percorrere anche un piccolo canyon stile Arizona o ad attreaversare minuscoli paeselli con le uniche case o piccoli negozi allineati sulla strada che li attraversa.


Dopo il recupero dei pod non rimane altro che dirigerci verso la cittadina dove è previsto il pernottamento ma le emozioni non sono ancora finite. Infatti raggiungiamo Childress appena in tempo per ammirare il sole basso sull'orizzonte ad ovest illuminare dal basso la base di alcuni temporali che scaricano un'ingente quantità di acqua e qualche piccolo chicco di grandine. Solo pochi minuti prima erano stati infatti misurati venti di raffica a 65 miglia all'ora, 104 km/h proprio qui.

Appena transitato il temporale tutti si appostano nel parchegghio dell'hotel per scattare foto ai fulmini che percorrono innumerevoli il cielo sopra di noi. Prima che il buio si impossessi della scena abbiamo anche il tempo di vedere delle imponenti mammatus (le nubi a forma di mammella che sono appese alla base dell'incudine, il cappello del temporale) illuminate dai fulmini chiamati anwil crawler, delle specie di serpentine luminose che sembrano correre all'impazzata dentro le nubi, come degli improbabili lombrichi dotati di straordinaria velocità.
Oggi i responsabili del progetto hanno fatto decisamente un buon lavoro nel portare tutta la truppa al posto giusto ed anche se non si sono raccolti dati particolarmente significativi, c'è stata la possibilità di provare i radar scansionare in movimento e posizionare le piattaformi mobili e soprattutto di godere dello spettacolo di luci e colori donatici dalla Natura.

3 commenti:

alessandro ha detto...

insomma si scaldano i motori....foto foto foto!!!!!

alessandro ha detto...

spettacolari le due foto notturne

alessandro ha detto...

quella col fulmine è da...copertina per il prossimo libro?